Ha spezzato il nostro amore gay per paura del giudizio di Dio
Email inviataci da Alex, risponde don Luca
Mi chiamo Alex scusate se disturbo, però avrei bisogno di un vostro consiglio e aiuto. Se avete qualche minuto per me vi spiego:
Circa sette mesi fa ho conosciuto una persona, Hans . Ci siamo trovato subito bene e ci siamo frequentati. Lui è un pastore battista. Abbiamo anche fatto alcuni viaggi brevi nei dintorni, cene, ecc…( tutte belle cose). Facevamo anche lunghe discussioni sulla fede. Fatto sta che abbiamo perso la testa entrambi in modo positivo.Lui era molto combattuto però dal suo stato di pastore a stare insieme ad un uomo. Poi lui è tornato in Inghilterra per trovare parenti e da quel momento ha chiuso tutti i mezzi di comunicazione con me: telefono, e-mail, senza nessun motivo e preavviso. Io ci ho sofferto molto e sto ancora soffrendo atrocemente. Poi ieri ho ricevuto una sua e-mail che le riporto sotto:
Il problema è che sono io che ti ho fatto male. Sono io il male e sono io degno solo del giudizio di Dio. Ti ho fatto trasgredire la legge di Dio. Ti ho condotto nel peccato e insieme abbiamo fatto qualcosa abominevole à Dio. Gesú dice in Marco 9:42 a 48 che chiunque che causa la caduta di uno dei suoi, merita di essere ucciso. Io ti ho fatto cadere, e tu sei uno che ama il Signore.
Sono qui, sotto la cura degli anziani di una chiesa. Non sono neanche più sicuro di niente. Ho superato la pazienza di Dio? Sono come Esau, fratello di Giacobbe, che ha venduto la sua eredità per un attimo di piacere? Non so. Ho trasgredito la legge, ho causato che un altro cadesse con me. Non riesco scappare dalla mia colpa. Prega per me.
Da cui si deduce che lui ha rinunciato per paura del giudizio di Dio. Io a questo punto non so come comportarmi
potete darmi una mano?
Grazie ciao. Alex
La risposta…
Caro Alex, la comunità battista ha visioni diverse al loro interno sul tema dell’omosessualità e si va da chi ha posizioni molto chiuse (come ad esempio la comunità di Westboro che arriva a dire che Dio odia gli omosessuali – poi un giorno mi spiegheranno come un essere di solo amore possa provare odio) a chi ha posizioni molto più aperte. Quello che emerge in questa sua (di Hans) mail è una grande sofferenza, soprattutto perché si definisce “il male”, “un abominio”. Potrei benissimo rispondere ad Hans con altri passi biblici, penso ad esempio ad Isaia 45,10-11
Chi oserà dire ad un padre cosa genera
o ad una madre che cosa partorisci
dice il Signore il Santo di Israele
vuoi dunque interrogarmi sul futuro dei miei figli
o darmi ordini sull’operato delle mie mani?
perché se Hans è omosessuale non lo è per una maledizione, per un castigo o per errore. L’omosessualità non è una malattia da cui si può guarire ne una condizione che si può scegliere. Omosessuali si nasce, non lo si diventa. E quanto Hans prenderà coscienza di questo sarà un grande passo verso l’incontro con quel Dio che “prima ancora che ti formassi io già ti conoscevo, prima ancora che tu nascessi io già ti avevo scelto” (Geremia 1,4) perché “tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima ed io ti amo” (Isaia 43,4).
La prima cosa che deve capire Hans è che è opera delle mani di Dio, è un capolavoro delle mani di Dio. E ciò che lo rende eventualmente brutto non è la sua condizione di omosessuale, ma al massimo il modo in cui vive la sessualità. Se vive una sessualità slegata dall’amore, se la vive come mera espressione di ricerca di un piacere effimero e non come dono totale di se all’amato allora commette peccato perché banalizza il suo corpo, tempio dello Spirito, riduce l’altro a oggetto di piacere e non a soggetto di amore.
La lettura di Marco che fa Hans è molto superficiale… il Signore mette in evidenza la grandezza del peccato di chi da scandalo ai piccoli, agli indifesi ma al tempo stesso ci ricorda che per nessuno è preclusa la salvezza (il capitolo di Luca con le parabole della misericordia è molto interessante a riguardo). No, Dio non vuole la morte di nessuno, anzi…
“Io non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva” (Ezechiele 18). E la pazienza di Dio, la misericordia del Padre è quella del padre della parabola del figliol prodigo. Per quanto grande sia il peccato o l’affronto che uno fa a Dio questi non smette mai di attendere il proprio figlio. Non smette mai di scrutare l’orizzonte, come il padre della parabola, nell’attesa di vedere il figlio tornare. E quando lo vede non si limita ad aspettarlo, ma gli corre incontro.
Se senti Hans, ricordagli prima di tutto di essere figlio di Dio, amato figlio di Dio ed amato di amore infinito. E quando il sentimento che prova è un sentimento d’amore, quand’anche fosse per un altro uomo, non è peccato. Quando il mio cuore ama, il mio cuore batte al ritmo del battito del cuore di Dio. Perché Dio è amore.
Nell’amore, quando è autentico, non c’è mai peccato. E quando imparerà (ed accetterà) questa cosa, conoscerà meglio se stesso, conoscerà veramente il suo Creatore, avrà la possibilità di essere veramente quello che il Signore ha sognato per lui fin dalla creazione del mondo. Abbandoni tutte le sovrastrutture, le ipocrisie, le sciocchezze che qualcuno ancora vuole propinare, stuprando la Parola di Dio.
Impari ad amarsi per quello che è, perché così lo ha creato Dio. E Dio, nella sua creazione non sbaglia.
don Luca