Perché incontrarsi a Castel Gandolfo tra genitori cristiani con figli lgbtq+?
Riflessioni di Corrado Contini della Rete 3VolteGenitori
Uno sguardo attento sulle dinamiche ecclesiali italiane di questi ultimi anni non può non notare con stupore la vivacità che si è manifestata nel movimento che raccoglie le persone cristiane Lgbtq+, i loro genitori e i pastori che li accompagnano.
È proprio l’intreccio tra queste realtà esistenziali e pastorali nonché lo scambio intergenerazionale che le anima ciò che ha costituito il motore di questo movimento a cui lo Spirito ha donato la benzina di un ascolto profondo reciproco, dell’imparare gli uni degli altri, del sostenerci a vicenda nella ricerca del bene personale e comune.
Frutto prezioso di questo cammino sono stati due documenti sinodali: il primo su omoaffettività e vita di fede; il secondo sulla ricerca e accoglienza della propria identità di genere come momento di verità e di “trasfigurazione”, documenti che abbiamo inviato alla Segreteria del Sinodo Universale nonché del Sinodo della Chiesa italiana e poi pubblicati insieme ad altri contributi, sul portale gionata.org.
Allora perché pensare un Incontro nazionale al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo il 6-8 Ottobre, SOLO per i genitori, come a voler interrompere questo flusso così fecondo e generativo, come a voler escludere i figl* e i pastori che li accompagnano?
La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo: per un bisogno di riflessione, per la necessità di assumere consapevolezza e responsabilità che il nostro ruolo comporta, in una parola per vivere appieno la nostra genitorialità.
Questo compito, che ci siamo assunti ab-inizio della nostra vita di coppia, riceve una sferzata potente dalla scoperta di un* figl* Lgbtq+ e ci chiede nella nostra vita di fede, oltre a passaggi affettivi e psicologici impensati, di assumere anche su questi figli lo stesso sguardo d’amore del Padre che non guarda l’apparenza ma guarda al loro cuore!
«Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura…… perché Io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore» (1Samuele 16, 7).
Nutrire, far crescere la nostra genitorialità, riscoprirla insieme con riflessioni teologiche, psicologiche, spirituali; riscoprirla nella preghiera umile di invocazione; riscoprirla nella libertà che un dialogo aperto e franco “tra pari” può dare: ecco il senso del nostro incontrarci!
Guardarci negli occhi e aprire il nostro cuore, questo desideriamo fare! E questo è ancor più vero dopo il periodo del COVID che da un lato ha visto il proliferare di 13 gruppi italiani che raccolgono 200 genitori cristiani con figli, figlie e figl* Lgbtq+ ma che dall’altro non ci ha permesso prima di incontrarci in presenza.
Proprio per favorire questa conoscenza reciproca abbiamo scelto di confrontarci in assemblea anziché dividerci in gruppi.
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. (Mc 6,31).
Sentiamo il bisogno di “riposarci”, di ritemprare le forze, di accompagnare chi questo cammino lo ha iniziato da tempo, di sostenere chi questo cammino lo ha scoperto da poco per riprendere vigore e parlare alla Chiesa tutta della bellezza di quest* figl*.
Arricchiti anche dalla presenza di genitori spagnoli, crediamo che da questo incontro lo Spirito saprà far nascere frutti nuovi per il nostro cammino insieme a tanti e che la coincidenza con l’apertura della prima Assemblea Universale Sinodale non sia casuale affinché questi frutti giovino all’intero “Popolo santo di Dio”.
Per chi volesse partecipare, tutte le indicazioni utili e necessarie sono reperibili cliccando qui.