“Per la durezza del vostro cuore…” (Matteo 19:3-12)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
I farisei pongono domande legaliste per cercare di trovare motivi di condanna per Gesù ma Gesù non cade nel tranello: da una parte ricorda il sogno di Dio per l’uomo e per la donna e rammenta che essi, nel matrimonio, replicano, nella carne, ciò che nell’eternità appartiene alla relazione trinitaria e che quindi tale relazione, dal Cielo costituita, non può essere spezzata; dall’altra, riallacciandosi a Mosè e alla fragilità del cuore umano, riconosce il dolore, le sofferenze, gli errori che possono contraddistinguere i percorsi e le vocazioni di chiunque e continua a dirci che Dio guarda con amore e misericordia ad ogni nostra fragilità perché è Padre.
Dal Vangelo secondo Matteo 19:3-12
Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio». Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.