Perché negli USA con Trump gli studenti transgender non si sentono più al sicuro?
Articolo di Margie Fishman pubblicato sul sito del The News Journal (Stati Uniti) il 9 giugno 2017, libera traduzione di Silvia Lanzi
Sulla carta, il Delaware (Stati Uniti) è ai primi posti tra gli Stati più progressivi quando si tratta dei diritti civili delle persone transgender. Dal 2013, il Delaware si è unito a quello sparuto numero di Stati che hanno espressamente proibito la discriminazione basata sull’identità di genere, così come è proibito discriminare a causa di razza, religione, etnia e orientamento sessuale. Lo Stato ha anche permesso alle assicurazioni di incrementare la copertura sanitaria delle persone transgender, la cui identità di genere è diversa da quella che avevano alla nascita.
Ma queste vittorie, dicono gli studenti transgender locali, i loro genitori e gli attivisti, non hanno raggiunto i bagni delle scuole pubbliche, gli spogliatoi e le palestre. Mentre l’amministrazione Trump continua ad erodere gli obiettivi raggiunti dalle persone LGBT nello scorso decennio, i membri della comunità LGBT temono di avere sempre meno posti dove andare.
“Mi chiamano frocio o tranny (slang spregiativo per trans)”, dice Madison Couture, una ragazza quindicenne, descrivendo il persistente bullismo dei suoi compagni della Red Clay’s Skyline Middle School a Wilmington, “Una persona mi ha chiamato abominio”.
Nel Delaware, come in altre parti del paese, non ci sono statistiche affidabili sulla gioventù transgender. Più di 4.500 adulti si identificano come tali, la nona percentuale più alta più alta della popolazione dello stato. La polizia statale vigila che gli impiegati pubblici siano chiamati con il nome e il pronome che preferiscono e che possano usare servizi igienici di loro scelta. Ma questo tipo di protezione non si estende agli studenti transgender, come ha provato un’inchiesta del The News Journal.
Il Dipartimento dell’Educazione, il cui compito include la promozione di “un ambiente sano, sicuro e che favorisca l’apprendimento“, non monitora il modo in cui i singoli distretti trattano gli studenti transgender e non da specifiche regole alle scuole, afferma la portavoce del dipartimento Alison May.
La May ha scritto in una email che: “I distretti sono entità governative separate, dirette da comitati scolastici eletti localmente“. Dopo avergli chiesto se avrebbe incoraggiato i distretti scolastici locali ad adottare una politica formale che proteggesse gli studenti transgender, il governatore John Carney (che aveva rimproverato il presidente Trump che aveva eliminato la politica in favore degli studenti transgender all’inizio di quest’anno), ha risposto che si trattava di una faccenda locale. In una dichiarazione aveva scritto: “Mi aspetto che si lavori nelle nostre comunità per assicurare ad ogni studente l’uso delle strutture scolastiche in modo sicuro e senza aver paura“.
Altri Stati negli USA non smettono invece di controllare che ci sia un effettiva una politica scolastica antidiscriminazione. Il mese scorso, il Dipartimento di Educazione statale di New York ha fatto costruire o fatto adibire un bagno, in ognuno dei 1.100 edifici scolastici, alle esigenze degli studenti transgender o di genere non conforme e a quelli con particolari situazioni mediche o disabilità.
Per l’assenza di sorveglianza statale in Delaware, nessuno degli undici distretti scolastici pubblici che hanno risposto alle domande che il The News Journal ha iniziato a porre per verificare che se le scuole sappiano offrire agli studenti transgender un uguale accesso a bagni, spogliatoi e altre strutture che corrispondano alla loro identità di genere. Piuttosto, come dice la maggioranza dei portavoce dei distretti, i presidi trattano i le richieste “caso-per-caso” rifiutandosi di elaborare un progetto unitario. Il portavoce dei distretti scolastici di Colonial e di Indian River ha notato che in questi distretti la politica di non-discriminazione copre anche l’identità di genere. “In loco abbiamo un comitato che si occupa delle questioni transgender” afferma la portavoce del Colonial Lauren Wilson, declinando altri commenti.
