Papa Francesco e le unioni gay. Cosa ne pensa?
Articolo di Michelangelo Signorile del 21 marzo 2013 tratto dal sito HuffPost Gay Voices (Stati Uniti), tradotto dal Progetto Ruah di Trieste
Proprio qualche settimana fa stavo pensando che forse potremmo aspettarci che un ipotetico nuovo Papa sia addirittura più anti-gay del precedente. Adesso che ce n’è veramente uno, questo pensiero sembrerebbe avverarsi, almeno a prima vista, viste le sue precedenti posizioni pubbliche.
Papa Francesco, quando era Cardinale Jorge Mario Bergoglio, fece delle dichiarazioni che suonano addirittura più fuori luogo dei commenti più violentemente anti-gay di Papa Benedetto.
Nel 2010 paragonò gli omosessuali, i matrimoni e le adozioni gay al diavolo, cosa che scatenò la reazione del Presidente dell’Argentina che definì tali dichiarazioni “medievali”.
Nonostante ciò, pur non scommettendoci troppi soldi, penso che sia possibile che non sentiremo più tale retorica da lui. Questo perché Bergoglio usò quelle parole in pubblico solo dopo che non riuscì – dietro le quinte – a raggiungere un accordo col governo argentino per approvare un patto di unioni civili delle coppie omosessuali anziché il matrimonio.
Quindi, viene da chiedersi: se qualcuno ritiene veramente che i matrimoni gay siano satanici come può credere che le unioni civili vadano invece tranquillamente bene?
È pur vero che le unioni civili, che erano già praticate in diverse località dell’Argentina prima del 2010, non riconoscono il diritto di adozione. La legge sull’uguaglianza dei matrimoni, che fu poi approvata, permette alle coppie omosessuali di adottare bambini e senza l’obbligo di attesa dei tre anni previsti per le coppie eterosessuali al di sotto dei 30 anni.
C’era sicuramente una differenza sostanziale tra la proposta di unioni civili e la legge sul matrimonio in Argentina, in particolare sulla tutela dei figli, uno dei motivi per cui la Chiesa si oppone ai matrimoni gay.
Pur tenendo conto di questa differenza, è quasi scioccante leggere che Bergoglio stava facendo tranquillamente pressione per le unioni civili e per questo venne criticato in un incontro molto caldo di vescovi appena prima dell’approvazione della legge argentina di uguaglianza dei matrimoni.
La Chiesa cattolica non negozia sui temi di dottrina e Papa Benedetto non si è mai mostrato incline al compromesso né a parole né coi fatti, arrivando a reprimere le forze pro-gay all’interno della Chiesa, inclusi seminaristi e preti gay, che la Chiesa ha usato come capro espiatorio nello scandalo degli abusi sessuali.
I sostenitori delle unioni civili spesso non hanno problemi coi matrimoni omosessuali e alle volte cambiano anche opinione col passare del tempo. In effetti negli USA il riconoscimento di unioni civili o partnership domestiche è spesso una tappa intermedia prima dell’approvazione dell’uguaglianza del matrimonio gay, come è stato negli stati del Washington e del Connecticut e potrebbe presto esserlo nell’Illinois.
È per questo motivo che coloro che si oppongono ai matrimoni omosessuali, come Maggie Gallagher della National Organization for Marriage, spesso si oppongono anche alle unioni civili.
E poi ci sono le dichiarazioni che Bergoglio fece a Marcelo Marquez, attivista di primo piano dei diritti gay in Argentina. Secondo il New York Times: “Ascoltò la mia posizione con grande rispetto”, disse Marcelo Marquez, leader dei diritti gay e teologo che scrisse una lettera dura al Cardinale Bergoglio e ricevette con grande sorpresa una sua chiamata meno di un’ora dopo che la lettera era stata consegnata.
“Mi disse che gli omosessuali devono vedere riconosciuti i loro diritti e che lui era in favore delle unioni civili, ma non dei matrimoni omosessuali”. Marquez ha detto di aver incontrato Bergoglio due volte e di avergli comunicato di voler sposare il proprio compagno oltre che aver discusso di teologia. L’uomo che sarebbe diventato Papa gli regalò una copia della sua biografia “Il gesuita”.
