Per i preti francesi che accompagnano le persone LGBT “le parole del Papa sulle unioni civili faranno riflettere tutti i cattolici”
Articolo di Julie Richard pubblicato sul sito del quotidiano “Liberation” (Francia) il 23 ottobre 2020, libera traduzione Alice Calcagni
Molti preti francesi stanno lottando per una migliore accoglienza delle persone LGBT+ nella Chiesa cattolica. Intervistati da “Libé”, molti di loro considerano la dichiarazione di Papa Francesco sull’apertura dell’unione civile alle persone omosessuali una piccola vittoria.
“Per me la dichiarazione del Papa è un sollievo.” Norbert è un prete della parrocchia di Nanterre. Come molti confratelli in Francia, difende una migliore integrazione delle persone omosessuali nella Chiesa cattolica.
Le parole del Papa nel documentario Francesco, proiettato durante il Festival internazionale del film di Roma, sembrano una vera vittoria: “Sono felice, confida Norbert, rendendo omaggio al coraggio del pontefice. Mi rendo conto che all’interno del Vaticano ci sono delle forze, soprattutto dei vescovi e arcivescovi, che si mettono contro il Papa attuale.”
Una gioia condivisa da padre Luc (1), cappellano che officia anche negli Hauts-de-Seine : “Il Papa da ascolto ai mutamenti sociali e la Chiesa è invitata a rileggere il suo insegnamento”.
Non è la prima volta che Jorge Mario Bergoglio esprime la sua volontà di aprire all’unione civile delle persone dello stesso sesso. Così, nel 2010, quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, aveva avanzato ai suoi confratelli l’ipotesi di riconoscere l’unione civile come alternativa al matrimonio per le coppie omosessuali.
Eppure, la dichiarazione stupisce Pascal (1), prete nell’ovest della Francia: “È la prima volta che un papa afferma così esplicitamente la sua politica di accoglienza in favore delle persone omosessuali. Lo trovo molto coraggioso. Se questa presa di posizione puo permettere ai fedeli di capire e riflettere sulle questioni relative all’omosessualità, sarebbe veramente positivo.”
Norbert termina: “Ancora oggi, la parola di un Papa ha un peso enorme. Farà riflettere i cattolici di tutto il mondo sulla loro omofobia.”
Ufficializzare ciò che già esiste in alcune parrocchie
Nonostante sia “positivamente sorpreso”, Stéphane (1), prete nella regione parigina resta scettico: “Il Papa rimane vago. A cosa si riferisce l’unione? Parla del matrimonio civile, dei PACS (Patti civili di solidarietà)? Non sappiamo niente.”
Secondo lui, una tale dichiarazione, nonostante sia importante, in realtà ufficializza solamente una pratica di accoglienza già ben avviata in Francia da molti anni. Quattro anni fa, l’associazione David e Jonathan ha registrato circa una quarantina di diocesi in Francia che attuavano una pastorale di accoglienza e ascolto per le persone omosessuali.
“Dal 2013, abbiamo percorso molta strada a livello parrocchiale e diocesano, si rallegra Norbert. Molte coppie, ad esempio, mi hanno già chiesto di animare dei momenti di preghiera o anche di presiedere una piccola cerimonia laica”, confida Norbert. Ciò che ho fatto, e non sono il solo.”
Un fenomeno sempre più frequente oggi in Francia. La sociologa Céline Béraud ha descritto, in uno studio pubblicato nel 2016, dei “discreti armeggi religiosi” realizzati dagli uomini di Chiesa per soddisfare le richieste delle coppie omosessuali.
Molta strada da percorrere
Quanto alla portata istituzionale di una tale presa di posizione, i preti rimangono realisti, resta limitata. “Una tale dichiarazione non ha lo stesso peso di riformare nel profondo i testi”, pensa Pascal. L’articolo 2357 del catechismo della Chiesa qualifica infatti gli atti omosessuali come “intrinsecamente disordinati” e “contrari alla legge naturale”.
“In realtà, bisognerebbe riscrivere il catechismo della Chiesa in quanto molti vescovi e uomini di Chiesa ancora si basano su di esso”, aggiunge Pascal. Quanto all’apertura del matrimonio alle coppie omosessuali, la risposa dei preti è unanime: ci vorrà ancora molto tempo per sperare di riuscire a smuovere la situazione. “Siamo abbastanza fortunati in Francia, ma la maggior parte degli altri paesi del mondo è molto in ritardo”, afferma Stéphane.
Nel frattempo, Norbert continua a battersi: “Rimango convinto che Dio non aspetti l’autorizzazione di un’istituzione ecclesiastica per amare due persone che si amano.”
(1) Il nome è stato modificato
Testo originale: Prêtres pro-LGBT en France : «La parole du pape fera réfléchir les catholiques dans le monde entier»