David Maull, dell’Indian River, dice invece di non essere a conoscenza di nessuno studente transgender tra i 10.000 studenti della contea del Sussex. Nel 2014 una fiumana di studenti dell’Indian River interruppe l’assemblea del consiglio d’amministrazione della scuola per protestare contro i commenti omofobi di uno dei membri del consiglio, Shaun Fink, sull’eliminazione dell’omosessualità dal certificato di buona salute e sulla promozione di un’educazione basata esclusivamente sull’astinenza. Più tardi Fink ha dato le dimissioni, citando “l’acquiescenza” del distretto scolastico “all’agenda omosessuale”.
Nello stesso anno la Human Relations Commission statale, ha iniziato a tenere d’occhio il Cape Henlopen School District a Lewes dopo voci che un’insegnante, in classe, avesse screditato un suo alunno gay, e i membri della Gay-Straight Alliance Club si erano lamentati di non poter indossare le loro stole arcobaleno alla cerimonia del diploma.
Il preside del liceo, Brian Donahue, spiegò che solo i membri dei club che si preparavano per l’università potevano indossare le stole del diploma. Più tardi il distretto ha fatto marcia indietro e ha permesso a tutti i club e alle organizzazioni approvate del liceo di indossare le stole.
Una senior del Cape Arianna Carpenito, lesbica, dice che all’inizio di quest’anno, era talmente infuriata dalla mancanza di tolleranza della sua scuola da creare una maglietta per sé e i suoi amici in cui accudava la Cape di sostenere omofobia, razzismo e transfobia. Quando la Carpenito indossò la maglietta a scuola, in aprile, gli amministratori le ordinarono di cambiarsi perché, quella presa di posizione così drastica violava il codice dell’abbigliamento della scuola. Più tardi la Carpenito indossò per protesta una maglietta simile durante un’assemblea dell’amministrazione scolastica.
“Gli insegnanti ci dicono che l’omosessualità porta a poligamia e pedofilia“. Altri quattro studenti LGBT della Cape hanno detto al The News Journal di aver sentito insulti simili dal corpo docente. Recentemente Donahue si è rifiutato di commentare ulteriormente. Il sovrintendente dell’assistente distrettuale Cathy Petitgout ha scritto in un’e-mail che ogni scuola concede ai suoi studenti LGBT servizi caso-per-caso, ma non si è spinta oltre.
Madison, che ha ufficializzato due anni fa la transizione da maschio a femmina ed adesso è matricola alla Cape Henlopen High, ha detto di aver dovuto far circolare una petizione e minacciare uno “sciopero del bagno”, prima che la scuola le concedesse di usare la toilette delle ragazze. “Non so come farò ad andare avanti” dice pensando ai tre anni successivi.
Nell’Appoquinimink, la portavoce Lillian Miles ha detto che nessuno studente transgender ha “chiesto di usare bagni o spogliatoi che corrispondessero alla propria identità di genere“.
L’Appoquininimk, insieme a Milford e Polytech, offre la possibilità di usare bagni neutri nell’infermeria o in qualsiasi altro posto. Questa pratica, discussa con successo nei tribunali di tutto il paese, è stata criticata dalle organizzazioni LGBT perché isola ulteriormente gli studenti transgender.
Tre distretti – Brandywine, Christina e Red Clay nella New Castle County – hanno dichiarato di aver aperto, in tutte le proprie scuole, bagni e spogliatoi che corrispondono all’identità di genere dei propri studenti transgender.
A Red Clay, dove Madison doveva usare il bagno dell’infermeria prima di passare alla Cape Henlopen, gli amministratori non si erano accorti che la ragazza era stata oggetto di bullismo, spiega la portavoce Pati Nash che sapeva che “Aveva un sacco di amici.
A Brandywine, il sovrintendente Mark Holodick dice di aver incontrato personalmente quattro studenti transgender in quest’anno scolastico. Il distretto sta soppesando se adottare una politica formale per codificare i loro diritti. “Non è un argomento semplice da affrontare” riconosce Holodick “Ad un certo punto, penso che lo Stato dovrà darci una direttiva”.
I portavoce dei rimanenti otto distretti, la metà dei quali in Sussex, non hanno risposto a nessuna domanda sull’argomento.
Il The News Journal non ha intervistato tutte le scuole private della nazione. Ma, dopo aver avuto notizia dagli studenti che alcune scuole cattoliche del Delaware impediscono alle coppie omosessuali di partecipare insieme al ballo di fine anno, il giornale ha chiesto alla diocesi cattolica di Wilmington di fornire dettagli su come ogni scuola tratta gli studenti LGBT.
