Quando l’intolleranza uccide il Natale. Per lui non c’era posto, perché è gay!
Riflessioni di Steve Clemons pubblicate sull’Huffington Post (USA) il 24 Dicembre 2007, libera traduzione di Alberto
Un mio carissimo amico ha appena confidato a suo fratello di essere gay. Ha fatto la stessa cosa con sua madre circa dieci mesi fa, e non è andata affatto bene, con nessuno dei due. E’ un’ex militare che veniva impiegato in alcune delle missioni più segrete che l’esercito programmava e nonostante le mie critiche all’amministrazione Bush per l’invasione dell’Iraq, so di essere diventato amico di uno che ha dato un buon contributo a spedire all’altro mondo alcune persone davvero brutte, sia in Afghanistan sia in Iraq.
Legge il mio blog e ha sempre dimostrato di aver una mente aperta riguardo ad alcune delle mie critiche alla presente amministrazione e agli indirizzi di politica sulla sicurezza nazionale (ndr degli Stati Uniti). Ma sua madre e suo fratello gli hanno detto che se è gay, allora certamente non crede in Dio e che è uno da condannare perché non è normale. E suo fratello si è spinto al punto di dirgli che non gli avrebbe dato un momento di tregua e non lo avrebbe lasciato in pace finché non fosse cambiato.
Il mio amico è un ragazzo serio, un patriota, non beve, ha una bella mente – e in America lo stanno tradendo a causa della mancanza del tipo di tolleranza e di modernità che la nostra società dovrebbe invece avere. In Iran e in altri luoghi sotto il controllo dei talebani, si impiccano, si lapidano e si castrano i giovani gay. In Egitto vengono messi in galera.
Nell’America delle classi medie, gli intolleranti, non si sa bene perché, hanno deciso di veicolare un Cristo vendicativo, pronto al giudizio e ossessionato dal peccato, perciò maltrattano i gay e, come nel caso del giovane Matthew Shepard di Laramie (Wyoming) o del marinaio in servizio attivo Allen Shindler, li uccidono.
Non mi piace affatto portare come esempio l’esperienza di Dick Cheney (ndr noto politico conservatore americano) e di sua moglie, ma in questo caso devo proprio farlo. Cheney è convintissimo di essere nel giusto quando si tratta di questioni belliche o di stato, ma quando si tratta di questioni familiari, Cheney e sua moglie sono diversi. So per certo che il signor Cheney non maltratta sua figlia Mary (ndr perche è lesbica), che ha accet-tato lei, la sua compagna e il suo nipotino.
Perciò questo è un messaggio personale alla madre e al fratello del mio amico. Signora, suo figlio ha delle possibilità nella vita. Ha degli amici e una famiglia con i quali può vivere fino alla fine dei suoi giorni poiché è una bra-vissima persona, sia che lei veda ciò attraverso i suoi occhi di giudice inflessibile oppure no.
Sono sicuro che quando Lynn Cheney non era ancora pronta per una discussione televisiva riguardo al fatto che sua figlia era lesbica, era intimamente tormentata.
Il fatto che sua figlia – giusto, la figlia del Vice Presidente degli Stati Uniti – fosse omosessuale richiedeva tempo per essere accettato, ma entrambi l’hanno fatto. Sono rimasti una famiglia e io riconosco loro il merito che privatamente hanno dimostrato tolleranza e ciò avrà delle ripercussioni positive all’interno del mondo più teocratico della nazione.
Ho amici che sostengono che Mary Cheney non ha fatto abbastanza, ma lei e la sua famiglia sono una cosa sola, e ciò è sufficiente per me. E così dovrebbe essere anche nel caso della famiglia del mio amico.
La vostra idea riguardante vostro fratello e figlio non può nemmeno essere definita medievale, perché come abbiamo appreso di recente, ci furono cavalieri medievali, signori e nobili dello stesso sesso che, dopo essersi promessa fedeltà, si impegnavano anche a condividere tra loro ogni proprietà che possedevano oltre che il loro amore, in un modo molto simile a quello che sta emergendo all’interno delle unioni civili al giorno d’oggi.
Voi credete che vostro fratello e figlio “abbia scelto” uno stile di vita che per anni ha tentato di allotanare da sé, al punto da considerare di porre fine alla sua vita. Ma lui non ha scelto. Voi sì. Siete voi che state scegliendo di rifiutarlo e di rifiutare il tipo di persona che lui ha deciso di essere. Se Cheney accetta sua figlia e la sua partner, dovreste riflettere sul perché voi rifiutate di fare la stessa cosa.
Perché non siete in grado di far parte di questo nostro mondo moderno? La teocrazia – quando è di ostacolo piuttosto che di aiuto, non serve a niente in nessun posto e in nessuna epoca.
Buon Natale, e se avrete l’occasione un giorno di visitare il sito dove viene raccontato il modo in cui Matthew Shepard è stato barbaramente assassinato, vorrei che pensiate molto seriamente riguardo a chi è salvato e chi no. A proposito, vi perdono. Ma vostro figlio vivrà una vita buona sia che voi lo accettiate per il meraviglioso uomo che è oppure no.
Spero che qualcosa di questo scritto possa essere utile a molti di coloro che vengono rifiutati o vittimizzati dai cosiddetti giusti che hanno perso il senso della giustizia.
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Testo originale: When the Intolerant Kill Christmas: My Gay Friend’s Holiday Story