Quando mio figlio fece coming out con me
Testimonianza n.15 di Melani Centrih, una madre slovena con un figlio gay, tratta da Tell it out (Dillo ad alta voce), libro di testimonianze di genitori con figli LGBT+ di tutta Europa realizzato da ENP – European Network of Parents of LGBTI+ Persons (Rete Europea di Genitori di Persone LGBTI+) con il supporto editoriale della Tenda di Gionata ed il contributo del Consiglio d’Europa, pubblicato nel 2020, p.39-40, liberamente tradotta da Diana, revisione di Giovanna e Giacomo Tessaro
Ho 62 anni, e mio figlio è gay. Ha fatto il suo coming out quattordici anni fa. Aveva 18 anni, ed era al suo primo anno di studi universitari. All’epoca lavoravo sodo e molto. Le relazioni famigliari erano stabili, e pensavo che i miei figli (uno più vecchio di sette anni rispetto al più giovane, che è gay) fossero adulti.
Ero felice, e non mi aspettavo sconvolgimenti nella mia vita. Una sera, inaspettatamente, mio figlio venne a trovarmi in ufficio. All’inizio parlava di non sentirsi bene, di essere depresso e stressato. Mi rilassai pensando che sentirsi male non fosse niente di speciale. Poi ammise: “Ma ho un problema. Mi sento attratto dalle persone del mio stesso sesso”. E si mise a piangere amaramente.
Per me fu un grande shock. Non avevo mai pensato all’omosessualità come a qualcosa di reale nella mia vita. Poi me ne stetti di fronte al mio amato figlio, piangendo, perché non lo avrei mai creduto possibile. Dovevo decidere in pochi secondi cosa fare, e mi è sembrato che la cosa giusta fosse mantenere la calma. Ho pensato che era vivo, era triste per la situazione, ma mi aveva detto la verità ed era pronto a condividere con me la sua vita.
E questo fu un grande sollievo. In pochi secondi capovolsi interamente i miei pensieri, i miei valori, le mie priorità, e oggi sono molto felice di aver reagito in quel modo. Vorrei sottolinearlo maggiormente. Anche se vostro figlio vi urla questa notizia, rimanete calmi, ascoltate con serenità, e ogni tanto fate un cenno di assenso e di approvazione, cercate di relazionarvi a livello emotivo.
Una questione che preoccupa i genitori quando il figlio fa coming out è se lo ha detto a qualcun altro prima che a loro. È molto probabile che non siate la prima persona con cui si è confidato. Spesso un figlio LGBT cerca di valutare le vostre reazioni dicendolo ad altri. Vorrebbe evitare di turbarvi, sconvolgervi o scioccarvi, così si rivolge ad altri per un consiglio su come dirvelo.
Fare questa domanda è una buona cosa, perché vi dà un’idea di quanto sia aperto, specialmente se non vuole dirlo a nessun altro. La comprensione e il sostegno dei genitori in questi casi è insostituibile.
Questi quattordici anni non sono sempre stati positivi e semplici, ma li abbiamo affrontati insieme come famiglia. Mio marito, l’altro figlio, tutti gli zii e le zie, tutta la comunità è molto coinvolta in questo processo. Non sempre il coming out è facile, ma è l’unica via giusta. Offre ad ognuno l’opportunità di rimanere umano e di reagire in modo naturale.
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