Preghiera dell’omo stanco. La fatica di essere
Email inviataci da Anna
Carissimi Fratelli in Cristo (dirò meglio “in Croce”), la mia età, le mie vicissitudini, i dolori che hanno costellato la mia vita, non mi consentono, ancora oggi di accontentarmi della preghiera, delle veglie per le vittime dell’omofobia, del limitarmi a rigettare e condannare gli atteggiamenti di omo-trans-fobia senza pretendere altro.
Quello che serve, oggi, una volta per tutte, è una politica serrata, convinta, decisa per pretendere non più e non solo la condanna dell’omofobia, (che sarebbe la parte negativa del problema, che non rende giustizia) ma la promozione della presa di coscienza di una umanità finalmente riconosciuta ed accettata nella sua pluralità psichica,fisica e sessuale (finora negata, ma da sempre esistita).
Non dirò a chi attribuire la colpa di questa grave attentato all’Umanità, in cambio di potere; voglio solo affermare la necessità, che si realizzi, una rinnovata coscienza culturale che, accettando le diversità esistenti (ben note a medici, psicologi e psichiatri,che tuttavia per convenienza preferiscono ignorarle) le prospetti e le riconsideri come “cosa buona e giusta” da discutere nelle nelle scuole, nelle famiglie, nella società, senza mistificazioni, ma definendole come una realtà legittimata ad esistere perché connaturata alla varietà della natura umana, rivoluzionando un mondo finora basato sulla falsità, sull’ipocrisia, sull’inganno e da oggi finalmente proiettato verso un mondo nuovo, basato sull’amore che parte dal di dentro, per esprimersi nelle forme più congeniali, senza pretendere o imporre cambiamenti sulla fisicità della persona, ma lasciandola libera di ESSERE quello che E’.
Se la società del futuro avrà questi canoni, rispettosi della natura umana; se gli adolescenti, i giovani,vedranno rappresentata nella società una rosa di rapporti veri, vari e legittimati, in cui felicemente riconoscersi ed identificarsi, solo allora, sono convinta,non ci saranno più suicidi, nè femminicidi, nè droga, nè sete di potere, perché ciascuno sarà se stesso, come Dio e Natura lo ha fatto, libero di scegliere la sua strada senza doversi nascondere dietro una tonaca o un matrimonio fallito.
Dal Vangelo di Luca 8:, leggiamo “Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce.”.
Che Dio ci salvi e ci renda la vita che ci fu negata!
Sempre con voi, Anna.
LA MIA PREGHIERA DE “L’OMO” STANCO
Schiacciateci la testa appena nati
noi che mostri vi fummo e senza un volto!
La vita e’ divenire dall’embrione
e dall’embrione noi fummo tarati.
Schiacciateci la testa appena nati!
Non chiedemmo di nascere o restare.
Venimmo fuori come “un corpo immondo
malato”- voi ci dite- “da curare!”.
Un colpo e via! Non fateci penare!
Se sapeste gli sforzi, la tensione
il “prova e poi riprova” per cercare
di trovare nei limiti del mondo
solo una volta, tanto per “sembrare”
(o solo per un figlio rimediare)
qualcuno d’altro sesso d‘accoppiare
al nostro filamento antico e arcano
che ripudia quel campo che non sia
dentro il suo cerchio, nel suo stigma umano.!
E’ onesta, la Natura: non permette
di darsi a chi non s’ama, senza Amore.
Non fummo onesti noi, Uomini-Legge
tarpati, ciechi, piccoli. padroni
che decidemmo l’Uno per la massa
(e insieme ci portammo Dio con noi)
a interpretare il Cristo per sancire
dove cadere, dove risalire
come “sembrare”, come ripulire
il mondo della melma, dello scarto
dell’inutile vita che non porta
ne’ porterà figliuoli nella corta
sterzata del suo amore senza festa…
Se un ghetto nel duemila ancor ci resta
vi prego, appena nati, schiacciateci la testa!-