Video> Persone LGBT+ e comunità cristiane: “perché pescare vuol dire salvare?”
In questa video intervista alla pastora e teologa battista Anna Maffei, che dal 2004 al 2010 è stata la prima presidente donna dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), abbiamo chiesto di aiutarci a riflettere sull’accoglienza delle persone LGBT+ nelle comunità cristiane; di raccontarci quando si è trovata con la sua comunità a dover concretamente costruire questa accoglienza; e perché essere “pescatori di uomini” (Matteo 4:19) vuol dire salvare?
Ci ha offerto tanti spunti e ci ha ricordato che “La comunità (cristiana) deve essere in grado di far passare il messaggio che siamo accolti da Dio così come siamo. Nessuno escluso, perché siamo tutti disegnati dalla grazia di Dio. Siamo tutti quanti accolti non per quello che siamo, ma per l’amore che ci raggiunge. È un messaggio talmente universale”.
Su questo tema: “Abbiamo avuto un’esperienza di accoglienza nella chiesa battista di Milano molto indicativa. Una persona, in vista del battesimo, ci ha detto che era in transizione, perciò voleva essere battezzata con il suo nuovo nome.
Abbiamo chiesto a questo ragazzo di realizzare un piccolo video in cui raccontasse la sua fede e quanto fosse importante per lui essere accolto così come si sentiva.
Un breve video, molto semplice, che abbiamo fatto vedere ai vari gruppi della comunità. Abbiamo incontrato le persone, abbiamo fatto sentire il video e poi abbiamo discusso con loro, fino a che la comunità ha preso posizione in maniera favorevole affinché questa persona fosse battezzata col suo nuovo nome”.
Perché tutti “Noi siamo chiamati a dare una testimonianza d’amore, non di una fede individuale, ma di una fede comunitaria. Quello di cui la società ha bisogno, di cui noi tutti abbiamo bisogno, è di vivere insieme.
Noi siamo stati creati per stare insieme, perché “non è bene che l’uomo sia solo” (Genesi 2:18). Noi siamo stati creati per essere insieme, per curarci l’uno dell’altro, per riuscire a essere di appoggio, per gioire insieme. Questa è la chiamata a vivere delle relazioni sane”.
“Siamo stati coinvolti in un progetto più grande, che Gesù chiamava “il regno di Dio”. Gesù diceva però che il regno di Dio è in mezzo a voi. Non ce ne accorgiamo, ma là dove c’è accoglienza, c’è amore: lì Dio regna.
L’invito che faceva Gesù era: “Andiamo“, e diceva: “Vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4:19). La parola però, il termine greco per “pescare”, non indicava pescare per poi mangiare, ma pescare nel senso di salvare. Noi abbiamo il compito di cercare, insieme a Gesù, di ripescare la gente quando si sente soffocare dall’acqua”.
Questo video è stato realizzato da Alessandro Previti nell’ambito del Progetto Cornerstone, coordinato da La Tenda di Gionata, un’iniziativa che vuol raccogliere testimonianze e riflessioni sull’inclusione delle persone LGBT+ credenti e delle loro famiglie nelle comunità cattoliche ed evangeliche, affinché “La pietra che i costruttori hanno scartato” diventi “testata d’angolo” (Luca 20:17-18). Altre info su https://www.gionata.org/cornerstone/
Il progetto Cornerstone de La tenda di Gionata è supportato da: la Commissione Fede Genere e Sessualità delle chiese delle chiese battiste, metodiste e valdesi e dalla Federazione Giovanile Evangelica Italiana (FGEI) e da alcune realtà cristiane di diverse parti del mondo: Drachma Malta, Global Network of Rainbow Catholics, China Catholic Rainbow Community (Cina) e Rainbow Home of Seven Sisters – RHOSS (India).
L’edizione 2025 del progetto Cornerstone è co-finanziata dal fondo Otto Per Mille della Chiesa Valdese (OPM/2024/47240)