Parole per un navigante senza bussola e senza stelle
Dialogo di Katya Parente con la cineasta e scrittrice Lavinia Capogna
Ospite di oggi è una firma già molto nota al Progetto Gionata: si tratta di Lavinia Capogna, che ha appena dato alle stampe la sua nuova raccolta di poesie dal titolo “Un navigante senza bussola e senza stelle” (PAV edizioni, 2022), già disponibile in tutti gli store online. Lavinia ci ha raggiunti per una breve chiacchierata.
Quanto ti ha influenzato l’essere figlia d’arte?
Parecchio. Mio padre Sergio Capogna era un regista di talento, purtroppo scomparso prematuramente, e mia madre, Giuliana Scappino, una produttrice cinematografica, e anzi l’unica produttrice donna dagli anni ’50 oltre a Marina Cicogna.
Entrambi amavano moltissimo il cinema, ovviamente, ma anche le altre espressioni artistiche. Ho trovato i primi libri da leggere, quando avevo undici anni, proprio nella libreria dei miei genitori.
Cineasta e scrittrice. Che differenze ci sono tra questi due mezzi espressivi?
In realtà io penso che l’arte sia una sola, e che ci siano poi varie maniere di esprimerla, come la musica o la pittura ecc. ecc. e che l’arte sia sempre un atto di amore verso la vita e la libertà.
La letteratura si esprime attraverso le parole, così come la poesia e il cinema attraverso le immagini, ma entrambe sono la materializzazione di una emozione.
Ci parli un po’ della tua attività di regista?
Certamente. A ventidue anni ho studiato sceneggiatura con Ugo Pirro, un bravo sceneggiatore di tanti bei film del nostro grande cinema italiano. Ho studiato anche regia in una scuola di Roma, e poi a ventiquattro anni ho realizzato, come sceneggiatrice e regista, il mediometraggio in Super 8 “Ciao, Francesca”, e a ventotto anni il film per il grande schermo “La lampada di Wood”, che è stato apprezzato da saggisti e critici come Dario Zanelli e Fabio Melelli e da musicisti di talento come Andrea Bassato e Francesco Di Giovanni. Entrambi sono attualmente visibili liberamente su YouTube, dove stanno avendo moltissime visualizzazioni. Ho realizzato anche dei documentari.
È appena uscita la tua prima raccolta di poesie. Ci racconti un po’ di che cosa si tratta?
“Un navigante senza bussola e senza stelle” è una raccolta di poesie che incomincia con la prima poesia, che ho scritto a diciannove anni, fino alle più recenti, e pubblicata dalla PAV Edizioni. Esse trattano vari temi: la speranza, l’amore, il dolore, la memoria e non solo.
Spero che le lettrici ed i lettori possano ritrovarsi in qualcosa di esse, e che il mio libro possa essere per loro un buon compagno di viaggio. La nota poetessa Grazia Procino ha gentilmente scritto una bella prefazione al libro.
“Un navigante…” non è la tua prima opera letteraria…
No, avevo già pubblicato a ventotto anni un libro di racconti, intitolato “Il signor Mario”. In realtà il titolo originale era “Storie fatte di niente”, ed infatti questo è il titolo con cui è stato poi tradotto in francese (Histoires pour rien).
La scrittrice Silvia Lanzi ha scritto una bella recensione del libro alcuni anni fa. Un racconto, “La ragazza di Split”, era arrivato finalista ad un premio letterario. Ho scritto anche un romanzo intitolato “Il giovane senza nome”, che ha richiesto tre anni di lavoro e che ho infine deciso di pubblicare gratuitamente per chi desidera leggerlo sul sito di Mauro Cioffari, Gayroma.
Ho anche scritto moltissimi articoli volontari per vari websites, nonché traduzioni dal francese e dall’inglese.
Purtroppo hai una malattia molto invalidante, la M.E. Che cosa comporta questa patologia?
La M.E, che sarebbe la sigla inglese per Encefalomielite Mialgica, è una malattia fisica cronica ed incurabile, il cui sintomo principale è una enorme mancanza di energia fisica, più altri sintomi, tra cui dolori.
A me ha purtroppo causato un’invalidità permanente, il che ha anche interrotto il mio lavoro di regista (stavo preparando un altro film per cui avevo scritto una sceneggiatura). Senza dubbio avere una seria malattia non è “semplice”, come purtroppo sanno anche tante altre persone oltre a me, ma non mi arrendo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto scrivendo una nuova raccolta di poesie e pensando ad un’opera in prosa.
“Un navigante senza bussola e senza stelle” di Lavinia Capogna, poesie, PAV Edizioni, ottobre 2022.
Se volete altre notizie sulla nostra incredibile poetessa, potete leggere questo articolo e digitare il suo nome su Google (da dove potrete accedere alla sua produzione letteraria), e se siete in cerca di una strenna natalizia non banale, sicuramente il libro di Lavinia farà al caso vostro.