Qual è la mia “giustizia”? E la giustizia di Dio? (Matteo 5:20-26)
Riflessioni di don Fabio
“E allora la mia statura non dispensò più buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva ‘Vostro Onore’. E di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell’ora dell’addio, non conoscendo affatto la statura di Dio.” (Fabrizio De André)
Matteo 5:20-26: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”.
Dice Gesù ai suoi #discepoli, e a noi: Se la vostra #giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei… Qual è la mia “giustizia”? Qual è il mio metro di misura con cui giudico ciò che vedo e sento? Che cosa intendo, io, per giustizia?
Bene… dopo aver risposto a queste domande, Gesù ci dice: Vai oltre! Perché quello che vediamo, quello che giudichiamo, spesso e volentieri non è altro che la punta dell’iceberg… Troppe volte ci fermiamo alle apparenze, e non teniamo in considerazione il fatto che, sotto la punta dell’iceberg, c’è una realtà molto più ampia, a noi sconosciuta!
Superare la “nostra” giustizia significa assumere la “giustizia” del Padre che è “#misericordia”, che, come ci ricorda il profeta Ezechiele nella prima lettura, non gode della morte del peccatore, ma che si converta e viva!
Con affetto, Fabio!