Per la pastorale LGBT conoscere bene la propria parrocchia è il primo passo
Testo* di Francis DeBernardo** per “Next Steps: Developing Catholic LGBTQ Ministry“ (I prossimi passi: per lo sviluppo della pastorale cattolica LGBTQ), serie di articoli pubblicati sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 28 agosto 2020, quinta parte, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Nelle ultime tre puntate di Next Steps abbiamo dato uno sguardo alla dottrina cattolica a proposito dell’omosessualità, dei pregiudizi, delle discriminazioni e dei diritti civili, e la vocazione a mettere in atto una pastorale LGBTQ. Noi speriamo che grazie a questi nostri articoli abbiate approfondito le vostre conoscenze su quegli aspetti della dottrina riguardante le tematiche LGBTQ che sono poco noti, ma molto positivi.
In questo quinto articolo ci allontaneremo dalla gerarchia e ci concentreremo su un luogo a noi molto più vicino: la nostra parrocchia (o la nostra comunità di fede).
Un passo importante nel discernimento e nella progettazione di una pastorale LGBTQ consiste nell’esaminare la propria parrocchia per capire quanto possa essere pronta per farla partire, o per far progredire un progetto già esistente. Come già abbiamo avuto modo di dire, non esiste una formula universale per il ministero LGBTQ, come non esiste un unico modo per integrarlo nella parrocchia. Perché?
La risposta è: ogni parrocchia è unica. Le parrocchie sono diverse l’una dall’altra sotto molti punti di vista:
– In che città/paese è inserita?
– Quanto i responsabili e i fedeli della parrocchia conoscono le persone e le problematiche LGBTQ?
– In che modo vengono prese le decisioni sui nuovi progetti e i nuovi programmi?
– È una parrocchia aperta a nuove idee che potrebbero essere considerate controverse?
– In che modo vengono gestiti i conflitti?
– Ci sono parrocchiani che sono LGBTQ o alleati dichiarati?
– Nella città, nel paese, nella zona, esiste una comunità LGBTQ visibile?
Questi sono solo alcuni degli aspetti che sono diversi da parrocchia a parrocchia, e che possono influire molto sulla pastorale LGBTQ.
Il discernimento e il progetto devono basarsi sulla realtà, non sulle speranze e i sogni, per questo insistiamo che dovete conoscere bene la realtà della vostra parrocchia/comunità di fede, perché questo vi chiarirà le idee sui passi ulteriori da fare.
Il suggerimento di New Ways Ministry è stilare una lista per avere un quadro esatto della vostra parrocchia, prima di cercare di capire quali saranno i prossimi passi. Vi suggeriamo di pensare a cinque aree: conoscenza, atteggiamenti, atmosfera, lavoro all’esterno della parrocchia e risorse umane/leadership. Provate a rispondere alle domande seguenti, il più dettagliatamente possibile.
I) Conoscenza
1) Conoscete persone LGBTQ (o loro famigliari) che fanno parte della vostra comunità di fede?
2) In che modo si fanno conoscere?
3) Perché non si fanno conoscere?
4) Come avete saputo di loro?
5) Esiste una comunità LGBTQ visibile nel luogo in cui vivete?
6) Quali problemi devono affrontare le persone LGBTQ nel luogo in cui vivete?
II) Atteggiamenti
1) Che atteggiamenti hanno i membri della vostra comunità di fede verso le persone LGBTQ?
2) Pensate un attimo ai vari gruppi che si sono formati nella vostra parrocchia, sia quelli ufficiali, sia i gruppetti di amici. Sono più o meno aperti alle persone e alle tematiche LGBTQ? C’è qualche gruppo che si distingue per ostilità verso le persone LGBTQ?
3) Che reazioni ci sarebbero in parrocchia qualora le tematiche LGBTQ fossero discusse pubblicamente?
4) Cosa sarebbe necessario fare perché tali atteggiamenti divenissero più aperti e accoglienti?
5) Che reazioni pensate avrebbero i vostri parrocchiani se vedessero due uomini che si tengono per mano?
III) Atmosfera
1) Quali caratteristiche della vostra comunità di fede sono favorevoli alle persone LGBTQ?
2) Cosa, invece, le farebbe sentire alienate?
3) La vostra parrocchia a chi si rivolge in particolare, in quanto a età, interessi, livello di istruzione, situazione famigliare e/o altre caratteristiche? Si rivolge esclusivamente a un particolare segmento sociale, come giovani, anziani, famiglie con bambini piccoli?
