Perché c’è ancora bisogno di vegliare contro l’omotransfobia?
Riflessioni di Carmine T. del Progetto Giovani Cristiani LGBT
Perché vegliare, perché c’è ancora bisogno di dedicare del tempo ad una veglia contro l’omotransfobia nel 2021? Interrogandomi sul vero significato che una veglia di preghiera dovrebbe avere al giorno d’oggi, ho iniziato a chiedermi propriamente non solo perché lo faccia, ma che senso io dia ad un evento del genere.
La parola Veglia, o la sua corrispettiva forma verbale Vegliare, hanno la loro radice etimologica nel latino Vigliare o ancora, dal provenzale Velhar, o dal volgare toscano Vegghiare. La tradizione di questa parola è vasta e il suo significato ancora più fortunato, perché vegliare, propriamente significava passare del tempo svegli, nelle ore in cui non si dovrebbe, soprattutto di notte, e non da soli, sempre in compagnia. Le guardie che vegliano alle porte delle loro città sono almeno in due, così come dieci sono i giovani che secondo Boccaccio fuggono la peste e restano in compagnia di notte a raccontarsi storie.
Dobbiamo vegliare per cose tristi, per le discriminazioni, per le morti, per l’incapacità di accettare un mondo molteplice che è fatto anche di differenze e non solo di omologazioni.
Preghiamo perché vogliamo essere accolti, perché la persona ha una dignità che non si può ledere a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere.
Sono indubbiamente cose difficili per cui riunirsi e richiedono una profonda prossimità alla sofferenza degli altri, che spesso l’indifferenza in cui siamo immersi oscura con la sua presenza ingombrante.
Tuttavia, partire dal senso della parola veglia, capire che se si veglia, lo si fa insieme, in una prospettiva di comunità, mi fa sentire forte, mi carica di speranza e di voglia di fare. La storia ci insegna che nei momenti più oscuri l’uomo sopravvive in maniera resiliente quando è tutta l’umanità ad attutire il colpo. Da soli, la propria voce non basta mai.
Quindi ecco la risposta alla domanda che mi sono posto: Perché c’è ancora bisogno di vegliare? Innanzitutto, per mostrare a chi è solo che esiste un’ampia comunità di persone che abbraccia l’Italia tutta intera che esiste e che ha fede che le cose cambieranno.
Secondariamente per alzare una voce all’unisono al di là dell’indifferenza politica e sociale in cui siamo immersi, indifferenza personificata in chi sente di poter parlare in generale, perdendo di vista un dato molto importante: dietro la sigla LGBTQ+ ci sono sempre persone uniche, con un proprio bagaglio di sofferenze e rifiuti, amore e amicizie.
Allora vi chiedo, per tutti noi, per chi ci è vicino, per chi ci accompagna, per chi si sente solo o per chi vuole allontanare la solitudine via dal cuore di qualcun altro, vi chiedo, vegliamo insieme?
> Perché veglieremo per il superamento dell’omotransbifobia? Testimonianze e riflessioni
> Maggio 2021. Dove si veglierà per il superamento dell’omotransbifobia
> Cronache di ordinaria omofobia. Le vittime dal 2013 ad oggi
> Il sito web delle veglie di preghiera per il superamento dell’omotransfobia
> Hai bisogno di aiuto? Contatta “Mi fido di Te”, il servizio di ascolto per cristiani LGBT e i loro genitori