Per l’arcivescovo Barnosell: “Non esistono famiglie perfette”
Riflessioni di monsignor Joan Planellas i Barnosell*, arcivescovo di Tarragona (Spagna), pubblicate sul quotidiano La Vanguardia (Spagna) il 29 dicembre 2019, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Sulla famiglia si ripongono tante speranze, in tutto il mondo, ma al tempo stesso essa è diventata molto fragile. La situazione economica è complicata; il lavoro disperde sovente le famiglie; la disoccupazione demoralizza i giovani e destabilizza le coppie; la mentalità evolve. Si creano nuove relazioni in famiglia, anche a causa del nuovo ruolo della donna nella società.
Parlare di famiglia, oggi, significa parlare di famiglie, perché essa ha assunto diverse forme sociali e giuridiche. Oggigiorno, la struttura famigliare ha cessato di rimanere circoscritta alla famiglia nucleare, composta dai genitori e dai figli, per fare spazio a una varietà di forme, che vanno dalla convivenza di un uomo e una donna non sposati (coppie di fatto), alla famiglia monogenitoriale, alle coppie che non convivono, alle famiglie composte da due persone dello stesso sesso la cui unione è sancita dallo Stato.
A cosa si deve questa varietà, che si presenta in modo sempre più accelerato nella nostra società? Lluís Duch ha dedicato alla famiglia un intero volume della sua Antropologia della vita quotidiana, dove si rinvengono alcuni dei motivi di questa evoluzione. Possiamo, per esempio, citare la durata della vita, fatto che ha contribuito a trasformare il matrimonio da progetto lungo una vita a progetto vitale con una durata non prevedibile, e a rendere il divorzio un fenomeno molto importante. In un mondo dove le separazioni e i divorzi diventano ogni giorno più frequenti, le relazioni famigliari sono oggetto di un interminabile processo di riclassificazione. Va anche sottolineata la provvisorietà, diventata uno dei valori sociali dominanti, in forte contrasto con ciò che accadeva nelle epoche passate, quando la stabilità era punto di riferimento obbligato dei sistemi sociali. Per molte persone la familgia è diventata una “fase transitoria della vita”, o una “comunità a tempo parziale”.
In realtà, sostiene Lluís Duch, la famiglia in quanto tale non è in pericolo di estinzione: semplicemente, un determinato modello famigliare, oggi, non è più accettato da un grande numero di membri della nostra società. La famiglia è, e sarà, l’ambito in cui l’essere umano compie le sue primarie e fondamentali esperienze, il laboratorio in cui vive le possibilità creative e umanizzanti della nostra specie.
Il futuro della famiglia passa per le relazioni di affetto, per il primato dell’amore e del rispetto, inteso come l’accettazione di quello che è stata, è e sarà la nostra esistenza. Questa è la cifra caratteristica dell’essere umano: uomini e donne che vivono nella stabilità della storia, non nella precarietà dell’istante. Il futuro della famiglia pare assicurato, ma quello che è certo è che assisteremo a una normalizzazione del suo carattere di fragilità.
Di fronte a tutto questo, il contributo cristiano può conservare tutto il suo senso e il suo significato, dato che si converte sempre in vocazione a vivere l’amore, e a dare se stessi nell’amore, con tutta la sua grandezza, delicatezza ed esigenza, il che presuppone un atteggiamento rispettoso e critico.
Non esistono famiglie perfette. Il Vangelo non condanna nulla: esso accetta, stimola e corregge, in vista di far crescere [le persone] nell’unico Spirito. È proprio per questo che il Vangelo salva non solo le persone, ma anche i gruppi umani, e in modo particolare la famiglia.
* Mons Joan Planellas i Barnosell (Girona, 7 novembre 1955) il 4 maggio 2019 è stato nominato da Papa Francesco arcivescovo metropolita di Tarragona (Spagna).
Testo originale: Familia y familias