Quando un figlio è gay. Sigourney Weaver e il suo ‘Prayers for Bobby’
Trascrizione dell’intervista della CNN (Stati Uniti) a Sigourney Weaver sul film Prayers for Bobby, dicembre 2010, liberamente tradotta da Claudio Abate
Il film Prayers for Bobby (Una preghiera per Bobby) racconta la storia vera di una famiglia molto religiosa che rimane scossa quando uno dei figli (Bobby) rivela la sua omosessualità. Sigourney Weaver recita il ruolo della madre di Bobby, Mary Griffith. Quando Bobby muore la vita di Mary cambia radicalmente.
Siamo felici di avere Sigourney Weaver con noi in studio (alla CNN) per raccontarci perché dovete vedere questo film, ora disponibile (ndr negli Stati Uniti) in DVD (ndr in Italia è possibile vederlo sottotitolato su youtube). Buongiorno! E’ un piacere averla ospite.
Dobbiamo sottolineare che il suicidio (raccontato nel film Prayers for Bobby) è avvenuto nel 1983, ma se si guarda a ciò che sta accadendo in questi giorni – penso al suicidio del giovane ragazzo che si è buttato dal ponte George Washington e all’abrogazione del cosiddetto «Don’t ask, don’t tell» – ci si accorge che la sua storia è incredibilmente attuale.
Sigourney Weaver: Lo è veramente ed è una delle ragioni per cui abbiamo deciso di fare questo film ispirandoci alla vera storia della famiglia Griffith. “Prayers for Bobby”, scritto da Mary Griffith, è il libro che più frequentemente i giovani gay danno ai loro genitori quando vogliono affrontare il discorso della loro omosessualità. Abbiamo sentito il dovere di girare questo film perché è un modo molto maturo e diretto per trattare questo tema.
Mi sono sentita veramente privilegiata nell’essere parte di tutto ciò. Penso che abbiamo fatto un lavoro straordinario e che il cast sia stato bravo perché il percorso di Mary è stato reso in maniera molto dettagliata e fedele.
È stato difficile impersonare la parte di Mary, che all’inizio non appare come un personaggio positivo dato che suo figlio reclama di essere accettato e amore incondizionato, ma lei non riesce a trovarlo in se stessa e tirarlo fuori finché non si verifica la tragedia?
Sigourney Weaver: Sì, ho avuto l’occasione di trascorrere un’intera giornata con Mary e la famiglia Griffith. Le cose di Bobby sono dappertutto in casa e lei è stata così schietta e franca su come era lei prima.
Era terribilmente spaventata ed ignorante. Era convinta che il figlio stesse scegliendo uno stile di vita. Bobby e Mary avevano un rapporto molto stretto e Mary era molto preoccupata per lui e ci è voluto lo shock di perderlo per spingerla ad andare da PFLAG (corrispondente statunitense dell’AGEDO italiana), che è un’organizzazione dove giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender possono ricevere sostegno per affrontare la questione con le rispettive famiglie.
Il tasso di suicidi tra giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender di famiglie che non li accettano è otto volte superiore al normale tasso di suicidi tra i giovani.
Finora abbiamo parlato del film, ma vediamo ora una scena molto forte in cui Bobby parla alla mamma della sua omosessualità. A causa della religione Mary non riesce ad aprire la sua mente. Guardiamo la scena.
“Mary: Non sono io, è la Bibbia.
Bobby: Non è la Bibbia; sei tu! Perché non riesci ad ammetterlo? Perché non riconosci che non sopporti ciò che sono?
Mary: Ciò che sei diventato.
Bobby: Ciò che sono! Mi dispiace se non sono il piccolo e perfetto Bobby che hai sempre voluto! Ma non posso continuare a scusarmi per questo, mamma! Accettami per come sono o dimenticami!
Mary: Non accetterò mai di avere un figlio gay.
Bobby: Allora mamma, tu non hai un figlio”.
È così commovente ed attuale: ho un’amica, di cui non farò il nome, che vive la stessa identica situazione. La mamma è molto religiosa e la figlia è lesbica. La mamma sta tentando di distruggerla. Le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender affrontano ogni giorno tanti problemi a causa della discriminazione, ma quando un genitore si mostra non accogliente per loro è semplicemente devastante.
