Quando guardo e giudico gli altri in base a cio che possiedo (Lc 16,9-15)
Riflessioni bibliche di don Fabio
“Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore con sé non porta nulla” (dal salmo 49/48)
“Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza” (Lc 16,9-15)
Continua, ancora oggi, il discorso che ieri si faceva circa il “rapporto” che abbiamo con le cose. È chiaro e più volte la Scrittura ce lo insegna: le “cose” materiali e non (beni, case, soldi, spazi, tempo, intelligenza, carismi, ecc ecc) sono degli strumenti che dovrebbero servirci ad essere più “umani”.
Se questo non è accaduto, non accade, significa che qualcosa è andato storto. Significa che qualcuno, consapevolmente o meno, anziché servirsi dei beni si è asservito ai beni!
Quando i beni, i soldi, ciò che possiedo, diventano gli unici “occhiali” attraverso cui guardo e giudico gli altri, vedo tutto distorto. Le “ricchezze”, in sé, non sono il male. È l’uso/abuso che ne facciamo che può renderci “male” per noi stessi e per gli altri!
con affetto Fabio!