Professor D’Agostino perché sulla prima pagina di Avvenire associa l’omosessualità alla “parafilia”?
Lettera aperta inviata da Gianni Geraci* al direttore di Avvenire
Gentile direttore, nella lettera che la Presidenza della CEI ha diramato lo scorso 10 Giugno si legge tra l’altro che: «Crediamo fermamente che, oltre ad applicare in maniera oculata le disposizioni già in vigore, si debba innanzitutto promuovere l’impegno educativo nella direzione di una seria prevenzione, che contribuisca a scongiurare e contrastare ogni offesa alla persona. Su questo non servono polemiche o scomuniche reciproche, ma disponibilità a un confronto autentico e intellettualmente onesto».
Mi chiedo se il professor Francesco D’Agostino abbia letto queste parole e se le abbia davvero capite, perché associare (in un suo editoriale su Avvenire il 7 luglio 2020) l’omosessualità e la transessualità a una “parafilia“** (che per inciso «indica pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti, che implicano attività o situazioni specifiche che riguardino oggetti o animali, che comportino sofferenza e/o umiliazione, o che siano rivolte verso soggetti impuberi e/o persone non consenzienti») non solo dimostra l’incompetenza del professor D’Agostino su temi che hanno a che fare con l’orientamento sessuale e con l’identità di genere, ma si traduce in un’offesa gratuita a milioni di omosessuali e di transessuali.
Se si vuole seguire la raccomandazione della presidenza CEI che invita a intraprendere azioni preventive per «scongiurare e contrastare ogni offesa alla persona», al di là delle opinioni che si hanno, si deve usare un linguaggio completamente diverso.
Nella speranza che questa lettera venga pubblicata la saluto cordialmente e la ringrazio per la scelta che il suo quotidiano ha fatto, di dar vita, sul DdL contro l’omotrasfobia, a un dibattito ricco in un clima sereno e rispettoso. Ed è davvero un peccato che l’incompetenza di un vostro opinionista comprometta questo clima per motivi che faccio davvero fatica a comprendere.
La saluto cordialmente.
* Gianni Geraci Guado fa parte del Gruppo di riflessione e di approfondimento su Fede e omosessualità di Milano
** “Come tutti intuiscono, coloro che sostengono la nuova proposta di legge non vogliono, ovviamente, mandare in galera più persone di quante attualmente non ce ne siano, ma affermare, per via legislativa, un principio antropologico molto complesso e controverso, quello secondo il quale l’omosessualità e la transessualità, e forme di “parafilia” (per usare un termine molto in voga oggi tra gli psicologi) quali il travestitismo, e temi a questi connessi, come la rivendicazione dell’omogenitorialità debbano ottenere un riconoscimento non solo sociale, ma giuridico, come mere “varianti” delle pulsioni sessuali e identitarie umane (e questo spiega perché nel progetto di legge in questione sia presente la proposta di istituire una Giornata nazionale contro l’omotransfobia)”, citazione tratta dall’editoriale di Francesco D’Agostino pubblicato sulla prima pagina di Avvenire il 7 luglio 2020.