Per una Chiesa Sinodale. Nella Diocesi di Massa Carrara–Pontremoli in ascolto dei cristiani LGBT+ per camminare insieme
Articolo di Elisabetta Guenzi tratto VITA APUANA, settimanale della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli (Toscana) del 19 marzo 2023
La Chiesa come accoglie i fedeli LGBT? Che tipo di esperienza costoro vivono insieme alle proprie famiglie? È partendo da questi interrogativi che si è aperto il quarto incontro della kermesse «Per una Chiesa Sinodale. Ascoltarsi e camminare insieme» organizzato dalla parrocchia San Pio X di Massa.
Principale relatrice della serata, particolarmente partecipata, Suor Fabrizia Giacobbe che, con poche e semplici parole, ha catturato l’attenzione dei presenti raccontando la sua esperienza quindicennale al fianco del «Gruppo Kairos», Cristiani omosessuali di Firenze.
Con attenzione, rispetto ed estrema delicatezza suor Fabrizia ha mostrato una realtà nuova, che può regalare frutti preziosi: «la mia comunità – ha detto Suor Fabrizia – da subito ha accolto positivamente questo percorso. Le resistenze sono piuttosto emerse quando mi sono trovata a raccontare l’esperienza vissuta a preti e religiosi, poiché, purtroppo, questa realtà viene ancora visto con pregiudizio e sospetto».
Tuttavia, nonostante le difficoltà incontrate, in Suor Fabrizia traspare la gioia per i tanti ragazzi incontrati: «di questi giovani è grande; costoro nutrono un profondo amore per la Chiesa, anche se alle volte li respinge ai margini».
A prendere parola sono poi stati Filippo e Tommaso che hanno condiviso con i presenti il loro percorso fatto di difficoltà, ma anche di tante conquiste. Dopo essersi conosciuti ad un ritiro spirituale ad Assisi, i due da qualche anno sono uniti civilmente e condividono all’interno del gruppo Kairos un profondo cammino di fede.
Presenti all’incontro anche Maria e Paolo, una coppia di genitori di una ragazza che ha deciso di fare “coming out” ed essere finalmente sé stessa. Anche loro, come gli altri relatori, fanno parte del gruppo Kairos che li ha aiutati nel percorso che li ha portati a vedere la figlia con gli occhi accoglienti di Dio.
Maria, in particolare, nel suo intervento ha affermato che «è la Chiesa ad aver bisogno di uscire dalla incoerenza di accogliere a parole le persone, chiedendo loro però di rinunciare a vivere nella pienezza il loro amore, che pure si ispira all’amore oblativo di Cristo, non ricordando che essa stessa afferma che la sessualità è una parte fondamentale ed integrante di ogni persona».
A conclusione dell’incontro Paolo (suo marito) ha invece invitato ad avere uno sguardo che non sia solo giudicante, ma che sia capace di cogliere la persona nella sua complessità: «è necessario; dunque, – ha ricordato Paolo facendo riferimento ad alcuni incontri avuti nell’ambito del gruppo Kairos con alcuni Vescovi – che la chiesa avvii un percorso di conversione per liberarsi dall’omofobia che si annida anche in chi pensa di averla già superata. Da parte (nostra) vogliamo che i nostri figli siano accolti perché questo ci sembra il messaggio che ci propone il Vangelo».