Il portavoce diocesano, Robert Krebs, ha rifiutato di rispondere a domande specifiche, citando la privacy degli studenti. Le politiche LGBT, ha affermato, sono sviluppate “da ogni singolo istituto per andare incontro ai bisogni di una particolare comunità scolastica”, ed ha aggiunto che “la politica formale di ogni nostra scuola è che tutti gli studenti devono essere trattati con delicatezza e rispetto perché sono fatti ad immagine e somiglianza di Dio“.
Non sorprende che le scuole del Delaware abbiano le labbra cucite su questo argomento così delicato, dice Shannon Minter, direttrice legale del National Center for Lesbian Rights a Washington, D.C., che promuove politiche di integrazione delle persone LGBT. “Trattare le persone nello stesso modo potrebbe metterle a disagio, ma, come paese, non dobbiamo mai pensare che questa sia una buona ragione per discriminare” dice la Minter. “È vergognoso che questo sia diventato qualcosa di cui le scuole hanno paura persino di parlare”.
Fare così potrebbe essere un “Comma 22”. Prendere una posizione ben precisa può esporre il distretto ad una raffica di cause per violazione della privacy da parte di studenti non-transgender, genitori e organizzazioni cristiane conservatrici. Non facendo nulla, il distretto potrebbe essere citato in giudizio per aver violato il Titolo IX di una legge federale del 1972 che proibisce la discriminazione in base al sesso, in una qualsiasi attività o programma educativo che riceva fondi federali.
Le facilitazioni del Titolo IX rimangono attive anche dopo che in febbraio l’amministrazione Trump ha revocato la protezione agli studenti transgender nelle scuole pubbliche. In precedenza, l’amministrazione Obama aveva costretto le scuole pubbliche a fornire agli studenti transgender bagli e spogliatoi adatti a loro, pena la perdita dei fondi federali.
Anche prima dell’era Obama c’erano delle linee guida, e le associazioni per i diritti LGBT avevano citato in giudizio, con risultati positivi, i distretti scolastici perché fornissero ai propri studenti transgender protezioni adeguate.
Di contro, l’Alliance for Defending Freedom, un’organizzazione cristiana conservatrice no-profit, ha rappresentato gli studenti non transgender e i loro genitori che si sentivano violati da una politica che permetteva a ragazzi biologici, di spogliarsi insieme a ragazze biologiche.
Incoraggiata dai recenti comportamenti dell’amministrazione Trump, Kerri Kupac, consulente legale dell’organizzazione, ha detto che in passato molti dei suoi clienti sono stati “costretti al silenzio”. “La realtà è che c’è una ragione per cui indossiamo dei vestiti” ha aggiunto “Le persone sono fondamentalmente pudiche sul proprio corpo e la propria anatomia“.
Il comportamento di Trump rimpalla il problema ai singoli stati e ai distretti locali. Lo scorso mese, parlando davanti al subcomitato all’House Appropriations, il segretario all’educazione Betsy DeVos ha ribadito un approccio moderato, rifiutandosi però di dire se avrebbe dato o meno fondi federali alle scuole che discriminavano gli studenti LGBT.
Ugualmente, Roger Severino, ora a capo dell’Ufficio per i Diritti Civili del Dipartimento della Salute e dei Servizi alla Persona, ha argomentato contro il matrimonio omosessuale e l’estensione dei diritti civili alle persone transgener.
In marzo l’Alliance ha intentato una causa a livello federale contro il distretto della Boyertown School in Pennsylvania per conto di un liceale e dei suoi genitori. Lo studente dice che la sua “privacy corporea” è stata violata dopo aver visto un altro studente, transgender, indossare un reggiseno negli spogliai maschili.
Questa richiesta arriva solo poche settimane dopo la decisione della Corte Suprema di non portare in giudizio il caso di un altro liceale transgender, Gavin Grimm, che aveva citato in giudizio il suo distretto scolastico in Virginia per poter usare il bagno degli uomini. Dato il cambiamento politico di Trump, la Corte ha rimandato il caso alla stessa corte d’appello statunitense che si è espressa in favore di Grimm secondo le vecchie linee-guida federali vigenti.