Innanzitutto, possiamo immaginarci Papa Benedetto, anche quando era cardinale, scambiare una corrispondenza con un attivista gay, rispondere direttamente a una sua lettera per telefono entro un’ora e avere una conversazione insieme?
E’ stato suggerito che l’azione di Bergoglio sia stata dettata dal pragmatismo piuttosto che da un sostegno aperto ai diritti gay. Ma questo spiega veramente come stanno le cose?
In Argentina, la Chiesa non avrebbe avuto niente da guadagnare a supportare le unioni civili anziché i matrimoni gay. I sondaggi mostravano che più del 70% della popolazione era in favore dei matrimoni, quindi sarebbe stata solo una questione di tempo prima che venissero approvati, anche se ci fosse già stata una legislazione di unioni civili.
Inoltre, supportando le unioni civili, la Chiesa avrebbe fatto una concessione straordinaria, perché avrebbe riconosciuto che gli omosessuali sono discriminati come minoranza e vanno protetti da leggi dettate specificatamente per loro. L’unica conclusione a cui si può giungere è che Bergoglio, come ha riportato Marquez al New York Times, credeva che i gay avessero bisogno di diritti.
Perché dunque Bergoglio avrebbe inveito contro i gay in modo così bigotto dopo aver cercato di sostenere il progetto di unioni civili senza successo? Perché altrimenti nessuno diventa Papa.
Il Paese stava per approvare la legge sui matrimoni e Bergoglio stava dimostrando pubblicamente al Vaticano e al mondo intero che si sarebbe opposto organizzando marce e lanciando invettive contro i gay.
Questo caso riporta al Cardinale Keith O’Brien, che era il più importante ecclesiastico cattolico nel Regno Unito finché non ha dovuto fare un passo indietro un mese fa dopo che dei sacerdoti lo avevano accusato di aver fatto loro delle avance sessuali. O’Brien ha ammesso di aver commesso atti sessuali inappropriati, e anche lui aveva inveito solo pochi mesi prima contro i gay e i matrimony gay, definendo l’omosessualità una “perversione grottesca”.
Il Regno Unito, come l’Argentina, stava per far passare una legge di uguaglianza dei matrimoni gay (che si prevede finalizzata per l’estate), e che il Vaticano si aspettava che O’Brien condannasse pubblicamente coi termini più duri.
In passato, lo stesso O’Brien era stato considerato un progressista, o per lo meno una voce più tollerante (e ovviamente sarebbe stato lui stesso gay in privato), ma dopo il dibattito innescato nel Regno Unito sull’uguaglianza dei matrimoni, l’unico modo per difendere la propria carriera e il proprio avanzamento era di condannare pesantemente l’omosessualità, indipendentemente dalle sue opinioni personali.
Tutto questo mi fa pensare che Bergoglio, ora che è Papa Francesco e dunque il “Capo”, possa sorprenderci. È troppo aspettarsi che la dottrina della Chiesa sull’omosessualità cambi presto (questo coinvolgerebbe varie fazioni all’interno del Vaticano), ma il Vaticano non è una democrazia, e se Francesco sostiene privatamente alcuni diritti per gli omosessuali, allora una cosa che potrebbe fare da adesso è fermare gli attacchi pubblici contro gli omosessuali. Tra poco sapremo se sarà così.
Postilla: in Argentina, primo Paese Sudamericano, la legge sui matrimoni e le adozioni da parte di coppie omosessuali sono entrati in vigore il 22 luglio 2010. Ad oggi, quasi 6.000 matrimoni omosessuali sono stati celebrati.
Il 27 luglio 2012 la prima coppia di uomini al mondo ha ottenuto a Buenos Aires il certificato di doppia paternità di un bambino avuto grazie ad una madre di sostegno.
Testo originale: Is Pope Francis Secretly Pro-Gay?