Il Rapporto 2016 sui cristiani Lgbt in Italia
Ma come vivono l’avvento di Papa Francesco i cristiani omosessuali in Italia? Questo Papa – che ha detto sul volo di ritorno dall’Armenia «dobbiamo chiedere perdono ai gay, non solo scusa» – ha davvero portato un cambiamento concreto per le persone LGBT nella Chiesa cattolica? Se lo chiede il Rapporto 2016 sulle diverse realtà associative dei cristiani LGBT in Italia, arrivato alla sua terza edizione.
Il rapporto ha indagato 21 gruppi e realtà associative di cristiani Lgbt in Italia, frequentati da circa 531 persone, di cui gli uomini rappresentano l’80%, le donne il 18% e i trans l’2%. L’80% di essi ha dai 35 anni in su e ben il 30% è over50. Scopriamo sfogliando queste pagine che attualmente il 67% di queste realtà viene ospitato in parrocchie cattoliche o nelle strutture di un ordine religioso (19%). I rappresentanti di 5 gruppi fanno parte stabilmente anche del consiglio pastorale della parrocchia in cui sono ospiti. Quasi un gruppo su due (il 42%) dal 2012 a oggi è stato invitato a parlare della propria esperienza in una parrocchia, il 29% ha portato una testimonianza a un gruppo scout cattolico e solo il 24% è stato invitato a parlare presso associazioni LGBT del territorio.
Ed ecco la domanda diretta: Papa Francesco è il papa del cambiamento? Per 38% degli aderenti alle realtà dei cristiani LGBT l’avvento di Papa Francesco non ha portato nessun cambiamento per le persone LGBT nella Chiesa. Il 28% non ha avvertito un cambiamento a livello vescovile, ma ha notato una maggior interazione con le realtà parrocchiali; il 10% ha invece avvertito un cambiamento sia ufficiale che con la Curia; il 14% pensa che i cambiamenti siano precedenti a papa Francesco e il 5% ha invece avvertito un maggior irrigidimento da parte della Curia. «È dunque evidente che – seppure molti ritengano che sul piano istituzionale e teologico non ci sia stata una apertura – sul piano fattuale e pastorale viene percepita invece un’apertura in diverse realtà cattoliche (parrocchie, diocesi, realtà di vita consacrata, etc.)», afferma Giuliana Arnone, dottoranda della Scuola Superiore di Studi Storici Geografici e Antropologici dell’Università di Padova e autrice della ricerca.
Il rapporto quindi «mette in evidenza una profonda interazione con il contesto di appartenenza cittadina. Le diverse realtà di cristiani LGBT cercano principalmente un dialogo che parte “dal basso”, dalle piccole realtà, dalle persone “in carne ed ossa” più che dall’istituzione ecclesiatica. In questo senso non ci sono percorsi già stabiliti, ma aperture da parte di alcune parrocchie cattoliche e chiese evangeliche. […] Al di là dei diversi percorsi esistenti e dell’eterogeneità che caratterizza le realtà aggregative di cristiani LGBT italiani, dobbiamo rilevare che questo è un movimento in costante crescita che sta prendendo piede in seno alla comunità ecclesiale e rappresenta una realtà viva fonte di “contraddizione” nella chiesa e nell’arena pubblica, cosa che spinge le comunità cristiane a doversi confrontare con loro».
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Indice dei contenuti
- Introduzione
- il Rapporto2016 sulle realtà aggregative dei cristiani Lgbt in Italia
Rassegna Stampa: I Cristiani LGBT italiani e il Rapporto 2016
- Chiesa cattolica e cristiani lgbt. “Che ruolo per noi?”
- La lunga marcia dei gay credenti.“Con Bergoglio fuori dalle catacombe”
- Inchiesta sui gruppi cristiani lgbt «seguiti» in parrocchia
- I cristiani LGBT in Italia. I numeri del Rapporto 2016
- Cristiani Lgbt, ecco la mappa della nuova accoglienza nella chiesa cattolica
- I gruppi per cristiani Lgbt e i loro familiari in Italia: elenco e mappa
“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta” (Khalil Gibran)