Perchè noi cristiani, omosessuali e non, chiediamo una legge contro l’omofobia
Comunicazione del Progetto Gionata, 22 luglio 2013
Mentre in Parlamento giunge a termine l’iter per varare una legge contro l’omofobia, che punisca anche in Italia la violenza contro le persone gay, lesbiche e trans, riprende anche la solita litania di politici e opinionisti che affermano “che una legge di questo tipo toglierebbe alle varie religioni” la libertà di parlare, mentre “qualcun altro sostiene che, in Italia, non c’è bisogno di una legge contro l’omofobia” o con un’ipocrisia davvero impressionante arriva a dire che «Con tutti i problemi che ha l’Italia non è certo il caso di perdere tempo per legiferare su certi argomenti!». Ma quante vittime ancora occorrono perché anche in Italia si possa punire la violenza dell’omofobia?
I cristiani omosessuali vegliano pubblicamente dal 2007, ogni 17 maggio, per ricordare le troppe vittime della violenza dell’omofobia. Vegliano in parrocchie cattoliche, in diocesi cattoliche e con numerose comunità evangeliche valdesi, metodiste, battiste, luterane italiane ed ogni anno chiedono, insieme a tante persone di buona volontà, di mettere fine a questa ennesima violenza…
Alle persone di buona volontà che siedono anche nel nostro lontano Parlamento giriamo la lettera aperta di Gianni Geraci, portavoce del gruppo Guado, Gruppo di riflessione su Fede e omosessualità di Milano, che prova a spiegare perché noi cristiani, omosessuali e non, chiediamo che il Parlamento Italiano sappia parlare la lingua della giustizia e smetta di tacere su questi temi.
Una lettera-appello che dedichiamo a tutti i Mattei del mondo, vittime della violenza dell’omofobia, suicidi perché, come ricorda Geraci << I tuoi compagni ti prendevano in giro dandoti del “frocio” e tu non avevi il coraggio di denunciare questa subdola forma di persecuzione a nessuno, perché nessuno ti aveva spiegato che era comunque qualche cosa di ingiusto e di profondamente sbagliato. …
Uno dei modi in cui, concretamente, si possono evitare tragedie simili a quella che ti ha visto morire, è quello di introdurre delle leggi che puniscono qualunque forma di discriminazione e di incitamento all’odio nei confronti di omosessuali e transessuali. In Italia ci stiamo provando, ma, anche se la cosa può sembrare assurda, ci sono molte persone che, in Italia, questa legge non la vogliono.
…. Ed è per questo, caro Matteo, che ti chiedo di intercedere per queste persone: perché il loro cuore, indurito dalla paura e dal disprezzo nei confronti di quelli che, come me, sono omosessuali, finalmente si apra … .
Spero davvero che tutte le forme più o meno mascherate di opposizione a una legge che condanna l’omofobia, finalmente si sciolgano come neve al sole, e che si possa arrivare nei prossimi mesi ad avere anche in Italia una legge capace di prevenire episodi come quello di cui tu sei stato vittima.
Te lo dobbiamo, caro Matteo. Te lo debbono anche quelli che non sono d’accordo con questa legge. E anche loro si darebbero da fare per approvare questa benedetta legge, se solo ascoltassero la voce di Dio che soffocano nel loro cuore>>.
Per approfondire…
Fabio di Palermo: “Sogno il giorno in cui non ci sarà più bisogno di una veglia contro l’omofobia”. Intervista a Fabio del gruppo Ali d’aquila, cristiani LGBT di Palermo, 23 aprile 2013
Come tutto ebbe inizio. Io, le veglie contro l’omofobia e il Kairos di Firenze. Intervista a Matteo del Gruppo Kairòs di Firenze, 28 aprile 2013
Tra etero e gay facciamo un patto per un mondo migliore? Testo letto alla veglia per le vittime dell’omofobia dal Gruppo Kairos di Firenze, 16 maggio 2013