Rainbow Awards. Un premio per chi sostiene la comunità LGBT+
Dialogo di Katya Parente con Adriano Bartolucci Proietti, presidente di GAYCS
Lunedì 28 novembre 2022, il teatro Rossini di Roma, è stato la cornice, della prima edizione dei Rainbow Awards – “Roma per i diritti Lgbtqi”, un premio per coloro che si sono distinti con il proprio operato a favore della promozione, tutela e rivendicazione dei diritti delle persone Lgbtqi.
La manifestazione, che ha ospitato alcuni protagonisti della scena queer (e queer-friendly) come lo youtuber Willwoosh ed Ambra Angiolini (per citarne solo un paio) si è svolta nell’ambito del decennale di fondazione di Gaycs Lgbt Aps. A parlarci dell’importante serata il Adriano Bartolucci Proietti, presidente di GAYCS e ideatore dei Rainbow Awards
Perché l’esigenza di questo premio?
Può sembrare strano, ma questo premio ha colmato un vuoto vero e proprio. Nessuno aveva ancora pensato ad assegnare dei premi a chi compie azioni a favore della comunità LGBTQi+ a tutto tondo.
Intorno ad esso si è riunita una comunità che ha potuto approfondire pezzi di storia importanti che a volte non tutti conoscono. Un momento di confronto vero e proprio e poi la risonanza all’esterno sottolinea ancora di più l’importanza di comunicare le lotte, le rivendicazioni e le battaglie in corso per colmare il divario che ci separa dagli altri e ci rende ancora cittadini di serie B.
Quali sono i criteri di valutazione e chi sono i primi vincitori?
Questa prima edizione è stata unica in quanto celebrativa degli ultimi dieci anni. Abbiamo ripercorso insieme questa decade e abbiamo individuato chi con il proprio lavoro o azioni avesse sostenuto la causa.
Dal prossimo anno il premio verrà conferito a personaggi, associazioni e aziende che si sono distinte attraverso la propria attività a favore della comunità LGBTQI+. Ambra Angiolini per il suo sostegno alla comunità e per il suo ruolo nella serie “Le fate ignoranti”, Chiara Francini per “Love me gender”, Diego Bianchi per “Propaganda Live”, Giorgio Bozzo per il podacst “Le radici dell’orgoglio”, la star del web Guglielmo Scilla (Willwoosh sul web), l’attore Lorenzo Balducci e il giornalista Alessandro Rebecchini per i loro coming out, Mariano Gallo (Priscilla in drag) per Drag Race Italia, Vladimir Luxuria e Fabio Canino per gli EuroGames: sono solo alcuni dei premiati di questa prima edizione.
Credi che l’impatto mediatico dell’evento possa aiutare, e in che modo, la “causa” lgbtq?
Ne sono assolutamente convinto e lo ritengo necessario per dare visibilità a chi ancora poca ne ha. Com’è stato detto anche sul palco dei Rainbow Awards: i personaggi pubblici hanno una responsabilità, non far sentire soli e isolati tutti coloro che vivono ancora discriminati e si sentono soli.
Ci parli della fondazione Gaycs Lgbt Aps?
E’ nata nel 2012 ufficialmente da un gruppo di amici e militanti che hanno raccolto il mio invito ad impegnarsi attraverso lo sviluppo di progetti prevalentemente nel settore sportivo e culturale. Un’avventura umana senza confronto che personalmente mi appaga quotidianamente ma anche molto impegnativa.
Quali sono i vostri prossimi programmi?
Gli assi su cui ci muoviamo sono principalmente: lo sport, con l’organizzazione degli Italian Gaymes; la cultura, con l’organizzazione di Flag – festival della letteratura, del cinema e dei nuovi media; la progettazione europea che prosegue con i progetti vinti e quelli in cantiere; e poi, la seconda edizione dei Rainbow Awards ovviamente!
Ringraziamo Adriano e Gaycs Lgbt Aps che con il suo impegno quotidiano sottolinea la dignità delle persone LGBTQ – ed è triste che questa cosa si debba ancora fare qui e ora.