Quando mia figlia mi insegnò che l’amore non ha sesso né genere
Testimonianza n.26 di Neşe Tamer*, una madre turca con una figlia lesbica, tratta da Tell it out (Dillo ad alta voce), libro di testimonianze di genitori con figli LGBT+ di tutta Europa realizzato da ENP – European Network of Parents of LGBTI+ Persons (Rete Europea di Genitori di Persone LGBTI+) con il supporto editoriale della Tenda di Gionata ed il contributo del Consiglio d’Europa, pubblicato nel 2020, p.51, liberamente tradotta da Diana, revisione di Giovanna e Giacomo Tessaro
Volevo avere un altro figlio. Pensavo soprattutto che sarebbe stato un compagno per la mia figlia maggiore. Poi volevo una figlia. Volevo avesse un grande cuore, e sapesse come ricevere e dare amore. Poi esagerai, e volevo avesse riccioli neri e occhi verdi.
Scoprii presto che tutti i miei desideri si erano realizzati. Era avvenuto un miracolo. Era nata mia figlia. Dopo diciassette anni seppi che mia figlia era lesbica. Allora mi sembrò che il mondo tutto intorno a me stesse crollando. Ero bloccata. Ero cieca. Non riuscivo a respirare. Il mondo si era fermato. I colori erano sbiaditi. Non c’era luce. La storia che mi ero immaginata di vivere con mia figlia era caduta in rovina. I miei sogni per il futuro distrutti.
Ma ora ero bloccata dall’orrore per quello che la gente avrebbe pensato di noi. Mia figlia era persa. Perciò anch’io, che avevo basato la maggior parte della mia vita sulla maternità, ero persa. La cosa peggiore era che io stavo bene, e non volevo essere trovata.
Un altro miracolo mi salvò da queste macerie: mia figlia. Lei allungò la mano e io la presi. Io allungai la mia e lei la prese. Il mondo ricominciò a girare, e i colori a rifulgere. Intorno c’era amore. Disse di non essere sbagliata. Le dissi che non era sola. Mi disse che l’amore non ha sesso né genere.
L’amore era ovunque, per coloro che sanno come trovarlo e come esserne toccati. Nella natura, fra le montagne che ama così tanto, una stella cadente in cielo e ora… per una ragazza. Era l’amore che inseguiva. Non importava dove e da chi fosse incarnato. Da quel momento volli far parte del mondo di mia figlia. Fui liberata come la sterna, che può volare per giorni senza atterrare.
Benché la nostra storia sia finita bene, la vita non è facile per noi e per le nostre figlie. Discriminazione, emarginazione, discorsi di odio e molestie sono ovunque. Noi, come genitori che abbiamo paura delle più piccole cose che potrebbero far male alle nostre figlie, continuiamo a combattere per loro e insieme a loro. Continuiamo a crescere in consapevolezza, e a gridare che non sbagliamo, e che non siamo soli. “Anche se nulla cambia, tutto cambia se noi cambiamo” diceva Balzac.
Quindi, volete voi cambiare il mondo, per vedere cosa potrebbe accadere?
* Traduzione dal turco in inglese di Arda Enfiyeci, storia tratta da “Gökkuşağından Hikayeler” (Ottobre 2018), raccolta pubblicata da LİSTAG, associazione turca di famiglie di persone LGBTI.
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