Perchè mio marito non riesce a dirmi che è gay?
Email inviataci da Giusy, risponde Alessandra Bialetti*, pedagogista sociale e Consulente della coppia e della famiglia di Roma
Sono sposata da 25 anni e quest’anno anziché festeggiarli ho detto a mio marito che lo lascio. Il nostro non è stato un matrimonio felice. Io non sono stata felice e i miei figli neanche. Mio marito ci ha trasmesso la sua infelicità. A me violenza psicologica e ai nostri già grossi problemi si è aggiunta la sua frequentazione di un gruppetto di gay.
In particolare con uno di loro. È inutile dire che si cercavano assiduamente. Che per lui ha fatto cose per noi impensabili. Che quando si incontravano, e non so perché accadeva sempre quando noi stavamo insieme, dai loro occhi sprigionano scintille. Spesso li ho seguiti quando camminavano per strada mentre i loro fianchi si strusciavano, come non succedeva con me.
Negli ultimi tempi mio marito ha fatto una cosa strana. Ha visto un mio costume intero ed è sparito dalla cucina. È ritornato con indosso il mio costume. Io sono rimasta senza parole. Mi ha salvato un sorriso, il mio. Lui mi guardava. Io non capivo.
Ora viviamo come due separati in casa. Ma lui lavora fuori città e questo accade ogni 2/3 mesi. Quando era a casa usciva con i suoi amici gay solo nei giorni feriali. Ma ora esce con loro tutti i giorni.
Ne avrei tante di cose da raccontare. Tantissimi indizi. Ma perché a questo punto, visto che stiamo per lasciarci, perché non dice la verità? Sono io a sbagliare nel chiedere di sapere la verità?
Grazie. Giusy
La risposta…
Carissima Giusy, benvenuta e grazie di averci contattato. Non hai nulla di cui scusarti e anzi siamo lieti di poterti dare uno spazio in cui ti possa sentire accolta.
Da quanto ci condividi la tua vita affettiva è stata molto difficoltosa e delicata. Un matrimonio infelice e una vita familiare travagliata. Tutto ciò ti ha condotto oggi a prendere una decisione importante anche se, naturalmente, dolorosa. Dici di aver scoperto la frequentazione di tuo marito con persone omosessuali e parli di una presumibile relazione con un uomo in particolare. Immagino che questa situazione ti abbia portato ulteriore destabilizzazione e sofferenza dato che ti ha colto di sorpresa.
A questo si aggiunge l’episodio del costume che ti ha procurato ancora più dubbi. Ora la frequentazione di tuo marito con questo gruppo di persone è diventata più assidua, passa la maggior parte del tempo con loro e la vostra situazione familiare è ulteriormente peggiorata. Ormai vivete da separati in casa e vi state avviando alla legalizzazione di tale situazione.
Ciò che ti arreca particolare sofferenza è la sua mancanza di verità nei tuoi confronti, il suo non aprirsi su ciò che vive e che sta accadendo. Non sei tu a sbagliare ma pare sia lui a essere in difficoltà a condividerti qualcosa di così intimo quale il suo orientamento sessuale e il suo modo di viverlo.
Non è facile per una persona sposata e con una famiglia e dei figli raggiungere questa chiarezza di comunicazione. Le paure possono essere tante soprattutto il rifiuto, l’emarginazione e la perdita di legami significativi come quelli dei figli. A volte può accadere che si scelgano delle strade alternative che possano far intuire cosa si vive: le uscite, il tempo passato insieme a persone omosessuali, addirittura il vestire abiti che possano comunicare un messaggio chiaro.
A volte si lasciano indizi che possano condurre l’altro a capire senza aver la forza di affrontare la situazione. Un dialogo schietto e sincero sarebbe la via più serena per tutti anche per lasciarsi in modo tranquillo, chiaro e meno conflittuale possibile.
Se te la senti potresti comunicargli i tuoi dubbi, anche la tua sorpresa rispetto all’episodio del costume, invitarlo a scendere in se stesso e a provare a tirare fuori ciò che veramente sente.
Ti prego di non sentirti sbagliata ma avere verso di te un atteggiamento di comprensione: la delusione, la sofferenza, i dubbi sono tanti e non si può e non si deve parlare di colpe quanto di una situazione che porta disagio e confusione in ognuno: in te, in lui e nella famiglia.
Ti auguro di poter trovare la calma e la tranquillità necessarie per affrontare il percorso che hai davanti: la separazione, un rapporto spero sincero con tuo marito e la ricostruzione della tua vita insieme ai tuoi figli.
Sentiti libera di contattarci nuovamente e, se vuoi, di condividere il tuo cammino. Un abbraccio
Alessandra
* Alessandra Bialetti, vive e opera a Roma come Pedagogista Sociale e Consulente della coppia e della famiglia in vari progetti di diverse associazioni e realtà laiche e cattoliche. Ha discusso la sua tesi Baccalaureato alla Pontificia Università Salesiana, Facoltà Scienze dell’educazione e della formazione salesiana sul tema “Genitori sempre. Omosessualità e genitorialità”. Il suo sito web è alessandrabialetti.wordpress.com