Prima Stazione. Il movimento LGBT di fronte a Pilato
Riflessioni del reverendo David Eck Asheville* tratte dal blog “Jesuslovesgays” (Stati Uniti) del 13 marzo 2013, liberamente tradotte da Adriano
“Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, i magistrati e il popolo, disse loro: «Avete fatto comparire davanti a me quest’uomo come sovversivo; ed ecco, dopo averlo esaminato in presenza vostra, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui l’accusate; e neppure Erode, poiché egli l’ha rimandato da noi; ecco egli non ha fatto nulla che sia degno di morte.
Perciò, dopo averlo castigato lo libererò». [Ora egli aveva l’obbligo di liberare loro un carcerato in occasione della festa;] ma essi gridarono tutti insieme: «Fa’ morire costui e liberaci Barabba!»
Barabba era stato messo in prigione a motivo di una sommossa avvenuta in città e di un omicidio. E Pilato parlò loro di nuovo perché desiderava liberare Gesù; ma essi gridavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!» Per la terza volta egli disse loro: «Ma che male ha fatto? Io non ho trovato nulla in lui, che meriti la morte.
Perciò, dopo averlo castigato, lo libererò». Ma essi insistevano a gran voce, chiedendo che fosse crocifisso; e le loro grida finirono per avere il sopravvento. Pilato decise che fosse fatto quello che domandavano. (Lc. 23, 13-24)”.
Ponzio Pilato venne inviato ad Israele per stabilire la legge e l’ordine: per far arrivare in orario gli autobus, per mantenere scorrevoli le tasse, per contrastare i criminali e i terroristi, per evitare il collasso dell’economia. Dal punto di vista di Pilato, Gesù era sulla via della legge e dell’ordine. Era un canaglia irritante, qualcuno che aveva accumulato dei seguaci, qualcuno la cui politica era una minaccia allo status quo.
Gesù aveva dato l’impressione a Pilato che fosse uno che avrebbe potuto causare al governatore un bel sacco di guai. Questo fu sufficiente a convincere Pilato che Gesù doveva essere eliminato. Quando ci fermiamo a questa prima stazione, dobbiamo chiederci: “Chi è stato sacrificato per il bene della ‘legge’ e dell’‘ordine’ nella nostra società di oggi?”
La comunità LGBT vien vista come una minaccia allo status quo, sia dalla chiesa che dalla società. I crimini d’odio, la legislazione contro il matrimonio omosessuale, le orribili proteste, gli arresti, il bullismo a scuola, l’espulsione dalle chiese: queste sono solo alcune delle cose che la nostra comunità continua a sopportare per il bene della “Legge e dell’ordine”.
Appena ci fermiamo a questa prima stazione dobbiamo chiederci: “Chi è stato sacrificato per il bene della ‘legge e dell’ordine’ nella nostra società di oggi? Quale deve essere la nostra risposta ai Ponzio Pilato del nostro mondo?”
* Il reverendo David Eck, di Asheville nel North Carolina (USA) è un pastore della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog http://jesuslovesgays.blogspot.it
Titolo originale: “Station One: Jesus is Brought Before Pilate”