Riflessione di Antonio sulla XIII Stazione: Gesù è deposto dalla croce, letta nella Via Crucis online organizzata dal Progetto Adulti Cristiani LGBT il 26 Marzo 2020
Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. (Gv 19, 38)
Riflessione
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Gesù deposto dalla croce. Gesù non c’è più. È muto ed inerte. Sembra avere smesso di parlare al mondo, di confortare gli afflitti. Il sorriso del Figlio di Dio sembra sconfitto e spento per sempre, privo dell’energia con cui era capace di rinnovare le relazioni con la forza della misericordia.
Eppure anche in quel momento in cui sembra disincarnato, disanimato e assolutamente vuoto -il punto più basso della sua kenosis- anche in quel momento l’uomo-Dio è la Parola che ci rivela la strada della salvezza: non solo perché si dimostra concretamente vicino ad ogni persona che soffre e che muore, ma anche perché ci ricorda che l’uomo è chiamato ad una profonda ed armonica unità fra la materia e lo spirito, fra il corpo e l’anima: nessuno dei due elementi è pienezza se vive disgiunto dall’altro.
E, nel momento in cui non ce la facciamo più, possono essere le mani misericordiose degli altri che ci amano a cullarci in un riposo che ci risana e ci prepara alla Resurrezione.