Il direttore della scuola semi-privata di Newark, Gregory Meece, che come ‘amicus curiae’ è stato sentito nel caso Grimm. La sua scuola permette infatti agli studenti transgender di usare gli spogliatoi e i bagni che più si addicono alla loro identità di genere. Meece ha spiegato in un’intervista che “tutti gli studenti, a scuola, meritano di sentirsi accettati e al sicuro“.
Nel 2015, Media Matters, un istituto di ricerca no-profit progressista, ha contattato i presidi dei più grandi distretti scolastici di una dozzina di Stati che hanno leggi che proteggono gli studenti transgender. Nessuno, permettendo agli studenti transgender di usare le strutture che sentivano proprie, ha segnalato “molestie o comportamenti inappropriati”.
Il mese scorso, l’istituto privato Wilmington Friends School ha dato il suo primo ballo “LGBT+” aperto a tutti gli studenti della contea di New Castle, offrendo loro uno spazio dove non fossero giudicati.
L’anno scorso, la scuola quacchera, con i suoi 750 studenti, si è dedicata ai diritti degli alunni transgender, insegnando i giusti pronomi, consentendo l’accesso ai bagni e agli spogliatoi scelti dalle persone trans e molto altro. “Quel che è importante per noi lo scriviamo, così diventa una regola” dice Kathleen Martin, la direttrice scolastica del College Guidance. Le linee-guida della Wilmington Friends sono modellate su quelle di un’altra scuola quacchera a West Chester, in Pennsylvania. E questo, in accordo con la politica scolastica, che la fede quacchera che afferma che ‘Dio è in tutti’.
Diversamente dalle scuole private, quelle pubbliche devono rispondere ai loro iscritti (che ovviamente pagano per essere ammessi) e che possono avere opinioni ben determinate. “Le persone hanno ancora gli stessi diritti che avevano prima che Trump emendasse le linee-guida” dice Richard Morse, direttore legale dell’ACLU del Delaware. Ma se i distretti scolastici evitano di adottare politiche scritte “è più verosimile per le persone fare uno sbaglio“. L’anno scorso l’ACLU locale è intervenuta per conto di due studenti transgender del Delaware che, nelle proprie scuole, avevano denunciato molestie e problemi nell’usare i bagli a loro più consoni.
L’ACLU, coordinandosi con altri gruppi nazionali per la difesa dei diritti civili, ha pubblicato, la prima guida per aiutare gli studenti delle scuole primarie e secondarie a “creare ed assecondare comportamenti e insegnamenti inclusivi del genere”. Tra le raccomandazioni quello di permettere agli studenti transgender l’accesso alle strutture che più si confanno alla loro identità di genere e di aggiornare i database scolastici in modo da riflettere i nomi e i pronomi con cui questi preferiscono essere chiamati. Altri punti cruciali coinvolgono i programmi del doposcuola, gli annuari, i buoni pasto e molto altro. “Anche nelle scuole più aperte e ricettive” nota la guida “semplici errori burocratici possono comportare, per uno studente transgender, un vero trauma”.
La mancanza di coerenza nel sostenere gli studenti transgender ha delle conseguenze palpabili sul loro benessere emotivo e sulla loro capacità di riuscita, dice Linda Gregory, presidente del Rehoboth PFLAG, un gruppo di supporto per ragazzi LGBT i loro genitori ed i loro amici. Come riportato da un’inchiesta del 2010 condotta dal National Gay and Lesbian Task Force e dal National Center for Transgender Equality, più della metà di persone transgender e di genere non conforme sono state oggetto di bullismo e molestie o di aggressioni per la loro identità di genere, hanno tentato il suicidio. Una ricerca più recente (2015) mostra che la maggior parte degli intervistati apertamente transgender o che si percepiscono come tali, nelle primarie e nelle secondarie sono stati in qualche modo maltrattati, con molestie verbali (54%), attacchi fisici (24%) e assalti sessuali (13%) proprio perché transgender. Di più, un altro 17% ha subito maltrattamenti tali da costringerli a lasciare la scuola.
Nell’anno scolastico 2015-16 il Dipartimento per l’Educazione del Delaware ha riportato sei episodi di bullismo comprovati, relativi all’identità di genere e otto relativi all’orientamento sessuale. Sono approssimativamente un terzo dei casi documentati tre anni prima. Secondo il direttore della commissione, negli scorsi cinque anni la State Human Relations Commission, l’agenzia responsabile per l’applicazione dell’Equal Accommodations Law del Delaware, non ha ricevuto lamentele dagli studenti trangender. I sostenitori locali del movimento LGBT dicono che non si tratta dell’intera storia, perché non tutti casi raggiungono un livello statale.
