Piume di Carta. La scoperta di Marito&Marito
Recensione pubblicata sul blog Piumedicarta il 10 gennaio 2013
Questo 2013 in quanto a letture è iniziato decisamente bene, tempo nove giorni, già perché siamo al nove, e ho terminato tre libri… sono stata anche fortunata visto che ho avuto la fortuna di leggere tre bellissimi libri, due dei quali sono arrivati nelle mia mani più per caso, che perché li abbia cercati. Ma ho scoperto che le migliori letture di solito sono proprio quelle inaspettate.
Quante volte un libro che desideravo, dove copertina, trama e titolo mi avevano incuriosito tantissimo, poi non si è rivelato per quello che era. O peggio non si era rilevato quello che io avevo immaginato. Attendendolo, magari mi ero fatta un film mentale su come potesse essere scritto, sullo sviluppo della trama, e alla fine, per me, sono risultati una vera delusione.
Al contrario letture che non ti aspettavi, arrivate per caso fra le mani, come regalo, o per averle comprate così a scatola chiusa, la maggior parte delle volte sono delle piacevolissime sorprese. Come questo titolo che mi accingo a recensire, una piacevolissima sorpresa che consiglio a tutti.
Trama: Marito e Marito di Gianluca Tornese (Claudiana Editore, 2012)
“L’ora più scura era passata, attendevo l’aurora. I primi passi non furono semplici, ma per la prima volta mi sembrò di vivere la vita, e non solo una brutta copia o una cattiva imitazione. Insomma, il sole sorge a poco a poco, non potevo certo aspettarmi che alle sei di mattina ci fosse il sole di mezzogiorno! Ma il sole caldo è arrivato, il mio sole…» e girandomi lo baciai.
Il vento continuò a soffiare, e con esso volò anche l’ultimo segreto fra me e Miguel. E sentii che in quel momento gli avevo consegnato davvero tutto di me.”
Il Coming out di Giacomo, protagonista e voce narrante dell’intero libro è decisamente sui generis, tanto da far scoppiare un putiferio nella sua tradizionale e religiosa famiglia del sud Italia.
Che sia per amore, o per una promessa, Giacomo informa i suoi genitori di essersi sposato a Madrid con quello che è il suo compagno… a partire da questa rivelazione, inizia questo libro dove si alternano passato e presente. I momenti dopo il matrimonio, il confronto con la famiglia tradizionalista, il ritorno nella sua piccola città, Brindisi, e il tentativo di far comprendere ai genitori e ai fratelli, che lui è sempre lo stesso, non cambia nulla. Come tenta di fargli comprendere che non è sbagliato amare una persona a prescindere da quale sia il suo sesso.
In parallelo alle vicende presenti, ci sono i ricordi dello stesso Giacomo, i suoi pensieri e riflessioni di quando era adolescente ma anche il racconto della sua storia d’amore con Miguel, il ragazzo che poi lo ha portato all’altare, con i loro alti e bassi, l’amore nato all’improvviso e poi è cresciuto un po’ per volta con il passare del tempo.
Recensione
E’ un racconto molto delicato, quasi intimo, in alcuni frangenti ho pensato di star leggendo il diario privato del protagonista. Ho pensato che, con poco tatto, di essermi intromessa nei suoi affari, nei suoi pensieri. Ma non è così, è un racconto che man mano ti inserisce nel mondo di Giacomo, nelle sue emozioni e nei suoi sentimenti. Li vivi assieme a lui, vedi il mondo attraverso i suoi occhi.
Con questo libro l’autore ha affrontato con maestria ed eleganza un tema scottante per tutti gli omosessuali “gay o lesbiche che siano” ovvero quello del coming out.
La storia di Giacomo racconta delle sue paure, dei suoi dubbi. Cresciuto in una piccola provincia del sud Italia, la sua lotta non è stata quella di far accettare e comprendere la sua diversità agli altri, agli sconosciuti, ma piuttosto alle persone che ha intorno.
E’ di questo che parla il libro, in maniera semplice, in alcuni frangenti anche ironica, questo coming out sui generis, e la lotta interiore di Giacomo, prima, quando è ancora adolescente, il comprendere cosa lo differenzia dagli altri, e tentare di nasconderlo in quella piccola città in cui vive, per non essere emarginato, per non essere l’oggetto delle prese in giro di coetanei e dell’intero paese.
Con la fine delle superiori, c’è una sorta di fuga, per studiare, per andare all’università si trasferisce in una città più grande, lontano da casa, lontano da chi lo conosce, dove man mano impara a comprendere ed a accettarsi, fa le sue prime esperienze, entra in un mondo che è estraneo a lui quanto alle persone che lo circondavano prima. Ed infine dopo la consapevolezza e l’accettazione ci sono quei dubbi e le paure.
Perché la storia è proprio incentrata su questo. La paura che amici e parenti, le persone con le quali è cresciuto e avuto un rapporto di affetto e amicizia, all’improvviso lo vedessero in maniera differente, iniziando a disprezzarlo e allontanarlo.