Perché abbiamo vegliato in preghiera per il superamento dell’omotransfobia?
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Riflessioni lette nella Veglia per il superamento dell’omotransfobia tenuta nella chiesa cattolica di Sant’Alfonso in via Duomo 89 ad Agrigento organizzata dai Cristiani LGBT+ Sicilia il 17 maggio 2023
Questo è il tempo della riflessione, della meditazione, dell’ascolto in silenzio. Ma, come sempre in queste occasioni, non saremo soli: la preghiera sarà la nostra compagna di viaggio. E certo è che, insita nel cuore dell’uomo, la preghiera andrebbe sempre messa innanzi a lui, come faro attraverso il quale scorgere la presenza di un Dio sempre dialogante, in mezzo a noi.
Eppure, fateci caso: nel momento più silenzioso, lei sopraggiunge più forte. Non abbiamo timore, allora, di dedicarci questo tempo. Un tempo, che forse, non avremmo mai ritenuto possibile: quello di un Dio che accoglie, si fa presenza e salva anche, anzi soprattutto, le persone LGBTQ+. Le salva dagli insulti, da morte certa, da soprusi, da quella che oggi riassumiamo col termine di “omotransbifobia”. E le salva proprio attraverso la croce. Le salva perché “in Lui tutto è possibile”.
La strada che Lui traccia è quella della consapevolezza di un mondo che può aprirsi all’accoglienza, e diventare un posto migliore, per tutti. Chiediamoci, quindi: “Perché siamo qui? Cosa scoprirò oggi? Cosa affiderò alle cure amorevoli di Dio, oggi? Come permetterò a Lui, ancora una volta, di riversare tutto l’amore possibile su di me che sono tentato, perseguitato, allontanato, non accolto o più semplicemente peccatore che perseguita, allontana, o non accoglie?”
Perché siamo qui?
Siamo nel 2023, un’epoca in cui pensiamo che esista la libertà sotto varie forme. In cui crediamo che una coppia omosessuale possa camminare mano nella mano o farsi una carezza in pubblico, senza suscitare alcuna reazione di scandalo o peggio ancora di violenza. Siamo nel 2023 e mai come oggi è necessario pregare, perché se sei omosessuale, bisessuale o transessuale e nasci in un paese piuttosto che in un altro, la tua vita può essere un inferno, e quell’inferno può diffondersi. L’odio non ha confini.
Polonia: nel 2019 alcune attività commerciali, bar, ristoranti, locali, hotel, espongono sulle loro porte un adesivo con una bandiera arcobaleno sbarrata e la scritta: “Zona senza lgbt”. Oggi queste zone dichiarate LGBT FREE interessano un terzo del territorio polacco. Robert Biedroń, il primo politico polacco apertamente gay, ha detto all’assemblea: “Oggi ci sono posti nel mio paese, nel cuore dell’Europa, dove io non posso andare. Ci sono negozi, ristoranti e hotel dove io non posso entrare”. Difficile non associare questi avvenimenti con quello che accadde agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.
Russia: ottobre 2022 il parlamento vieta la promozione delle “relazioni sessuali non tradizionali” a persone di ogni età. Stop a dibattiti e info sui media, su internet, nelle pubblicità. Secondo i legislatori, dovrebbe essere consentito parlare di Lgbtq+ solo in modo negativo. Il nuovo testo sulla ‘propaganda gay’ non solo priva palesemente le persone Lgbtq+ del loro diritto alla libertà di espressione e rafforza la discriminazione nei loro confronti, ma darà luogo con ogni probabilità ad attacchi violenti e ad altri crimini d’odio.
Uganda: marzo 2023 il parlamento ugandese non solo conferma l’ergastolo per le relazioni tra persone dello stesso sesso, ma aumenta a 10 anni la pena per tentata condotta omosessuale e, soprattutto, s’introduce la pena di morte per “omosessualità aggravata”, ovvero per chi è già stato condannato per una relazione omosessuale. Ma la legge introduce anche nuovi reati. Sono previste pene detentive fino a 20 anni per “promozione dell’omosessualità”, cioè per chiunque incoraggi o finanzi la normalizzazione dell’omosessualità, introducendo così una censura definitiva, anche online, sui temi riguardanti le persone LGBT. Ma la cosa più atroce, che metterà i membri di una stessa famiglia gli uni contro gli altri, è forse l’obbligo di detenzione per cui tutti gli ugandesi che non denunceranno alle autorità qualsiasi persona “sospettata” di essere LGBT potranno essere multati o mandati in carcere per sei mesi.
Tanzania: nel 2023 a Zanzibar il Ministro dell’Istruzione Lela Muhamed Mussa, ha vietato l’uso dei colori dell’arcobaleno nelle scuole associando quei colori a movimenti omosessuali. Non possono quindi essere esposte le bandiere della pace. Pochi mesi fa, il governo ha anche vietato l’uso nelle scuole di 16 libri per bambini con l’accusa di difendere i diritti delle coppie omosessuali.
Questi sono solo alcuni esempi di come l’odio e la paura possono distruggere la vita delle persone, la cui unica colpa è quella di amare. Oggi vogliamo pregare affinché queste situazioni e molte altre a noi sconosciute, anche vicine, trovino giustizia e accoglienza.
Invocazione d’apertura della veglia
Lettore: In bilico, sul confine tra il già̀ e il non ancora, veniamo a cercarti, Nostro Dio.
Assemblea: Ci sussurri promesse fatte di amore e accoglienza e ci riempi di slancio per il nostro presente; cammini al nostro fianco e ci guidi colmo di gioia davanti a noi.
Lettore: Noi siamo testimoni del Dio che ci dona la pace
Assemblea: E che regala giustizia amandoci
Lettore: Noi siamo testimoni del Dio che ci ha liberate e liberati dall’oppressione e dalla violenza
Assemblea: E che ci ha create e creati a sua immagine e somiglianza
Lettore: Noi siamo testimoni del Dio che ci ha restituito dignità̀̀ .