Qual è il posto degli omosessuali nella Chiesa Cattolica?
Articolo di Padre James Martin tratto da American Magazine The National Catholic weekly (Stati Uniti) del 13 novembre 2009, liberamente tradotto da Adriano C.
Ecco una domanda pastorale da prendere realmente in considerazione: qual è il posto per una persona gay nella Chiesa cattolica? A seguito dell’avvertimento dell’arcidiocesi di Washington DC, che si disimpegnava dai servizi sociali piuttosto che aderire ad una legge che garantisce benefici ai matrimoni celebrati tra persone dello stesso sesso; una domanda, fin troppo a lungo trascurata, si pone necessaria per tutta la Chiesa: cosa si suppone che un Cattolico omosessuale debba fare nella vita?
Immaginate di essere un devoto cattolico che è anche omosessuale. Ecco una lista delle cose che non si devono fare, secondo l’insegnamento della Chiesa. (Tenete a mente che la maggior parte degli altri cattolici possono scegliere tra molte di queste opzioni). Niente di quanto segue ci dovrebbe essere nuovo o sorprenderci. Se se sei omosessuale non puoi:
1. Godere un amore romantico. Per lo meno non il tipo di relazione affettiva appagante che molte persone, fin dalla prima adolescenza, si aspetta, sogna, spera, pianifica, discute e implora.
In altri casi, il celibato (cioè l’astinenza dal sesso per tutta la vita) è visto come un dono, una chiamata o un carisma nella vita di una persona. Pertanto non dovrebbe essere imposto ad una persona (“Il Celibato non è una questione costrittiva” disse una volta il Cardinale Joseph Ratzinger). Ma a te viene imposto (“Le persone omosessuali sono chiamate alla castità” dice il Catechismo, il che significa completa astinenza). In ogni caso, non ti è possibile godere di un rapporto romantico, fisico o sessuale.
2. Sposarsi. La Chiesa è stata chiara, specialmente negli ultimi tempi, circa la sua opposizione ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Senza dubbio, non puoi sposarti in chiesa. Né si può stipulare una qualsiasi unione civile, tra persone dello stesso sesso o di qualsiasi altro tipo. (Queste unioni sono “pseudo-matrimoni” ha detto il Santo Padre, che derivano da una “libertà anarchica”). Sono oltre il limite. Questo dovrebbe essere chiaro a qualsiasi cattolico. Un vescovo ha paragonato la possibilità dei matrimoni omosessuali con la possibilità di matrimonio tra una persona ed un animale.
3. Adottare un bambino. Nonostante la Chiesa caldeggi l’approvazione delle adozioni, non ti è possible adottare un bambino bisognoso. Secondo gli insegnamenti della Chiesa, potresti fare “violenza” ad un bambino che potresti adottare.
4. Entrare in seminario. Se accetti gli insegnamenti della Chiesa circa il celibato per i gay e senti la vocazione di entrare in seminario o in un ordine religioso, non puoi farlo, anche se desideri la vita celibe. La chiesa probisce esplicitamente il sacerdozio agli uomini con “tendenze omosessuali profondamente radicate”. Non puoi neppure nascondere la tua tendenza sessuale qualora desiderassi entrare in seminario.
5. Lavorare per la Chiesa ed essere apertamente gay. Se lavori per la chiesa in qualsiasi qualifica ufficiale è quasi impossibile essere aperti circa la tua identità di uomo gay o lesbica. Conosco un laico gay che svolge un ruolo importante in una diocesi (ha anche scritto alcuni testi del suo vescovo sulla giustizia sociale) ha una solida formazione teologica e un forte desiderio di servire la chiesa, ma è impossibilitato ad essere apertamente gay di fronte al vescovo che continuamente denigra gli omosessuali. Alcuni laici sono stati licenziati, o dimessi, per essersi dichiarati apertamente. Questo è valido per il chierichetto che vive una vita casta, per la donna che insegna in una scuola cattolica, o per il direttore di una corale.
Inoltre, se sei un devoto Cattolico che è attento sia agli insegnamenti ecclesiastici che alle dichiarazioni pubbliche dei leaders della Chiesa, ti verrà continuamente ricordato che sei “oggettivamente psicologicamente disordinato”, e che la tua sessualità è “una deviazione, un’irregolarità, una ferita”.
Non c’è niente di sorprendente o di controverso in quanto sopra: tutto quanto specificato è l’insegnamento della Chiesa. Tutti insieme però sollevano una questione pastorale importante per tutti noi: che tipo di vita rimane a questi fratelli e sorelle in Cristo, per coloro che desiderano seguire gli insegnamenti della Chiesa? Almeno ufficialmente, agli omosessuali Cattolici sembrano siano obbligati a condurre una vita solitaria, senza amore e in segretezza.
E’ questo che Dio vuole veramente per le persone omosessuali?
Testo Originale: What Should a Gay Catholic Do?