Il vescovo di Dresda contro l’emarginazione dei cattolici LGBT: “dobbiamo muoverci e lavorare”
Articolo di Karin Wollschläger pubblicato su katholisch.de, portale Internet della Chiesa cattolica in Germania, il 28 settembre 2020, libera traduzione di Antonio De Caro per La Tenda di Gionata
“So con certezza che una integrazione degli omosessuali e il mio attuale sforzo in tal senso non vengono condivisi da tutti nella nostra Chiesa”. Il Vescovo di Dresda, Heinrich Timmerevers, auspica una nuova posizione della Chiesa Cattolica nell’approccio all’omosessualità
L’approccio della Chiesa Cattolica all’omosessualità continua a suscitare controversie. Il Vescovo Heinrich Timmerevers, nella sua diocesi di Dresda e Meißen, vuole ora ampliare la cura pastorale per gli omosessuali, e abbattere i pregiudizi. Lunedì, a Dresda, ha detto all’Agenzia Cattolica di Notizie (ACN) che su questo punto qualcosa deve cambiare nella Chiesa e che lui accoglierebbe con favore una benedizione delle coppie omosessuali.
Eccellenza, di recente lei ha affidato ad una responsabile della comunità e ad un parroco uno specifico incarico per la cura pastorale delle persone omosessuali. Sembra che il tema le stia a cuore.
Timmerevers: in diverse località della diocesi ho incontrato il gruppo dei cristiani LGBT e loro mi hanno raccontato le loro storie di vita e di fede. Questa esperienza mi ha commosso durevolmente, perché ho notato quale lotta molti devono affrontare per questo motivo. Loro vogliono essere cristiani e vivere la loro fede anche nella Chiesa. E in questa lotta io non voglio lasciare sole queste persone.
Concretamente, che cosa significa?
Dopo essermi confrontato con lo scritto di papa Francesco Amoris Laetitia, ho riconosciuto che in molti campi abbiamo praticato una pastorale che ha prodotto molta emarginazione. Se qualcuno non corrisponde alle nostre norme, non ha quasi nessuna possibilità di vivere dentro la Chiesa. È contro questa emarginazione che dobbiamo muoverci e lavorare. Il mio auspicio è che noi sviluppiamo e rafforziamo accettazione e tolleranza per gli omosessuali, nelle nostre comunità come in tutta la Chiesa. Per questo i due operatori pastorali che ho adesso incaricato devono essere un segnale: per questo gruppo, noi siamo disponibili.
Per la Chiesa Cattolica la sua iniziativa in questo campo non è scontata. In che misura viene anche criticata?
So con certezza che una integrazione degli omosessuali e il mio attuale sforzo in tal senso non vengono condivisi da tutti nella nostra Chiesa. Credo che molti vescovi e operatori pastorali trovino tutto ciò sconcertante, forse anche perché non ne sono toccati personalmente.
Dal momento che io adesso spingo su questo punto, può essere avviato di certo un processo di riflessione. Dobbiamo farlo su tutti i piani, nelle nostre comunità, ma anche in Conferenza Episcopale. E, non da ultimo, la Chiesa Cattolica deve a mio giudizio assumere su questo una nuova posizione. Come trattare gli omosessuali nella nostra pastorale e come valutare ciò.
Llei ha comprensione per le coppie omosessuali che chiedono una benedizione della Chiesa per la loro relazione.
Ma certo, posso comprenderlo.
Fino ad ora tali benedizioni non sono permesse nella Chiesa Cattolica…
La domanda è “Che cosa benedico?”. Io benedico le persone. E se una persona si presenta da me e chiede una benedizione, come posso negare questa benedizione? Una benedizione è di certo l’assenso di Dio. Bisogna precisare che io con questa benedizione certo non “approvo” né trovo buono tutto ciò che queste persone fanno. Su questo bisogna essere capaci di guardare caso per caso e di differenziare.
Questo vuole dire che lei sarebbe favorevole se la Chiesa Cattolica consentisse una benedizione per le coppie omosessuali?
Sì. Naturalmente bisogna riflettere sulla forma. Ma fondamentalmente sarei favorevole a un’apertura del genere.
Testo originale: Bischof Timmerevers befürwortet Segnung homosexueller Paare