Se vuoi, puoi guarirmi! (Marco 1,40-45)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
La preghiera è mettersi in ginocchio, ancor prima di parlare. La guarigione è, prima ancora dell’avvenuto miracolo, del segno prodigioso, quel gesto di tendere la mano, di toccare anche ciò che tutti giudicano impuro, andare oltre la Legge e seguire il Cuore. L’amore incarnato allora dà vita nuova alla Legge e, senza cambiarne uno iota, le dà profondità e pienezza.
Dal Vangelo secondo Marco 1,40-45
In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.