Quaresima queer: «Poi lo condussero fuori per crocifiggerlo» (Mc 15,20)
Riflessioni di Luigi Testa
«Poi lo condussero fuori per crocifiggerlo» (Mc 15,20). Le ferite della strada fino al Calvario non si contano: la spalla martoriata dalla croce; i lividi delle cadute; i graffi dei colpi dei soldati; le ginocchia sbucciate per tutte le volte che cadi. Ormai sei un’unica piaga.
«Uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia» (Is 53,3).
Questa volta, però, non sarò io a baciartele. Lungo la strada c’è tua madre, distrutta, senza forze, sfinita: è lei solo, ora, che ha il diritto di baciarti. È giusto che ora tu sia tutto suo, come lo eri da bambino.
Io, dopo, bacerò lei. La stringerò forte, e poserò le mie labbra, a lungo, sulla sua testa.
Ringraziandola in silenzio per tutti i baci che ti ha dato – da quelli che sapevano di latte e neonato, fino a quelli di oggi, che sanno di fango e sangue.