In Sussex, dove nelle recenti elezioni presidenziali Tramp ha ottenuto una marea di voti, “molti studenti transgender studiano a casa per evitare di essere maltrattati”, afferma Gregory, che non è a conoscenza di nessuna Gay-Straight Alliance nelle scuole del Sussex occidentale, ed aggiunge, che “gli studenti si lamentano che i loro insegnanti dicono che “andranno all’inferno” perche trangender.
Un genitore del Sussex, che chiede di rimanere anonimo per paura di ritorsioni, dice che la sua figlia di nove anni chiede con insistenza di poter studiare a casa per poter evitare gli sgradevoli commenti dei suoi compagni e degli autisti degli scuolabus. Ugualmente, la madre della ragazzina dice di essere stata molestata online dagli altri genitori e messa in cattiva luce a scuola per “aver esposto al pericolo trans le altre bambine“.
La scuola, che la madre preferisce non nominare, permette a sua figlia di usare i bagni delle femmine e ha aggiunto una toilette per tutti senza distinzione su ogni piano e in biblioteca ci sono molti libri che parlano della fluidità dei ruoli di genere. Ma il preside ed il corpo docente sono riluttanti a riprendere chi offende sua figlia perché transgender.
In un’occasione, un’ex amico di sua figlia, dopo averla vista andare nel bagno delle donne ha svelato davanti all’intera classe che sua figlia era transgender. Mortificata ed umiliata sua figlia ha rifiutò di usare quel bagno per tutto l’anno scolastico, ed ha usato invece un apposito bagno ‘neutro’ nella parte opposta dell’edificio.
“Mi è sembrato che si comportassero come se mia figlia fosse l’ultima persona transgender a fare coming out” afferma la madre.
Mentre la questione dell’accesso ai bagni da parte degli studenti transgender ha dominato forse fin troppo i media, i sostenitori locali dicono che questi ragazzi combattono con tranquillità per usare il nome che preferiscono sul tesserino scolastico, sui compiti in classe e per essere assegnati a squadre che rispecchino la loro identità di genere.
Secondo le linee-guida del Delaware Interscholastic Athletic Association guidelines, gli studenti transgender possono iscriversi a squadre consone alla propria identità di genere, se un dirigente scolastico lo permette e se lo studente raggiunge gli “standard minimi” richiesti dal gruppo. Tra cui la produzione di un documento che riporti il genere dello studente, se si è sottoposto a una chirurgia di riassegnazione sessuale, o se ha un certificato medico comprovante che lo studente sta effettuando la transizione. Un portavoce ha detto che l’associazione sportiva non sta tenendo il conto di quanti ragazzi transgender giochino nelle squadre del Delaware.
Nonostante la scarsità di dati relativi all’esperienza scolastica di bambini e ragazzi transgender, i funzionari del Delaware continuano a vantarsi del modo in cui lo stato protegge i diritti LGBT. Lo scorso anno, reagendo alla controversa legge delle toilette del North Carolina, l’allora governatore Jack Markell e Randi Weingarten, presidente dell’American Federation of Teachers (Federazione Americana degli Insegnanti), hanno affermato alla CNN che il Delaware è un luogo ” in cui le persone transgender possono partecipare pienamente alla società, usando strutture che si addicono alla propria identità di genere”
Un portavoce di Carney dice che, a partire da questo mese, Il Dipartimento Statale dell’Educazione userà $700 presi da un fondo di federale di $1.8 millioni, stanziato per varie necessità, per offrire una formazione di due ore per il corpo insegnante e non, ed anche a i genitori per aiutarli ad orientarsi nel ‘mare magnum’ dell’inclusione degli studenti transgender.
Secondo Bob Martz del United Way Pride Council, purtroppo di formazione ne serve ancora molta. Nel 2012, quando il Pride Council iniziò a tenere corsi per il personale amministrativo e i docenti sulle questioni riguardanti l’identità di genere, meno di quindici scuole dello stato ospitavano gruppi studenteschi della Gay-Straight Alliance.
Da allora il numero è raddoppiato. Il programma ha anche finanziato un coordinatore LGBT nel Big Brothers, Big Sisters (associazione statunitense no-profit che aiuta i bambini ed i ragazzi nel loro percorso educativo) del Delaware, la prima posizione del genere nel paese.
