Per 30 anni sono stata moglie di un gay
Email inviataci da Viviana, rispondono i volontari del progetto Gionata
La mia forse è una storia come tante… ma sento ogni giorno di più il bisogno di raccontarla. Ho quasi 59 anni. Mi porto dentro il marciume della mia vita in ogni azione della giornata, ogni giorno i pensieri tornano indietro ripercorrendo a raffica il passato.
Sono stata la moglie di un gay senza saperlo per 30 anni. Ho avuto figli da quest’uomo. Ho letto sul vostro sito parole di comprensione, ma io provo solo odio. Un odio smisurato, incontenibile.
Mi ha sposata quando avevo 20 anni… nascondendomi la sua vera natura. Ha mentito e finto una vita. Dopo 4 mesi di matrimonio ha commesso un errore lasciando una traccia scritta, una risposta ad un annuncio di un giornale pornografico.
Ma era un messaggio incompiuto, non così esplicito da darmi la certezza. E qui è cominciato il calvario. Avrei dovuto preparargli una valigia e avrei dovuto metterla sul pianerottolo ma ero troppo giovane e la scoperta troppo devastante per me.
Una vita di domande, di richieste di spiegazioni che si schiantavano contro un muro di gomma. Nessuna risposta mai, anzi dopo i primi tempi in cui probabilmente per il terrore di essere smascherato, giurava e spergiurava che era stato un pensiero momentaneo, cose del passato. Ma nessuna chiarificazione.
Aveva studiato in seminario, poi aveva lasciato. Ora so perché. Alle mie richieste seccato diceva che non erano fatti miei. Come non erano fatti miei??? Ma chi avevo sposato io??? Avevo diritto di sapere. Ero giovane, cresciuta in una famiglia felice , dove fra i miei genitori c’era amore e rispetto. Non potevo raccontare alla mia famiglia cosa stava succedendo, i miei dubbi. Quindi ho tenuto tutto dentro cercando solo di ottenere da lui i chiarimenti di cui avevo bisogno.
Mio marito ha condizionato la mia mente, mi diceva sempre che ero io a vedere cose inesistenti, mi diceva di smetterla di fare domande e di lasciarlo in pace.
Creava in me sensi di colpa. A volte pensavo veramente di avere inventato tutto. Ma non era così. Abbiamo avuto figli ma i suoi atteggiamenti nei miei confronti erano sempre distaccati, senza amore.
Poi per vicissitudini della vita abbiamo cominciato a lavorare insieme e li io ho scoperto tutto. I siti pornografici che consultava, le conversazioni che intratteneva sul chat gay. Cosi ho avuto la conferma ed è cominciato l’inferno.
Perché anche messo difronte all’evidenza dei fatti negava di esserne l’autore.. incolpava altre persone… Così siamo arrivati alla separazione, sempre senza ammissione della verità.
Mi ha lasciata in condizioni economiche precarie e devo lavorare in modo pressante per farcela. L’unico bene che ho sono i miei figli ai quali non ho mai raccontato pienamente la verità. I piu grandi sanno qualcosa, il più piccolo niente anche se ora sono uomini.
Provo solo odio per quell’uomo che mi ha volutamente rovinato la vita. Gli sono servita per crearsi una maschera di rispettabilità. E’ stato più comodo sposarsi e fare come tutti, piuttosto di vivere il suo stato di omosessuale. Mi ha privata della possibilità di avere accanto una persona normale e vivere una vita felice.
So che è cristianamente sbagliato ma io non lo perdonerò mai. Sono stata stupida a credere alle sue menzogne , a dargli la possibilità di decidere della mia vita. Il passato è troppo pesante ed io non posso farcela.
Grazie per l’ascolto.
Vy
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La risposta….
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Cara Viviana, come non comprendere la tua sofferenza… non cercata, ma subita da tuo marito che, per sfuggire alla sua natura, ha cominciato a nascondersi in un mare di bugie. Quanta forza, quanta sofferenza la tua.
Ma ora che il tuo ex è lontano è arrivato il tempo di seppellirne anche il ricordo e di andare oltre, lo devi fare. Hai già sofferto troppo per le sue bugie, le sue assenze, le sue paure.
Hai fatto bene a parlarne perché è il primo tassello per chiudere una porta e ricominciare a vivere. Te lo devi.
un abbraccio forte forte da tutti noi