Sigourney Weaver: Io ho conosciuto Mary nella sua veste di madre e i genitori vogliono proteggere i propri figli da tutto ciò che è difficile o non convenzionale. Questo è comune a tutti; quindi, tutti i genitori devono avere una mentalità aperta, ascoltare i loro figli e rispettare ciò che sono.
È stato estremamente commovente per me sentire come Mary parlava del fatto che solo dopo, guardando alle foto di Bobby da piccolo, abbia capito che Dio voleva che lui fosse gay. Faceva parte del pacchetto ed era uno dei motivi per cui era così meraviglioso e per cui lo amava così tanto.
È stato un insegnamento così grande che abbiamo il dovere di diffonderlo in tutto il Paese. PFLAG e Trevor Project, che anche si propone di aiutare giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender, sono delle organizzazioni straordinarie e sono lì per far capire ai giovani GLBT che è tutto normale e naturale e che non sono soli.
Per i genitori che faticano con l’accettazione dell’omosessualità dei propri figli, Mary ha lanciato il messaggio che Dio li ama incondizionatamente e ama le persone per tutto ciò che sono e non solo per un unico modo.
Lei evidentemente sente questo tema in maniera molto forte visto che si è commossa quando ha raccontato di come Mary è giunta a questa conclusione. Come mai è così coinvolta e vuole trasmettere questo messaggio sull’accettazione dei giovani gay?
Sigourney Weaver: Nella mia vita ho avuto la grande fortuna di conoscere, voler bene e lavorare con tante persone GLBT e non riesco neanche ad immaginare il mio mondo senza di loro.
Uno dei motivi per cui è così è che ci sono molti giovani che vengono a New York dove c’è libertà, accettazione e celebrazione. Ho, quindi, avuto la sensazione di aver il grosso vantaggio di ascoltare Mary e la sua famiglia che vogliono che gli altri non commettano lo stesso errore.
Loro amavano e adoravano Bobby, ma nel tempo che hanno avuto a disposizione non sono riusciti ad aprire le loro menti. Non vogliono che le altre famiglie seguano il loro esempio sbagliato.
E’ veramente tragico che, nonostante tutto questo amore, non si riesca a fare il salto e si arrivi a perdere il figlio.
Sigourney Weaver: Non ci potrebbe essere una perdita più grossa.
Mary crede che, se lei avesse accettato Bobby, lui sarebbe ancora vivo oggi?
Sigourney Weaver: Credo proprio di sì, ma penso che la cosa più importante per lei sia stato il suo percorso per diventare un esempio e la portavoce di PFLAG al fine di aiutare altre famiglie. Quando Mary parla a famiglie religiose e dice che il rifiuto non è ciò che Dio vuole, riesce ad aprire porte che persone come me non riuscirebbero a schiudere.
Abbiamo cominciato ad affrontare l’argomento parlando dell’abrogazione del cosiddetto «Don’t ask, don’t tell», che è stato implementato negli ultimi mesi. Il Pentagono ha avviato il processo. Che tipo d’impatto crede che genererà? Le cose miglioreranno o peggioreranno?
Sigourney Weaver: Credo che gay e lesbiche siano la nostra priorità nella azioni civili dei nostri tempi. Io li rispetto così tanto per essere sulla linea del fronte e credo che un atto simile non si sarebbe mai dovuto approvare.
È arrivato ormai il momento di abrogarlo. Sarebbe un passo talmente in avanti. Vedremo tutti come andrà, ma dovremmo tutti festeggiare che ciò sta finalmente accadendo.
È un esempio di come la comunità GLBT riesca ad avere una grande voce ultimamente perché il caso avrebbe potuto anche non essere neanche considerato dal senato della Florida e ora l’atto è stato addirittura abrogato.
Sigourney Weaver: Beh, è l’unico modo pratico di affrontare la questione e sono contenta che le persone comincino a rendersene conto.
Prayers for Bobby è un film veramente toccante. La ringraziamo per essere venuta a parlarcene.
Sigourney Weaver: Grazie per avermi invitata a raccontare la storia ed aiutata a spargere la voce.
Videointervista originale: “Prayers For Bobby” Now On DVD – Sigourney Weaver’s Emotional Interview