Dio si è fatto uomo, anche per te che sei gay e che ami un altro uomo
Email inviataci da Antonio, risponde don Luca
Salve sono Antonio un ragazzo di 30 anni campano sono un cattolico praticante in una famiglia di cattolici osservanti. Sono impegnato attivamente nella vita della comunità partecipando alle attività nel coro nella catechesi e ovunque ci sia bisogno di una mano.
L’unico problema è che ho scoperto da qualche anno di essere gay, da allora non ho avuto il coraggio e non mi sono ritenuto più degno di ricevere l’eucaristia.
Tutto quello che avevo sempre immaginato e desiderato è crollato sotto i miei piedi: non avrei mai potuto avere una famiglia, una moglie e dei figli. Per un po di tempo ho combattuto la mia diversità poi l’ho a malincuore accettata promettendo di vivere una vita comunque casta e al di fuori di qualsiasi tentazione che potesse distogliere il mio sguardo dalla mia fede nel rispetto della dottrina della Chiesa cattolica. Tutto bene fino a qualche giorno fa quando ho conosciuto in una chat un ragazzo un po più grande di me di 43 anni.
La sua storia come quella di tanti gay non è stata semplice sposato e poi divorziato, con un figlio piccolo e con la scoperta di essere gay. A distanza di 10 anni vive con serenità il suo essere omosessuale ed ha uno splendido rapporto con la ex moglie e il figlio. Perché parlo di questo ragazzo? Perché me ne sono innamorato anche se ho fatto di tutto per dimenticarlo e in 15 giorni abbiamo litigato per ben tre volte, ma nonostante tutto non riesco a cancellarlo dalla mia mente e dal mio cuore.
Anche lui è cattolico, però non pratica più ed è un bravissimo ragazzo, rispettoso degli altri che non mi ha mai forzato a fare quello che non volevo. Eppure sto male… perché la mia fede mi impone che non può esistere tale amore… quello che faccio è peccato… e sicuramente non ben visto dalla mia comunità.
Cosa fare??? Vivere una vita segreta e nascosta… che però non merita di avere questo ragazzo? Per un attimo avevo pensato anche alla scelta di farla finita per sempre… però la vita è dono di Dio, chi sono io per sprecarla? Qualsiasi cosa faccio resterò sempre nel peccato e lontano dalla luce del mio Signore e dalla sua salvezza e questo mi rattrista molto.
Grazie caro lettore che hai raccolto questo sfogo… perché se non parlavo con qualcuno mi sentivo di scoppiare. Grazie e pace a voi tutti
Antonio
La risposta…
Esiste un peccato che ci ricorda il Signore essere imperdonabile ed è la bestemmia contro lo Spirito Santo (cfr. Mc.3,29). E tra le bestemmie contro lo Spirito Santo rientra anche il disperare nella salvezza. Quando tu, amico, dici “Qualsiasi cosa faccio resterò sempre nel peccato e lontano dalla luce del mio Signore e dalla sua salvezza” bestemmi. E non ti è permesso di bestemmiare.
La vita è davvero dono di Dio: dono grande che ci è dato e che non possiamo non sono sprecare ma che dobbiamo investire al meglio. Ricordi la parabola dei talenti… il Signore ha rimproverato anche quel servo che non li ha investi (seppure non li avesse neppure scialaquati). La vita va vissuta appieno. Va vissuta veramente. Non bisogna vivacchiare… ma vivere.
Se hai avuto occasione di leggere le risposte che ho dato ad altri ragazzi/e che mi hanno scritto qui su Gionata.org troverai già le risposte alla tue domande. Leggerai che la condizione omosessuale non è in contrasto con il Vangelo ne con il Magistero.
Scoprirai che se si prende sul serio il Catechismo, non si può vedere le relazioni omosessuali esclusivamente come negazione della legge naturale. Cerco anche di capire che ci sono persone che si assumono una durevole responsabilità reciproca, si sono promesse fedeltà e vogliono prendersi cura l’una dell’altra […] Quando due persone omosessuali si assumono la responsabilità reciproca, se hanno un rapporto fedele e a lungo termine, bisogna considerare questa relazione allo stesso modo di un legame eterosessuale.
No amico mio, non sei un errore, né uno sbaglio, né un abominio, né un peccatore (o meglio sei peccatore ma come tutti gli altri, come ognuno di noi). Tu sei amato figlio di Dio ed amato di amore infinito. Per te Dio si è fatto uomo, per te Dio si è lasciato appendere ad una croce. Per te Dio è risorto. Per te, che sei omosessuale e che ami un altro uomo. Per te che sei stato pensato voluto amato e chiamato all’esistenza dal Signore.
Tra qualche giorno festeggeremo la natività del Signore… (ri)nasca nel tuo cuore davvero il Signore della vita, il Dio della salvezza, l’Onnipotente lento all’ira e grande nell’amore, il Dio per sempre, il grande dispensatore di misericordia ed amore.
Lascia da parte il demone che ti vuole far credere di essere peccatore inguardabile agli occhi di Dio. Non permettere che il diavolo abbia la meglio… lasciati amare da Dio. Torna a cantare la gioia e la bellezza dell’essere figlio di Dio, torna a vivere perchè sei figlio del Dio della vita. Torna ad amare perché sei figlio del Dio dell’amore. Torna a sperare perchè sei figlio del Dio della misericordia che salva i suoi figli per Sua grazia non per loro meriti.
Davvero di cuore la nascita del Signore sia per te rinascita nella fede e nell’amore di Dio. Buon Natale amato figlio di Dio.
don Luca