Perché mi cercavate? (Luca 2,41-51)
Riflessioni bibliche della pastora Joylin Galapon*
Sin da quando Gesù è stato concepito nel grembo di sua madre Maria era già annunciato come figlio di Dio per mezzo dell’Angelo. Però come madre terreno di Gesù Maria aveva sempre assunto la sua responsabilità verso di lui(figlio) e verso Dio. L’amore umano di Maria le faceva dimenticare questo fatto; Gesù era sempre considerato suo figlio. Ha assunto la sua responsabilità perché era una credente obbediente e anche se Giuseppe suo padre non ha mai aperto bocca ha sempre sostenuto sua moglie e ha sostenuto anche lui il suo ruolo(si è anche lui impegnato nel suo ruolo di padre).
Gesù ha voluto ricordare a sua madre Maria che era nato per dare testimonianza del Padre suo. L’atteggiamento dei suoi di non comprenderlo è naturale nella sfera dell’amore umano. Gesù era amato dai suoi genitori perché era il figlio che doveva compiere una volontà più alta. Essi si sono presi cura di lui come se fosse loro figlio per dare testimonianza della loro fede in Dio. I membri della comunità di fede sono una famiglia di Dio quando sono insieme e cooperano per donare l’amore: di fratellanza, di uguaglianza, di libertà. Gesù dice: << Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre>>. Marco 3,35
Ringraziamo il nostro Signore che ci ha rivelato che noi credenti apparteniamo gli uni agli altri. Noi riceviamo i suoi insegnamenti e li pratichiamo perché cresciamo e diventiamo più umani.
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Vangelo di Luca 2,41-51
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.
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* Laureata in teologia presso la Facoltà Valdese di Roma nel 2006, nel 2008 dopo due anni di prova il sinodo valdese la consacra pastora iscritta a ruolo nella chiesa metodista in Italia. Svolge il ministero pastorale a tempo pieno da sei anni nella chiesa metodista di Cremona e di cinque anni nella chiesa metodista di Piacenza.