Per il Vescovo ausiliare tedesco Geerlings: “La Chiesa può benedire le coppie omosessuali”
Articolo di Karin Weglage pubblicato sul magazine online cattolico Kirche und Leben (Germania) il 16 agosto 2019, liberamente tradotto da Antonio De Caro
“È mia opinione personale che la Chiesa possa benedire le unioni dello stesso sesso.” Lo ha dichiarato giovedì sera il vescovo ausiliare emerito Dieter Geerlings in un evento organizzato dalla comunità queer di Münster (Germania).
Questa convinzione non è congruente con l’idea della Chiesa ufficiale, ha confessato il vescovo ausiliare emerito. La Chiesa non dovrebbe rifiutare la benedizione, tuttavia, se lo richiedono persone che vivono la loro relazione nella responsabilità, nell’amore e nella fede, “Le persone che chiedono benedizioni vogliono ricevere ciò può dare la Chiesa”.
“Una benedizione significa chiedere che la relazione funzioni e che Dio sia presente in essa, aiutando ed amando”, ha spiegato Geerlings. La benedizione non riguarda una “valutazione del modo di vivere”: “Quando le auto sono benedette sulla piazza del Duomo, non chiedo quanti punti ha l’autista a Flensburg”.
Dal diritto del lavoro alle persone trans
Per la serata di discussione “Per quanto tempo la Chiesa può ancora rifiutare una benedizione?” circa 50 partecipanti si sono recati nella sala parrocchiale di St. Joseph, a Münster-Süd. L’invito era partito dalla comunità ecumenica queer di Münster, che ha sede nella parrocchia.
Oltre a Geerlings, sul podio hanno discusso la teologa Anke Papenkord (Aiuto per l’AIDS, Münster), Elisabeth Frenke (referente pastorale di Münster per la consulenza su matrimonio, famiglia e vita) e Andreas Merschmeier (giurista e membro di “Omosessuali e Chiesa”). Gli argomenti erano la benedizione della Chiesa per le unioni dello stesso sesso, il diritto del lavoro secondo la Chiesa, il “matrimonio per tutti”, le famiglie arcobaleno e le persone trans.
È meglio parlare di “unioni civili registrate”
Tuttavia, Geerlings non voleva adottare il termine “matrimonio per tutti”, come ha spiegato lui stesso: “Il matrimonio è stabilito dalla dottrina dei sacramenti. Se difendo il ‘matrimonio per tutti’ posso collocarmi su un piano inferiore”. Ecco perché preferisce parlare di “unioni civili, ma intendo la stessa realtà”.
Il modo problematico con cui la Chiesa tratta gli omosessuali risiede nella sua concezione della moralità e della sessualità. Finché considera l’omosessualità come irregolare e peccaminosa, nulla cambierà. Teologicamente, tuttavia, una rivalutazione è già possibile. Il Concilio Vaticano II ha già affermato che “la sessualità vale di più che servire solo alla procreazione: essa ha a che fare con l’amore”, ha detto Geerlings.
Geerlings: Qualcosa non va se un insegnante non impara più dalla sua professione
“Non capisco più l’agitazione della Chiesa per i gay e le lesbiche”, ha detto Geerlings. La Chiesa deve recepire i risultati scientifici sull’omosessualità e liberarla dal “reparto patologico”: “Io aderisco al Magistero. Ma se il magistero insegna solo e non impara più, allora qualcosa non va”.
Per Geerlings deve essere esaminato anche il diritto del lavoro secondo la Chiesa: “Se continuiamo come prima, anche se abbiamo il diritto legale di farlo, saremo in conflitto con le persone nella Chiesa e nella società”, ha detto. Le norme della Chiesa sul lavoro provengono dall’ordine religioso, e non è più aggiornato: “Inoltre, tutte le altre Chiese nel mondo non hanno una simile legge sul lavoro. Ce l’abbiamo solo noi”, ha detto il vescovo ausiliare emerito.
Il vescovo ausiliare: coloro che hanno paura devono perdere la paura
Geerlings vede anche un potenziale di sviluppo: “Come presidente del gruppo di consulenza sulla gravidanza della Conferenza Episcopale ho presentato un documento sul cambiamento della morale sessuale della Chiesa per il Cammino sinodale”, ha detto. Esso riguarda anche la questione dell’omosessualità: “Il tema deve entrare negli organi direttivi delle diocesi. Deve essere all’ordine del giorno perché chi ha paura smetta di averla”. Nella diocesi di Münster sono esattamente su questa strada.
Inoltre, “deve essere abbandonata l’idea problematica dell’unità della Chiesa”. Ciò che non è possibile altrove, in Polonia o in Africa, potrebbe sicuramente essere possibile in Germania.
“Ci sono sacerdoti che benedicono”
La referente pastorale Elisabeth Frenke ha richiesto: “Non è solo necessario parlare, ma anche agire”. Ha anche incoraggiato le coppie dello stesso sesso a “chiedere la benedizione”. Frenke ha aggiunto: “So che ci sono sacerdoti che benedicono le coppie dello stesso sesso, e questa è una buona cosa”.
Testo originale: Weihbischof Geerlings: Kirche kann homosexuelle Paare segnen