4) Quanti membri ha la vostra parrocchia? Quanti frequentano la Messa domenicale e le varie attività?
5) Come si sentirebbe una persona che venisse per la prima volta nella vostra parrocchia per la Messa domenicale? Sarebbe accolta in maniera formale, o informale? Oppure non verrebbe notata?
IV) Lavoro al di fuori della parrocchia
1) Esistono, nella vostra comunità di fede, dei gruppi adatti a coinvolgere le persone LGBTQ e le loro famiglie (gruppi per la famiglia, per la giustizia sociale, ministeri giovanili, gruppi per adulti etc.)?
2) C’è qualche programma che si possa agganciare alle tematiche LGBTQ?
3) La vostra parrocchia fa evangelizzazione tra altri gruppi marginali?
4) Se invitaste una persona LGBTQ nella vostra parrocchia, quale pensate sarebbe la reazione dei vostri parrocchiani?
5) In che modo la vostra parrocchia potrebbe far sapere alle persone LGBTQ che sono ben accette?
6) La vostra parrocchia ha rapporti con le altre comunità di fede presenti in zona, e/o con associazioni di volontariato?
V) Risorse umane e leadership
1) Chi prende le decisioni nella vostra parrocchia?
2) C’è qualcuno la cui opinione è tenuta in grande considerazione?
3) Cosa pensano le persone di cui alle due precedenti domande della pastorale LGBTQ?
4) Chi potrebbe aiutarvi nella pastorale LGBTQ?
5) Come vengono prese le decisioni nella vostra parrocchia?
6) C’è in parrocchia qualche persona influente che potrebbe mettervi i bastoni tra le ruote?
Magari non riuscirete a rispondere subito a tutte le domande. Va bene lo stesso. Parlate con i vostri parrocchiani e con i responsabili della pastorale, e chiedete il loro parere su ciò che vi mette in difficoltà.
Lo scopo di questo esercizio è capire bene quanto la vostra parrocchia possa essere preparata a far partire un ministero LGBTQ. Non ci sono risposte giuste o sbagliate: le domande servono a raccogliere informazioni per discernere e stendere un piano.
Per esempio, anche se dalle vostre risposte risultasse chiaro che nella vostra parrocchia non sussistono le condizioni per mettere in piedi una pastorale LGBTQ, allora il vostro prossimo passo potrebbe essere introdurre pian piano l’argomento nei vari gruppi parrocchiali. (Parleremo più avanti di come introdurre le tematiche LGBTQ.) Quindi, anche se dalle risposte risultasse un quadro negativo, non scoraggiatevi. Da qualche parte dovrete pur cominciare, ed è sempre meglio conoscere bene la realtà in cui operate, in modo da capire da dove cominciare.
I vostri prossimi passi non devono per forza essere GRANDI passi; possono benissimo essere PICCOLI, a seconda della situazione della vostra parrocchia. I piccoli passi possono portare a risultati molto importanti, che saranno d’aiuto nei passi successivi. Cominciate facendo quello che potete e abbiate fiducia, Dio benedirà i vostri sforzi e il vostro cammino.
* Questo post è il quinto di una nuova serie di New Ways Ministry, Next Steps: Developing Catholic LGBTQ Ministry (I prossimi passi: per lo sviluppo della pastorale cattolica LGBTQ). Tutto il materiale presentato in questa serie appartiene all’associazione New Ways Ministry (Stati Uniti), e può essere utilizzato per scopi pastorali ed educativi citando New Ways Ministry come fonte.
** Francis DeBernardo lavora per New Ways Ministry dal 1992, prima come volontario poi, a partire dal 1994, come membro dello staff; dal 1996 è direttore esecutivo. Propone iniziative riguardanti cattolicesimo e tematiche LGBT nelle parrocchie, nelle diocesi, centri conferenze, università e comunità religiose in tutti gli Stati Uniti. È autore del libro Marriage Equality: A Positive Catholic Approach (Il matrimonio omosessuale. Un punto di vista positivamente cattolico). È redattore e autore di Bondings 2.0, blog quotidiano di notizie e opinioni sulle tematiche LGBT nella Chiesa Cattolica. Suoi articoli sono apparsi nelle riviste The National Catholic Reporter, Commonweal, The Advocate e The American Catholic. È stato l’oratore di punta alla conferenza su religione e tematiche LGBT tenutasi al primo World Pride di Roma nel 2000; è intervenuto anche alla conferenze interfede in occasione del World Pride di Londra nel 2012.
Testo originale: NEXT STEPS: Examining Your Parish or Faith Community