Per il vescovo tedesco di Münster è tempo che la Chiesa cattolica chieda perdono alle persone LGBT
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 16 luglio 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il vescovo di Münster, monsignor Felix Genn, intervistato dal periodico diocesano Kirche und Leben, ha affermato che la Chiesa dovrebbe chiedere perdono a gay e lesbiche per le ferite a loro inferte.
Come riporta [il sito francese] La Croix International: “[Secondo monsignor Genn] ai Sinodi dei vescovi del 2014 e del 2015 i vescovi di lingua tedesca avevano prodotto un documento, da accogliere nella relazione finale, che conteneva tale richiesta di perdono.
“’Il nostro documento non è stato incluso nella relazione finale del Sinodo (del 2015), ma per quanto ne so, se ne discuterà ancora nel corso del Cammino Sinodale’, ha riferito monsignor Geen.
“Non è chiaro se facesse riferimento al Cammino della Chiesa Cattolica tedesca (der synodale Weg) o ai preparativi per il prossimo Sinodo internazionale dei vescovi, previsto per l’ottobre 2023.
“In ogni caso, il settantunenne prelato ha affermato che sarebbe lieto se fosse in discussione un modo per chiedere perdono alle persone omosessuali”.
Monsignor Genn figura tra i decani dei vescovi tedeschi, ed è rappresentante per la Germania della Congregazione dei Vescovi; in questo ruolo “durante gli incontri [della Congregazione] in Vaticano ha più volte messo in chiaro che ambedue le questioni (l’ordinazione delle donne e le benedizioni alle coppie omosessuali) vanno al di là della morale o del dogma”. Monsignor Genn non solo ha partecipato ai vari Sinodi, è anche molto ascoltato a Roma.
Nell’intervista si parla del Cammino Sinodale tedesco come speranza per i cattolici progressisti e fonte di timore per i conservatori, tra cui i membri della Curia, ma il vescovo rigetta l’idea che la Chiesa tedesca si stia spaccando: “Non vogliamo abbandonare la Chiesa universale. Vogliamo rimanere cattolici […] ma vogliamo creare uno spazio in cui si possano discutere, in maniera totalmente aperta, le questioni cruciali di oggi, e questo dovrebbe avvenire in maniera sinodale, vale a dire ascoltando sia i fatti, sia le emozioni che i fatti suscitano, come anche la tradizione della Chiesa, e il consenso e il dissenso della Chiesa universale. In questo modo vedremo dove lo Spirito ci condurrà.
“ […] è fantastico che papa Francesco stia allargando alla Chiesa tutta ciò che noi (in Germania) chiamiamo il Cammino Sinodale: un cammino allargato a tutto il mondo, dove tutti possano imparare cosa significa essere una Chiesa sinodale”.
La richiesta di perdono di cui parla monsignor Genn è un gradito passo avanti verso una richiesta di perdono più generale, non legata a singoli vescovi, e fa eco a papa Francesco quando parla di riconciliazione tra la Chiesa e i gruppi [sociali] che essa ha ferito, tra cui gay e lesbiche.
Alcuni vescovi, a titolo individuale, hanno chiesto perdono; il caso più recente, sebbene piuttosto limitato, vede protagonista monsignor John Stowe OFM Conv., vescovo di Lexington [nel Kentucky], che ha chiesto perdono per il licenziamento dell’impiegata lesbica Margie Winters.
Lo scorso maggio l’arcivescovo coadiutore di Rijeka [Fiume], in Croazia, monsignor Mate Uzinić, ha preso spunto dalla Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia per esprimere il suo rammarico per il fatto che lesbiche e gay siano sempre stati discriminati dai cattolici. Questi sono solo alcuni esempi.
Il problema è che tali richieste di perdono riguardano fatti locali, e possono anche rimanere in teoria, come dimostra l’intervista a monsignor Genn. Le parole dei vescovi, più che essere delle scuse in se stesse, sono un invito a scusarsi.
Forse è giusto così, in quanto la riconciliazione deve avvenire a più alti livelli, come quando Giovanni Paolo II chiese perdono, per quanto in maniera non perfetta, per i peccati della Chiesa durante il Giubileo del 2000. Se la vita della Chiesa trova la sua base nei processi sinodali, che possono portare a richieste di perdono più generali, i vescovi dovrebbero muoversi per primi e ammettere quanto male ha fatto, per moltissimi anni, la Chiesa alle persone LGBTQ.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0, blog quotidiano di notizie, opinioni e testi spirituali relativi al mondo LGBTQ cattolico. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: German Bishop Calls for Church to Apologize for Harming Lesbian/Gay People