Perché il dibattito sui preti gay si focalizza sempre sul loro celibato?
Articolo di Francis DeBernardo pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 febbraio 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Padre Michael Shanahan di Chicago ha fatto coming-out in un articolo pubblicato dal The Washington Post. L’articolo ha trattato in dettaglio le molte esperienze difficili che devono affrontare i preti (cattolici) gay, e ha parlato anche della loro profonda spiritualità e amore per il loro ministero. Nei due giorni scorsi altre agenzie di stampa hanno commentato la storia del Washington Post, ma la sola cosa che hanno focalizzato è che padre Shanahan nell’articolo ha fatto coming out.
Sono felice che l’idea che ci siano uomini gay nel clero cattolico stia ricevendo un po’ di pubblicità, e applaudo totalmente la decisione di p. Shanahan. Sono un po’ sorpreso che i media si siano tuffati sulla storia proprio in questo modo.
Per esempio la CBS station di Chicago ha dato pubblicità all’annuncio di padre Shanahan sia in televisione che on-line. Ma, anche se nelle citazioni della sua storia parla delle sue lotte interiori e della sua dedizione al ministero, l’articolo della CBS è incentrato sul celibato. Più di metà dell’articolo tratta di quest’argomento. Se un prete in un articolo di giornale dice di essere eterosessuale, il giornalista solleverà la questione del celibato? Penso di no. Penso che nella società esista ancora il pregiudizio gay = sessualmente attivo, così la conoscenza dell’orientamento gay implica che una persona sia più incline ad essere coinvolta nell’attività sessuale.
Le notizie dei media, comunque, non sono le uniche da biasimare per questa focalizzazione sul celibato. La gerarchia ecclesiastica promuove questo tipo di idee. L’articolo della CBS riporta che l’arcidiocesi di Chicago ha emanato una dichiarazione molto succinta:
“In risposta alle richieste di informazione di CBS 2, un portavoce dell’arcidiocesi di Chicago ha affermato lunedì che Shanahan non avrebbe commentato e ha rilasciato la frase di una dichiarazione dell’arcivescovo Blase Cupich:
‘Sosteniamo tutti i nostri sacerdoti che vivono le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione.’”
In un senso è bello vedere che l’arcidiocesi di Chicago sostiene sia i suoi preti gay che i suoi preti eterosessuali. In un altro senso, comunque, è triste che rispondendo ad una domanda su un prete gay abbiano sentito il bisogno di menzionare la promessa celibataria.
L’articolo prolunga il tema del celibato citando due altri esperti sul clero:
“possono uomini apertamente gay essere preti? Tra le accuse, l’anno scorso, l’arcidiocesi di Newark ha effettivamente punito un membro del clero apertamente gay, il portavoce di un prelato che affermava che l’essere gay non preclude ad un uomo l’essere prete, a condizione di sostenere il suo voto di celibato.
“Thomas O’Brien, direttore del Center for Religion, Culture and Community, della DePaul University concorda sul fatto che la politica generale dei leader della Chiesa è la seguente: “’A tutti i preti si richiede il celibato, indipendentemente dal loro orientamento sessuale’ a detto in una e-mail alla CBS 2. ‘Questa politica non varia da diocesi a diocesi, sebbene diverse diocesi reagiscano alla violazione del celibato in maniere diverse secondo lo stile si guida del vescovo e della sua amministrazione.”
Ancora, riguardo a questa citazione, sono felice che l’arcidiocesi di Newark affermi di non discriminare i candidati gay al sacerdozio. Ma ancora, sono stupito che la loro preoccupazione primaria sugli uomini gay nel clero sia se manterranno o no il voto del celibato. Non sono forse anche interessati a come avrebbero potuto essere trattati o accettati dagli altri nella Chiesa? Non vogliono sapere come si sviluppa la sua vita spirituale e quali doni spirituali la loro esperienza gli abbia fornito? Non sono interessati a che tipo di ministro potrebbe essere?
L’articolo della CBS riporta sull’argomento la prospettiva di un laico. Mildred Soriano, parrocchiana di Shanahan, che non era preoccupata riguardo all’orientamento sessuale del suo prete:
“Non importa davvero, finché crede in Dio. Non mi importa affatto. Siamo tutti figli di Dio.”
Ora, questa è una prospettiva saggia!
Penso che l’ossessione del celibato mostri che la nostra Chiesa non ha ancora del tutto apprezzatoi doni che i gay portano al clero. Uomini come padre Shanahan hanno una prospettiva unica del mondo e della spiritualità, e così arricchiscono la Chiesa e il suo ministero. Gli uomini gay hanno servito per secoli nel clero in modo mirabile e coraggioso e, secondo le stime attuali, compongono un significativo segmento del clero contemporaneo. Essi sono vari e diversi quanto i preti eterosessuali e come tutti nella Chiesa.
Credo che la fascinazione dell’orientamento sessuale dei preti sia dovuto in parte al fatto che immaginiamo che tutta la gente che vive il celibato rinunci alla propria sessualità. Possono rinunciare all’opportunità di esprimere questa sessualità in modo fisico e intimo con l’amato, ma questo non significa che non sono esseri sessuati. La nuvola di segretezza e silenzio che circonda clero e celibato diventa anche un richiamo per quanti vogliono indagare più a fondo nella vita sessuale di questi uomini, rispetto a quanto quelle delle altre persone.
Sono così felice per la testimonianza di padre Shanahan. I suoi molti contribuiti alla Chiesa, incluso l’ultimo del coming-out, aiutano a costruire il regno di giustizia e di uguaglianza di Dio.
New Ways Ministry sta sponsorizzando un workshop di un weekend sui, preti i diaconi e i religiosi gay. Intitolato, “Fan into Flame the Gift of God: Embracing the Gifts of Gay Priests, Deacons, and Brothers,” che vuol aiutare la Chiesa ad abbracciare ancor di più i doni dei suoi vibranti ministri gay.
Il ritiro, previsto per il 28 aprile – 1 maggio 2016, vicino a Philadelphia (USA), è aperto a preti, diaconi e i religiosi gay, ma anche al personale del clero diocesano, come i superiori e il personale formativo delle comunità religiose maschili. ll programma è progettato per favorire la comunicazione e la comprensione tra il clero e i religiosi gay, ed i leader responsabili del il loro sviluppo. […]
Testo originale: Why Do Conversations About Gay Priests Always Focus on Celibacy?