Papa Francesco ringrazia suor Gramick e New Ways Ministry per la pastorale con le persone LGBT e i loro familiari
Articolo di Brian Fraga* pubblicato sul sito del bisettimanale cattolico progressista National Catholic Reporter (Stati Uniti) l’8 dicembre 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro per La Tenda di Gionata
Papa Francesco quest’anno ha indirizzato due lettere a[ll’associazione LGBT cattolica] New Ways Ministry, con cui ha lodato l’associazione per l’opera svolta presso la comunità LGBTQ, definendo “una donna coraggiosa” suor Jeannine Gramick, dell’Ordine di Loretto, cofondatrice dell’associazione, che a causa del suo ministero ha dovuto soffrire molto.
Le lettere di Francesco, scritte in spagnolo su carta intestata del Vaticano, riconoscono che il cammino di New Ways Ministry “non è stato facile”, ma amare il prossimo rimane comunque il secondo comandamento, “necessariamente” legato al primo: amare Dio.
“Grazie per la vostra opera a favore del prossimo” ha scritto Francesco il 17 giugno scorso a Francis DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry, associazione che ha sede a Mount Rainier, nel Maryland.
DeBernardo ha dichiarato al National Catholic Rreporter: “Al di là di ciò che alcuni vescovi possono pensare o dire di noi, sembra che papa Francesco sia soddisfatto dei nostri sforzi volti a portare le persone LGBTQ nella Chiesa, e a far rimanere chi è dentro”.
DeBernardo ha deciso di rendere pubblica la corrispondenza con il Pontefice dopo che la Segreteria Generale per il Sinodo dei Vescovi ha rimosso un webinar di New Ways Ministry dal sito del cammino sinodale.
I media cattolici conservatori riferiscono che la Segreteria ha rimosso il video il 7 dicembre scorso dopo aver appreso che nel 2010 la Conferenza Episcopale Statunitense ha censurato New Ways Ministry a causa del suo sostegno al matrimonio civile per le coppie dello stesso sesso. Il portavoce della Segreteria non ha voluto commentare.
“Non intendevamo rendere pubblica questa corrispondenza, ma data la situazione, è importante che la gente sappia. Siamo convinti che [Francesco] voglia far parlare le persone LGBTQ, e pensiamo sia utile, per lui, per il suo messaggio e per il suo invito all’inclusione, rendere note le sue lettere” ha affermato DeBernardo.
La corrispondenza con New Ways Ministry (un’associazione che si è spesso attirata le ire dei vertici della Chiesa, che dubitano della sua fedeltà alla dottrina cattolica sull’omosessualità) è l’ennesimo esempio dell’atteggiamento conciliante del Pontefice, diverso da quello dei suoi predecessori e dei vescovi statunitensi.
“La calorosa lettera del Santo Padre a New Ways Ministry non è solamente una tappa ulteriore del suo incontro con le persone LGBTQ, ma anche l’inizio di una sorta di riabilitazione di questa associazione e [della sua cofondatrice] suor Jeannine [Gramick]; un riconoscimento dell’importante ministero che svolgono nella nostra Chiesa” ha scritto il gesuita James Martin, che fa parte della redazione [del settimanale gesuita] America ed è autore di “Un ponte da costruire”, in cui invita la Chiesa Cattolica ad accogliere le persone LGBTQ.
Lo scorso 3 maggio il Pontefice ha scritto una risposta a DeBernardo, che gli aveva indirizzato una lettera il 21 aprile: Francesco afferma di averla letta “con un atteggiamento di vicinanza pastorale”, e che grazie ad essa ha potuto capire meglio la storia di New Ways Ministry: “Mi ha aiutato molto leggere la storia completa che mi ha mandato. A volte riceviamo informazioni parziali sulle persone e le associazioni, il che non ci aiuta. La sua lettera, narrando con obiettività la storia [di New Ways Ministry], mi permette di comprendere meglio certe situazioni”.
Nella seconda lettera, scritta a mano e datata 17 giugno, ringrazia DeBernardo “per il suo cuore aperto al prossimo”, e saluta di cuore suor Jeannine Gramick: “So quanto ha sofferto. È una donna coraggiosa, che prende le sue decisioni in spirito di preghiera”.