“Stiamo lontani dalle discussioni sui bagni” spiega Martz, che, durante le lezioni, preferisce prendere in considerazione la terminologia LGBT. “Tutti gli insegnanti lo accettano? Purtroppo no“.
Maddie Heeney è una delle fortunate. Era troppo giovane quando i compagni di classe la canzonavano perché si atteggiava a femminuccia. Ora, a diciassette anni, la ragazza transgender di Wilmington, sbatte le sue lunghe ciglia e si mette una fascia elastica al polso.
A sei anni, Maddie, che era passata ad un altro nome, disse ai suoi genitori che voleva crescere e diventare una mamma. Un anno dopo, dopo questa dichiarazione, transito da maschio a femmina in modo palese. La madre di Heeney, Andrea Rashbaum, ricorda di aver dovuto togliere Maddie da una scuola elementare di cui non vuole dire il nome. Dice anche che il personale amministrativo non accettò l’offerta di formare il personale su tematiche LGBT.
“I ragazzi non fanno queste cose” era qualcosa che Maddie udiva spesso. Per sembrare ipermascolina, iniziò a giocare a calcio, a praticare karate e si tagliò i capelli a spazzola. Andò anche da un terapista a più di un’ora di macchina da casa, per evitare di correre con i compagni di classe indossando la sua maglietta rosa.
In quinta, Maddie si iscrisse al Newark Center for Creative Learning, una struttura privata. In quel periodo aveva cambiato formalmente nome e si presentava come una ragazza. Dopo che un suo ex compagno di classe scoprì che era trangender, una famiglia ritirò la propria figlia dalla scuola Montessori.
Oggi, Maddie è una dei sette studenti transgender al Cab Calloway School of the Arts a Wilmington, dove ha accesso a tutti i servizi e gli svaghi che corrispondono alla sua identità di genere. L’anno scorso, dopo aver notato che l’hashtag #transtakeover si stava diffondendo su Twitter, decise di fare coming out a molti dei suoi compagni di classe del liceo, che non avevano idea che lei fosse diversa.
Maddie Heeney ha avuto sempre l’appoggio incondizionato di suo padre, Brian Heeney. “Certe persone non lo sanno” ha tweettato “Ma lo (censurato)“. “È sicuramente una perdita” ammette il padre di Maddie, Brian, che era abituato a chiamare suo figlio Buddy. “I vecchi ricordi ora, non funzionano più con Maddie“. Lo corregge gentilmente sua figlia “È la società che mi aveva detto che ero un ragazzo”.
Ecco che nel sud un altro adolescente, riluttante ad accetta il suo ruolo è diventato un orgoglioso pioniere, in quanto unico studente apertamente transgender nella sua scuola. Anche se all’appello i supplenti la chiamano ancora con il suo vecchio nome, Madison si sente molto più accettata qui che alla Skyline. Brunetta statuaria, si prepara per diventare cheerleader e corre per il titolo di reginetta al ballo della scuola. Piena di vita e sicura di sé, insiste nel dire che non le interessa affatto quello che dicono gli altri. Ma ha ancora una voglia tremenda di integrarsi. Afferma “Voglio avere una vita normale, come ogni ragazza del Cape“.
* Negli USA le strutture per gli studenti transgender variano in ogni distretto scolastico. Nel Delaware questi sono i distretti che non hanno risposto alle domande del The News Journal sul trattamento degli studenti transgender: Caesar Rodney, Capital, Delmar, Lake Forest, Laurel, Seaford, Smyrna e Woodbridge. Nessuno degli undici distretti (su diciannove) che hanno risposto al The News Journal ha una politica formale per trattare con gli studenti transgender. La maggior parte dei portavoci distrettuali ha affermato di trattare le situazioni caso-per-caso.
I seguenti distretti offrono un accesso a bagni e spogliatoi aderisce all’identità di genere espressa dagli studenti: Brandywine, Christina e Red Clay. I seguenti distretti offrono strutture neutre, come i bagni dell’infermeria: Appopquinimink, Milford and Polytech. I seguenti distretti non hanno voluto parlare in modo specifico di bagni e spogliatoi: Cape Henlopen, Colonial, Indian River, New Castle County Vo-Tech and Sussex Technical.
Testo originale: Delaware transgender students, parents feel unsafe