Pasta maritata. Quando l’amore al femminile si fa verso
Elena Rodríguez è lo pseudonimo sotto cui scrive Rosa Salamone, nata in Venezuela, siciliana d’adozione e milanese d’elezione, lesbica e credente.
La sua storia, i suoi sentimenti, la sua fede e i suoi amori costituiscono l’impasto seducente e vitale di Pasta maritata (Book Editore, 2008), un libro di poesia dalla prorompente carnalità, un testo “essenziale, nitido, profondo, pervaso dal dolore, ma anche da una fondamentale capacità di gioia” che unisce “i suoni ancestrali di memoria latina con i profumi e i colori della terra di Sicilia”.
Ricorda l’autrice, “non mi ero mai dedicata alla poesia prima di questo evento doloroso. Credo che quando si è traditi, la difficoltà sentimentale si complichi di un’altra componente. I valori più autentici sono messi in crisi e ci si domanda se davvero l’amore è ciò che regge l’universo.
Se sul serio chi crede ha ragione di puntare su Dio e sul sistema morale che la fede implica in un mondo devastato dalla labilità emotiva e dalle relazioni promiscue. Ecco, la poesia per me è stato un modo per convincermi che di fronte al dolore non c’è che un’unica risposta: ostinarsi nel modo più tenace e a volte più cieco a trasformare il male in bene.
E così è stato, tutto ciò che sentivo in quel periodo lo trasformavo in canto. Che ci sia un senso a tutto questo, spesso misterioso e sfuggente, lo dimostra il fatto che nel momento in cui scrivevo i miei versi non pensavo affatto nel loro successo. Invece, nel giro di qualche mese mi hanno risposto in tanti”.
E’ nato così “pasta maritata”, un titolo che profuma della sua Sicilia dove, racconta l’autrice, “la pasta maritata era quella che preparava mia nonna mettendo nella stessa pentola i resti avanzati della pasta in diverse confezioni: tortiglioni, tagliatelle, fettuccine.
Un assaggio … da ‘Pasta Maritata’
L’amore tuo fu lieve.
Coniglia di campo,
che un colpo di nocche
spaura.
Mi vuole
la morte secca
a scampo di rovina.
Mi passa che tremo,
come un canneto
quando c’è la piena
Fava insipida
La femmina che ti sei scelta
è cosa insipida, per intero.
Fava sbollita e scura
che pare di condire il legno:
che neppure la Madonna
col sale e con l’aceto
potrà redimerle natura
Ragione
Perché Dio mi veste e mi denuda
con la fiandra e le stoffe più preziose,
mi taglia, mi ricuce in lino,
m’appunta qualche tela
mentre dipano le cardate,
ma poi d’un tratto si ripiglia il punto
e come un cencio m’abbandona?
Odio e sdegno
Tu mi condanni a vita di frulli
tra gli sterpi, di arie sempiterne
e mai sopite. Scirocco sono io.
Libeccio che si leva nel mattino,
a scuotere la paglia dei cannicci.
Ora mi ami e ora mi disprezzi.
E non c’è posa nel martorio
di brezze inquiete e da rapina:
il cuore è capo di correnti
A metà
Tra Lidia e Cinzia
ho il cuore a metà,
lo scisma dell’anima
che mi tormenta
Recensioni
Ecco cosa hanno scritto di questo libro alcuni lettori “ illustri” e meno noti:
Luisa Adorno, scrittrice
Perché l’acqua non è zitella, ma si accasa con la farina, o con le rose; le olive si ammansiscono con il timo e con la menta; e il pane, è cosa di Dio. Un mondo conchiuso e ritualizzato dall’armonioso perdurare della natura, un cosmo di gesti semplici e ieratici, come il tempo circolare di un poemetto pascoliano”.
Erica Casetta, lettrice
Barberi Squarotti, scrittore e critico letterario
Mariella De Santis, scrittrice e critico letterario
Anna Ventura, scrittrice e critico letterario.
Elena Rodríguez, Pasta Maritata, Book Editore, Ferrara, 2008
Il libro è acquistabile in tutte le librerie, in tutte le librerie online e presso la Libreria Claudiana di Firenze (sconto del 10% per i lettori di Gionata.org)