Nel maggio 1999 la Congregazione per la Dottrina della Fede proibì ai due fondatori di New Ways Ministry, suor Jeannine Gramick e padre Robert Nugent, il lavoro pastorale con le persone omosessuali, a causa “delle ambiguità e degli errori” del loro approccio. La notifica era firmata dal prefetto della Congregazione, cardinale Joseph Ratzinger, il futuro Benedetto XVI.
Fin dal 1977, anno della sua fondazione, New Ways Ministry è sempre stata nel mirino dei vertici della Chiesa. Nel 1984 l’arcivescovo di Washington James Hickey negò all’associazione qualsiasi approvazione o autorizzazione ufficiale delle sue attività; nel 2010 l’arcivescovo di Chicago Francis George, che allora era presidente della Conferenza Episcopale, dichiarò ufficialmente che New Ways Ministry non aveva nessun riconoscimento da parte della Chiesa Cattolica.
In tempi recenti alcuni vescovi sono intervenuti agli eventi dell’associazione, come il vescovo di Lexington (Kentucky) John Stowe, ma, a quanto pare, i suoi difficili rapporti con la gerarchia hanno causato la rimozione del suo webinar dal sito web del Segretariato per il sinodo.
Il video, intitolato “From the Margins to the Center: LGBTQ Catholics & Synodality” (Dai margini al centro: i cattolici LGBTQ e la sinodalità) comprende una presentazione del teologo Robert Choiniere, che dirige la formazione degli adulti alla parrocchia di San Francesco Saverio di Manhattan.
Padre James Martin, consultore del Dicastero per la Comunicazione vaticano, è rimasto deluso nel vedere il video di New Ways Ministry rimosso dal sito “dopo che alcuni si erano lamentati. All’inizio del Sinodo il Santo Padre ha chiesto ‘Permettiamo alle persone di esprimersi, di camminare nella fede anche se hanno avuto delle difficoltà nella vita, e di fare parte della vita della comunità senza essere ostacolate, rifiutate o giudicate?’; per i cattolici LGBTQ, questa è una domanda sempre aperta”.
Lo scorso 6 dicembre padre Martin ha twittato il link al webinar di New Ways Ministry, che si trovava ancora nel sito ideato dalla Segreteria Generale per il Sinodo dei Vescovi per condividere risorse utili al Sinodo stesso; il gesuita ha salutato il webinar come “un piccolo, ma storico passo avanti nei rapporti della Chiesa con le persone LGBTQ”.
Il giorno dopo, però, il video è stato rimosso. Secondo padre Martin, che conta più di 303.000 follower su Twitter e spesso fa infuriare i cattolici di destra con il suo ministero rivolto alle persone LGBTQ, la rimozione del video interroga la Chiesa su come la voce delle persone LGBTQ cattoliche verrà ascoltata al Sinodo: “Né il Vaticano, né la Conferenza Episcopale Statunitense prevedono un dicastero per le persone LGBTQ, perciò in pratica non c’è nessun canale ufficiale [dedicato alla comunità LGBTQ]”.
Per DeBernardo, la Segreteria Generale per il Sinodo “ha fatto un grosso errore” rimuovendo il video: “Avere il nostro webinar su quel sito era un modo di far vedere che il Vaticano parla sul serio quando dice di raggiungere gli emarginati, in particolare le persone LGBTQ. Noi di New Ways Ministry abbiamo preso l’impegno di promuovere il Sinodo, e continueremo a farlo, ma quello che è successo rende il nostro lavoro (che noi crediamo sia al servizio della missione indicata dal Papa) ancora più difficile” dice DeBernardo, aggiungendo che New Ways Ministry continuerà a promuovere la partecipazione al Sinodo della comunità LGBTQ.
* Brian Fraga fa parte dello staff del National Catholic Reporter. Il suo indirizzo email è bfraga@ncronline.org e la sua pagina Twitter è @brianfraga .
Testo originale: Pope Francis thanks New Ways Ministry in recent correspondence