Penso di poter essere gay, bisex, trans o queer. Cosa faccio?
Testo di Austen Hartke* pubblicato su Queer Grace – Encyclopedia per Cristiani LGBTQ (USA), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Penso di poter essere gay/lesbica/bisessuale/transgender/queer, ma non sono sicuro. Cosa faccio?? Niente panico! Prendetevi un té o qualche altra bevanda calmante, fate alcuni respiri e parliamone. Ci sono due cose importanti da ricordare mentre si esplora la propria identità.
Primo – non siete soli: ci sono migliaia di cristiani nel mondo che hanno avuto i vostri stessi pensieri. La seconda cosa da ricordare è che siete amati – che Dio vi abbraccia forte man mano che andate avanti mentre approfondite la faccenda: non importa quel che succederà, Dio non vi abbandonerà. Può essere confortante sapere che la risposta alla risposta “Cosa faccio?” spetta esclusivamente a voi!
Alcuni di coloro che iniziano a porsi domande sulla loro sessualità e/o identità sessuale si trovano un consulente di fiducia con il quale parlare dei propri sentimenti. Può essere un pastore che sapete a favore delle persone LGBTQ+, uno psicologo, un amico intimo o un famigliare. A volte è veramente utile avere un punto di vista esterno, e semplicemente parlare per un po’ può aiutare a far uscire i pensieri che vi ronzano in testa.
Altre persone potrebbero non sentirsi pronte a parlare dei loro sentimenti con qualcun altro: va benissimo anche così. A questo punto, molte persone vogliono solo più informazioni, ed è qui che internet o la vostra biblioteca possono essere utili. Siti con storie di altri cristiani LGBTQ+, come quelle che si trovano in questa pagina di fonti possono darvi un’idea di cosa hanno passato e imparato le altre persone.
C’è un qualche tipo di test che posso fare per capire se sono VERAMENTE LGBTQ+?
Sarebbe semplice, vero? Negli anni, solo poche persone queer mi hanno fatto questa domanda, e molte persone invece hanno cercato di creare questo test. Abbiamo guardato i comportamenti, la chimica del cervello, le esperienze di vita, il livello di ormoni, praticamente tutto, ma non c’è un metodo di laboratorio per determinare la sessualità di qualcuno o la sua identità di genere. La verità è che non c’è nessun test che possa leggervi la mente e il cuore. Siete solo voi a sapere davvero qual è la vostra identità. Be’, voi e Dio, naturalmente.
Dio sa già come mi sento? Sì! Leggete questi versi del Salmo 139:
Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci.
Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo;
Tu mi scruti quando cammino e quando riposo
E conosci a fondo tutte le mie vie.
Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua
Che tu, Signore, la conosci appieno.
Una delle grandi cose di fare coming out come cristiano queer, è che non devi mai farlo con Dio. Alcuni di noi si spaventano, pensando a come famiglia e amici reagirebbero alla notizia, se gliela dicessimo, ma non dobbiamo mai aver paura di Dio. Lui sa già tutto, e il suo amore non è cambiato. Potrebbe metterci addosso un po’ di paura pensare che Dio conosce i nostri pensieri più segreti, anche quando non siamo sicuri di volerli ammettere con noi stessi, ma, alla fine della giornata, è bello sapere che non siamo soli quando finalmente ci diciamo la verità.
Come trovare altri cristiani LGBTQ+ con cui parlare di questa cosa?
Se vi è possibile, un buon modo per entrare in contatto con altri cristiani queer è quello di trovare una chiesa accogliente. Diverse confessioni hanno delle parole d’ordine a significare che la comunità è aperta alle persone LGBTQ+, come “welcoming”, “affirming” o “reconciling”. Believe Out Loud ha una grande mappa per trovare una chiesa vicino a voi, e anche Gay Church ha una funzione di ricerca.
Un’altra maniera utile di trovare una comunità è cercare il gruppo di supporto LGBTQ+ più vicino – c’è la possibilità che alcuni di loro siano credenti e che vi raccontino le loro esperienze. Se non siete sicuri di voler partecipare ad un gruppo LGBTQ+, potete partecipare ad un un incontro del gruppo PFLAG, una realtà pensata per le persone queer, i loro genitori, le loro famiglie e i loro amici. Dal momento che le persone che si incontrano al PFLAG hanno diversi orientamenti ed identità, compresi etero e cisgender, andandoci non dovete temere di rivelarvi.
E se fossi troppo vecchio o troppo giovane per capirlo?
Certo che no! Non c’è un’età giusta per capire qualcosa di più su di sé. Cresciamo tutta la vita fisicamente, mentalmente, e spiritualmente, e questo è solo un altro modo per crescere. Alcune persone queer dicono di essersi sentiti diversi, o di essersi “riconosciuti” fin da bambini, ma altri se ne sono accorti a venti, trenta, cinquanta e anche a ottant’anni. Non c’è un cammino prestabilito da seguire – ognuno ne ha uno che è solo suo.
Credo che questi sentimenti di incertezza e di indeterminatezza non mi piacciano. Sono ansioso su quello che mi porterà il futuro.
E’ assolutamente normale. Oggi come oggi, anche solo arrivare a capire meglio la nostra identità di genere e la nostra sessualità può essere un momento davvero importante e definitivo nella nostra vita. Può essere anche stressante. Ci si può sentire un po’ come se si vagasse nel deserto – come se ci fossimo persi e cercassimo di tornare a casa.
Se vi sentite così, nella Bibbia potete avere un sacco di compagnia. I raminghi più famosi sono gli Israeliti dell’esodo appena liberati. Essi hanno viaggiato dall’Egitto alla Palestina per quarant’anni, e c’è stato un periodo in cui si erano persi, sia fisicamente che spiritualmente. Ma, in tutto il loro vagare, Dio era con loro – prima nella colonna di fumo di giorno e di fuoco di notte, poi nella presenza dell’Arca dell’Alleanza. Dio diede coraggio a Mosè quando credeva di non avere la forza di parlare schiettamente al faraone. Quando il suo popolo in cammino sentiva di non avere più la forza per andare avanti, Lui fece piovere pane per loro. Dio portò il popolo ad una nuova dimora – una che stillava latte e miele e promise loro la libertà – e gli israeliti ne furono stupiti. Non avrebbero potuto mai immaginare che la vita fosse così bella.
Non importa dove vi porterà il vostro vagare nel deserto, Dio sarà con voi. Chiedete il dono del coraggio e della forza, nelle vostre preghiere e nelle relazioni con gli altri. Non importa quale quale sia la vostra meta. Quando tornerete a casa, Dio sarà lì.
* Austen Hartke, un ragazzo trans che ama le Scritture.
Testo originale: I think I might be gay or bi or trans or queer. What do I do?