Quante persone LGBT+ sono ex-cattolici perché cacciati dalla chiesa!
Lettera di Beatrice Sarti pubblicata sul quotidiano Avvenire del 22 ottobre 2022, pag.2
Sono la madre di un ragazzo gay di 23 anni, faccio parte di Agedo e della rete “3voltegenitori”, che raccoglie gruppi di genitori cristiani di persone Lgbt+ in tutta Italia. Qualche giorno fa ho partecipato con Agedo ad un incontro al Cassero di Bologna, sede di Arcigay, nell’ambito di una iniziativa che si chiama “Liberamente”. Il tema era il ”coming out”. Nei lavori di gruppo, una decina di persone ciascuno, mi sono presentata come genitore cattolico di un ragazzo omosessuale. Tutti i presenti erano incuriositi dalla mia storia e mi hanno fatta parlare a lungo, ascoltandomi con grande attenzione e rispetto. Si sono dichiarati quasi tutti ex-cattolici.
Le persone che avevo di fronte non erano frequentatori di saune, chat di incontri, carri del Pride, transgender che si prostituiscono (che pure sono degni di tutto il mio rispetto), ma dirigenti di azienda, commercianti, studenti universitari, odontotecnici… i nostri vicini di casa insomma, i vicini di casa di chiunque.
Tutti diventati ex-cattolici, non per scelta, ma perché la Chiesa li ha cacciati, ha puntato loro un dito contro dicendo che sono “sbagliati”, che sono peccatori, persone dalla vita affettiva «disordinata».
Conosco e ammiro tantissimo molti altri come loro che sanno di vivere «una naturale variante dell’orientamento sessuale umano» e dalle porte delle chiese continuano ostinatamente a entrare, anche se hanno ricevuto lo stesso trattamento, perché la loro fede è più grande del rifiuto di madre Chiesa.