Quando un genitore si scopre omosessuale
Articolo di di Verónica Dema tratto dal blog “Boquitas Pintadas” (Argentina) del 21 giugno 2011, liberamente tradotto da Adriano C.
Abbiamo già discusso nel blog la storia di come due genitori abbiano elaborato l’omosessualità della figlia. Oggi vi propongo l’altra facciata di questa storia: cosa succede a un figlio quando un padre o una madre gli racconta di essere omosessuale.
Vi presento due storie, quella di Pilar, 25 anni, il cui padre è omosessuale, e quella di Carina che ha 19 anni e che da quando ne aveva sette, vive con la madre e la sua fidanzata
“Divorziarono perchè mio papà era omosessuale”
Pilar giunge alla redazione con parecchi timori e lo dice. Ha 25 anni e racconta di essere nervosa perchè non aveva mai fatto un’intervista con un media, tanto meno per parlare dell’omosessualità di suo padre. Preferisce non salire in camera e anche il registratore la intimidisce al principio. Dopo un poco si scioglie e racconta…
Dopo 20 anni di matrimonio, i genitori di Pilar decidono di divorziare. Al momento il motivo era: “Andiamo d’accordo, ma non come sposati”. Pilar e i suoi due fratelli ascoltarono e successivamente elaborarono ognuno a modo proprio la separazione dei genitori. “Molto tempo dopo abbiamo saputo il vero morivo”, dichiara questa giovane in apparenza molto timida che però fu la prima ad affrontare suo padre a 18 anni: “Gli chiesi direttamente quale fosse la ragione del loro divorzio. Mi disse: ‘Perchè sono omosessuale’”.
Ripetendo le parole di suo padre, sembra rievocare quel momento di riconferma di qualcosa che già sapeva. “Me lo immaginavo, avevo degli indizi e lo appresi con sufficiente tranquillità”, dice. Le sue congetture avevano a che vedere con il fatto che si fosse allontanato da sua madre e non aveva mai conosciuto una coppia che avesse fatto altrettanto.
“Quello che non mi piacque fu che stessero divorziando, se anche la ragione non fosse stata per la sua omosessualità, mi avrebbe urtato in ogni modo”, si confida Pilar. Sciogliendosi comincia a ragionare a voce alta, più sicura. Così viene fuori la sua rabbia di figlia: “Anche se ci ha fatto male, mi sembrò un bene che si fosse sforzato di lasciare la vita che stava facendo, a dire ciò che era, ad accettare se stesso e quello che aveva attorno”.
Pilar si mette anche nei panni della madre e comprende che non le fu facile elaborare l’argomento, non avrebbero mai potuto parlare in profondità del dolore che era stato per lei. “Non si decideva a dircelo. La capisco perchè non dev’essere facile accettare che il tuo compagno sia omosessuale”, riflette.
Racconta che così reagirono anche i suoi fratelli: “Costò molto di più a loro accettarlo. Forse per il fatto che non sono omosessuali come me”, rivela. Poi dichiara che non fu un “superamento” fin dal principio. “Anche a me è costato parecchio, perchè non si è preparati al fatto che un genitore sia omosessuale, si è abituati al fatto che i genitori siano un uomo e una donna e allora non è quello che ti aspetti”. Sembra arrivato il momento che si faccia seria, ma, come se volesse dare un tocco più leggero alla chiacchierata aggiunge: “Ora, per lo meno, siamo tutti più sinceri nella mia famiglia, ed entrambi i miei genitori hanno un fidanzato”. Sorride sollevata.
Circa la sua omosessualità
Credi che l’omosessualità di tuo padre abbia qualcosa a che vedere con la tua? Pilar resta pensierosa alcuni istanti. “L’ho pensato, il fatto è che non è ereditaria, comunque l’omosessualità non è qualcosa che si impone”, dice. Poi prosegue riflettendo in se stessa ma a voce alta: “Sotto alcuni punti di vista sono uguale a mio padre, anche fisicamente, quindi forse c’è qualcosa, la differenza tra noi è che io non ho dovuto reprimerlo, l’ho accettato da sempre”. Racconta che già a 13 anni si rese conto che le piacevano le ragazze e a 14 cominciò a raccontarlo ad alcune compagne.
Oggi tutta la sua famiglia e le persone del suo cerchio più intimo lo sanno. “L’ho raccontato prima a mio papá, perchè sapevo già della sua omosessualità e pensai potesse comprendermi meglio. Successivamente l’ho detto a mia mamma. Entrambi hanno reagito altrettanto bene e mi dissero che lo sapevano da parecchio tempo”. Da allora, sono parecchi anni che Pilar vive la sua sessualità senza repressioni. Mia mamma è la mia confidente quando qualche ragazza mi spezza il cuore. Con mio papá condividiamo altre cose… la marcia dell’orgoglio gay, per esempio. Adesso sì, che ride allegra. Ed è la fine dell’intervista.
“Mia mamma è lesbica”
Carina preferisce affrontare un foglio bianco e raccontare la sua storia familiare sulla carta. Come Pilar, chiede che non venga svelato il suo vero nome o la sua calligrafia, comprendiamo i motivi. Presentandosi dice che sono in due sorelle, che lei ha 19 anni e che è eterosessuale: “Ho un fidanzato, per coloro che pensano che esser figli di omosessuali ti fa diventare omosessuale” (come se questo fosse una cosa negativa).
La storia dei suoi genitori, secondo Carina: “Se la società accettasse l’omosessualità senza alcun problema omofobo, avere due mamme o due papà, sarebbe bellissimo. Credo però che non siamo pronti, perchè la discriminazione continua a vivere con loro, o per mezzo di loro, quindi non è una buona cosa.
I miei genitori si separarono quando avevo 7 anni. Entrambi cominciarono dopo poco tempo a vivere con altre persone: mio papà con la sua nuova fidanzata e mia mamma con la sua nuova “amica”.
Venni a “sapere” della omosessualità di mia madre a 16 anni, quando me lo confidò. L’ho scritto tra virgolette perchè già lo sapevo, tutti lo sapevamo, ma nessuno lo diceva apertamente, era una realtà silenziosa. Non me lo aveva detto prima per la paura che papà si arrabbiasse con lei e le togliesse l’affido.
Io l’ho presa stra-bene, come avrei potuto non accettare l’orientamento sessuale di mia madre?! Non c’era nulla di sbagliato, già vivevo da 9 anni con lei e la sua fidanzata, non avevo mai avuto niente al contrario e, anzi, avevo molti vantaggi.
Passando gli anni, la sua fidanzata si trasformò in una seconda mamma per me. Lei non ha figli, ma riceve un regalino da parte mia tutti gli anni per la Festa della Mamma. Anche io mi sono trasformata in sua figlia. Si è fatta anche tatuare la mia iniziale sulla pelle. Molti potrebbero ritenere che questa sia una sciocchezza, e potrebbero aggiungere che ho una mamma sola, che è quella che mi ha portato per nove mesi nel suo ventre. Ma quelli che lo pensano abitano fuori dalla nostra casa, non ci conoscono … perchè in casa sappiamo tutti l’amore che scorre al suo interno. Ed è molto bello.
Se hai la fortuna di avere una mamma che ti dona tutto il suo amore… pensa a quello che significa averne due! E’ doppiamente meraviglioso!
Testo originale: Mi papá es gay