Una pastorale “con” le Famiglie cristiane con figli LGBT+ in cammino a Bologna
Riflessioni di Luigi e Valeria, genitori di una persona LGBT+ e soci de La tenda di Gionata
Non capita di frequente, ma quando ci si imbatte in una pastorale “con” i genitori cristiani di persone LGBT+ l’esperienza è avvolgente e stimolante e ti lascia il segno. Se volete viverla, trascorrete un pomeriggio con le Famiglie in cammino di Bologna, ma attenzione, può creare dipendenza!
L’esperienza di vita nella quale noi genitori cristiani di persone LGBT+ ci siamo trovati, infatti, ci ha regalato l’occasione unica di conoscere, approfondire, comprendere da vicino la realtà LGBT+ da più prospettive (scientifica, psicologica, antropologica, teologica) e discernerci su a lungo alla luce del Vangelo.
Così numerosi pregiudizi sono caduti, nuovi orizzonti si sono aperti e, grazie anche all’accompagnamento di operatori pastorali preparati e illuminati, siamo diventati cristiani più consapevoli, portatori di uno sguardo più ampio. La pastorale “con” sa fare di questo sguardo una risorsa all’interno della Chiesa e i frutti hanno un sapore speciale.
Ve lo diciamo per esperienza, perché sabato 27 gennaio (2024) eravamo a Bologna di passaggio e siamo stati inviati da Beatrice e Gian Piero, componenti di lunga data del gruppo Famiglie in cammino, a partecipare al loro incontro mensile.
Il gruppo Famiglie in cammino, nato cinque anni fa, è formato da genitori cristiani di persone LGBT+ di Bologna, e non solo, che si riuniscono una volta al mese per incontri di formazione e di condivisione sulla Parola di Dio. Don Gabriele Davalli, incaricato della Pastorale della Famiglia nella diocesi di Bologna, li accoglie e li integra nella comunità nella quale è parroco e si fa loro compagno di viaggio con grande apertura, disponibilità e semplicità.
Quel sabato trascorso insieme è volato! Varcata la porta di una chiesetta immersa nella nebbia più fitta, il caldo e la luce ci hanno avvolto, e non solo fisicamente: oltre quaranta persone ci hanno accolto calorosamente, ci hanno fatto sentire a casa, offrendoci la preziosa opportunità di essere testimoni del loro percorso.
L’incontro è stato guidato dalla dottoressa Laura Ricci, una psicologa che collabora da tempo con la diocesi ed è particolarmente impegnata nell’accompagnamento delle persone LGBT+ e delle loro famiglie. Con tono semplice e coinvolgente, Laura ci ha illuminato sull’importanza che ha per le persone LGBT+ il supporto affettivo dei propri genitori, il quale è il fondamento della loro crescita serena. È di importanza fondamentale creare loro intorno quello spazio di libertà (suor Teresa Forcades lo chiama “pericoresi”) all’interno del quale essi possano muoversi ed esprimersi così come sono, in modo da diventare persone capaci di relazionarsi con sé stessi, con gli altri e con Dio.
L’incontro è culminato con la partecipazione alla messa: don Gabriele ha integrato il gruppo nella comunità parrocchiale e alla fine della celebrazione ha invitato una coppia di genitori del gruppo a raccontare la propria testimonianza ai presenti. Una cena tutti insieme in allegria ha concluso piacevolmente la serata.
Ritornati a casa, conserviamo nel cuore alcune risonanze preziose:
– L’incontro in un clima fraterno e non giudicante: le persone riunite vengono da storie e luoghi diversi (Bologna, Rimini, Forlì, Pesaro), alcuni nel gruppo da decenni, altri da poche settimane, ma l’atmosfera di accoglienza mette ogni persona a suo agio, libera di condividere la vita e il cuore.
– La formazione affidata a persone esterne: questa scelta ci è sembrata molto valida, sia perché consente di incontrare persone di grande competenza professionale ed esperienza umana, come la psicologa Laura Ricci, sia perché non crea differenze e gerarchie tra i componenti del gruppo.
– L’ospitalità in una parrocchia: si fa esperienza della Chiesa ordinaria, si partecipa a una liturgia che non è “riservata” al gruppo, nella quale la testimonianza di ciò che si è diventa semplice e naturale, senza proclami o dichiarazioni.
– Il desiderio di aprirsi a realtà più ampie: i genitori sentono la chiamata a raggiungere altre persone che potrebbero aver bisogno di accoglienza e di aiuto, sia attraverso la realtà diocesana, sia attraverso eventi organizzati da La Tenda di Gionata a livello nazionale. Ci è sembrato molto bello percepire questa tensione verso l’esterno, per una condivisione ancora più estesa.
Siamo grati alle amiche e agli amici del gruppo Famiglie in cammino: abbiamo avuto ancora una volta la conferma che la voce dello Spirito passa attraverso la vita delle persone e le relazioni che attraversano la nostra quotidianità.