Qual e’ l’etica dell’amore?
Recensione a cura di Gionata.org
Perché la dottrina morale cattolica è così poco osservata e così ampiamente contestata? Immoralità generalizzata o dottrina disincarnata? Perché questa attenzione quasi esclusiva ai peccati della sfera individuale? Queste sono alcune delle domande a cui cerca di dare risposta Giobbe Gentili in “L’etica del’amore”.
Questo piccolo saggio pur partendo dalla dottrina ufficiale cattolica cerca di fare i conti con i suoi limiti, i suoi silenzi e soprattutto il suo sessuocentrismo (che poi è anche sessuofobia) cercando di spalancare le finestre” sulla ricerca teologica ed etica più aggiornata che cerca di superarli.
Non aggiungendo forse nuove riflessioni, ma riassumendo e sistematizzando questa ricerca in maniera chiara e leggibile anche per un pubblico di non addetti ai lavori, che vogliono approfondire queste tematiche in maniera essenziale, da qui il sottotitoilo del libro di “breviario”, ma non superficiale.
Nel nostro caso risulta estremamente interessante il capitolo sui “pesi insopportabili” della “morale cattolica”, in cui tra le tanti temi vengono analizzati anche i motivi etici e le letture parziali che hanno portato alla condanna dell’omosessualità e della sessualità in genere, perche, come dice Benedetto Calati, “non bisogna trascurare il peso esercitato dalla nostra falsa morale sessuale che da un lato non ha permesso di realizzare un rapporto un sereno con la corporeità e dall’altra è forse causa dell’odierno orientamento parossistico all’erotismo, come reazione radicata all’eccessivo puritanesimo del passato”.
Anche perché, la dottrina etico-cattolica si muove sostanzialmente su binari negativi (non fare), con forse eccessiva attenzione alle problematiche sessuali, spesso senza echi significativi del’comandamento primo e grande: “amerai il Signore Dio tuo, amerai il prossimo tuo” che non elenca imposizioni e divieti ma offre una solida griglia metodologica, a un tempo elastica e penetrantissima.
Nei molti divieti (masturbazione, rapporti prematrimoniali e matrimoniali, divorzio, omosessualità) e nella sua disciplina interna forse la Chiesa risente troppo di un’antropologia asfittica e di un’impostazione eminentemente giuridica e individualistica, con limiti pesanti nel suo essere chiesa: perché la scomunica a chi abortisce e non a chi infligge la pena di morte? Perché la collegialità curiale assorbe la collegialità episcopale?
Non possiamo che auspicare, come fa l’autore, che nella morale cattolica “alla precettistica impositiva deresponsabilizzante è tempo di sostituire l’etica della responsabilità, individuale, collettiva, istituzionale, politica ispirata al comandamento primo e grande, lasciando alla creatività e responsabilità personale l’onere di una comunionale creazione dell’eticità qui ora. Salva la verifica finale fondata sul consensus ecclesiae. In altri termini ri-affondare in alto le radici”.
Giobbe Gentili, L’etica dell’amore. Breviario, edition Raetia, 2002, 183 pagine