Anche noi, poco meno degli angeli, siamo inviati (Matteo 10:1-7)
Riflessioni di don Fabio
“…che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato.” (Dal Salmo 8)
Matteo 10:1-7: “Chiamati a sé i dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità”.
Nella Scrittura i numeri, si sa, hanno un significato simbolico, così come tante altre espressioni utilizzate dagli evangelisti. Non sono da prendere in senso stretto e chiuso, definito.
Il “dodici” e i suoi multipli indica il numero dei Patriarchi, delle tribù di Israele, dei vegliardi, ecc. Cioè a dire, i “chiamati” dal Signore non sono solo ed esclusivamente quei dodici, ma continua ancora oggi a chiamare ed inviare.
Interessante è anche la scelta che fa Gesù circa le persone di cui si fida. Dice Silvano Fausti: “Non ci sono individui che spicchino per preparazione culturale, se vuoi anche per livello morale. Non ci sono sapienti, non ci sono perfetti e non ci sono farisei, scribi, cioè persone che sono ragguardevoli per l’impegno o l’osservanza della legge, o per la competenza, anche, della legge. Sono persone normali, molto normali, che più normali non si può: pescatori e peccatori, contraddittori”.
In questo elenco così strampalato di nomi, ci siamo pure noi; ciascuno/a di noi che, come dice il Salmo, siamo stati creati poco meno degli angeli!
Nel nostro piccolo ciascuno di noi, con le proprie potenzialità e fragilità, è chiamato ed inviato. Siamo tutti e tutte discepoli e apostoli inviati dal Signore a continuare la sua missione.
Con affetto, Fabio!