Perché i musulmani dovrebbero sostenere il matrimonio omosessuale
Articolo di Muqtedar Khan* pubblicato sul sito di Al Jazeera America (Stati Uniti) il 15 luglio 2015, liberamente tradotto da Michele Damiani
Il 26 giugno 2015, la suprema corte degli Stati Uniti ha esteso il diritto di matrimonio alle coppie dello stesso sesso nei 50 stati. Il cambiamento verso l’accettazione di gay e lesbiche ha prodotto un dibattito pacato tra i musulmani americani e il fatto che non ci sia stata una reazione impulsiva è una testimonianza della crescente maturità e indipendenza della comunità musulmana americana (secondo l’istituto di ricerca religiosa, il 42% dei musulmani americani è a favore del matrimonio tra le coppie dello stesso sesso). Questo è ancora più importante dal momento che la decisione della corte suprema arriva durante il mese del Ramadan ed è oggetto di discussioni accese ai tavoli dell’iftar, nelle moschee, a colazione e sui mezzi di informazione sociali.
I musulmani non possono considerare le coppie dello stesso sesso moralmente inferiori mentre affermano pubblicamente che tutti sono uguali di fronte alla legge e sarebbe ipocrita chiedere di combattere l’islamofobia con l’omofobia dilagante. I musulmani americani dovrebbero relegare questa decisione alla sovranità politica, indipendentemente dalle inclinazioni teologiche di qualcuno, poiché è un decreto di legge di una istituzione secolare, non una fatwa di un’autorità religiosa.
Nonostante la legge islamica vieti le relazioni omosessuali e il matrimonio tra persone dello stesso sesso venga considerato un peccato, non significa che questa visione particolare dell’islam non sia contestabile. Ad esempio, lo studioso islamico Siraj Kugle ha scritto un libro di polemica sull’omosessualità nell’islam intitolato A critical assesment of homosexuality in Islam (Valutazione critica dell’omosessualità nell’Islam). Altri, come il primo imam americano aperto ai gay, Daayiee Abdullah, le comunità gay come L’Alleanza Musulmana e la Fondazione Al-Fatiha, hanno contestato il giudizio tradizionale sui matrimoni tra persone dello stesso sesso.
La decisione della corte suprema è un buon esempio di come la legge cambia quando l’opinione pubblica sposta la bilancia del potere politico e le società musulmane non sono immuni da questa inestricabilità tra legge e politica. In Egitto, ad esempio, la Fratellanza Musulmana ha sostenuto per decenni la superiorità dei dogmi della Sharia e alcuni studiosi salafiti giudicavano la democrazia addirittura come un kufr (miscredenza) ma, dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak nel 2011, molti l’hanno abbracciata.
Oggi, le autorità insoddisfatte della Fratellanza Musulmana e i loro sostenitori predicano apertamente le virtù della democrazia anche perché la sua validità globale l’ha fatta diventare molto attraente per gli islamisti e, analogamente, ai musulmani diventerà difficile opporsi ai matrimoni dello stesso sesso, diventati una norma universale. A differenza del cristianesimo che sostiene il matrimonio tra un uomo e una donna, la legge islamica permette un modello più complesso di nucleo familiare. Una famiglia musulmana può comprendere più mogli e ragazze schiave in relazione sessuale con un uomo. I musulmani si sono più o meno allontanati da questo modello e, coloro che ad oggi sono conservatori, specialmente negli Stati Uniti, prediligono il concetto cristiano di matrimonio cioè una relazione monogama tra un uomo e una donna. Questa, di per sé, è una riforma silenziosa.
Effettivamente ci sono molti pregiudizi erronei sull’omosessualità e sulle sue conseguenze sociali che vengono raccontati nelle comunità musulmane, comprese le false credenze che l’omosessualità porta alla pedofilia, che è un’ideologia e la gente può essere indotta a essere gay o lesbica. Ma, siccome le coppie dello stesso sesso sono sempre più diffuse e molti musulmani entrano in contatto con coppie gay sposate, la maggior parte di questi pregiudizi verranno indubbiamente a saltare. Per ora, la posizione ortodossa sull’omosessualità rimane ben salda.
È opportuno che i musulmani americani accettino il matrimonio omosessuale per il motivo che, dopo quasi 240 anni, il sistema politico statunitense ha concesso ad alcuni ciò che viene assicurato a tutti gli americani dalla Costituzione: l’uguaglianza di fronte alla legge. Effettivamente, questo ci offre l’opportunità di richiedere che la parità stessa dei diritti venga estesa ai membri di minoranze religiose e razziali. Come per l’identificazione in base al sesso divenuta ora illegale, così dovrebbe essere per la distinzione razziale e religiosa. Coloro che sono rimasti sbigottiti dalla sentenza devono ricordare che solo alcune settimane fa la stessa corte ha decretato a gran maggioranza a favore del diritto di portare l’hijab, contestando la presa di posizione di Abercrombie & Fitch di non ascoltare Samantha Elauf, siccome il velo-copricapo si scontrava con i suoi diritti civili.
Ci sono anche dei motivi storici a supporto del matrimonio omosessuale. I musulmani hanno depenalizzato l’omosessualità più di un secolo prima dell’Occidente. L’impero ottomano la liberalizzò nel 1858 ed era manifesta durante il periodo d’oro islamico quando la scienza, la filosofia e la teologia islamica fiorirono nel mondo musulmano. I musulmani dovrebbero essere coerenti con la loro storia di tolleranza, comportandosi con compassione e comprensione con le minoranze oppresse, come la comunità LGBT. Così facendo sarebbero di modello per altre comunità di fedeli.
La cultura americana è paradossale. Mentre tollera stili di vita alternativi, presenta ancora un profondo e fermo conservatorismo sulla sessualità e le relazioni familiari. I musulmani non devono essere parte di questa moralità schizofrenica. Non possiamo combattere l’islamofobia chiedendo la parità dei diritti per i musulmani mentre l’omofobia dilaga e rivendicare le discriminazioni di legge contro le altre minoranze ma, semplicemente, dobbiamo dimostrare agli altri la stessa benevolenza che esigiamo per noi stessi.
Il sacro Corano insegna che Dio “ha concesso la dignità ai figli di Adamo”. Questo è un diritto inalienabile di tutti e nessuno può privare un altro della dignità datagli da Dio. Considerando inferiori coloro che differiscono in fede, razza e sessualità si infrange questo principio commettendo un crimine morale, quindi dobbiamo accettare e legittimare la dignità delle coppie dello stesso sesso che la Corte Suprema ha finalmente riconosciuto.
* Muqtedar Khan è un professore associato all’università del Delaware e un socio dell’Istituto di Politica Sociale e Tolleranza. Il suo sito web è http://www.ijtihad.org/
Testo originale: American Muslims should welcome same-sex marriage ruling