Retata a Zanzibar: arrestate 20 persone accusate di essere omosessuali
Articolo pubblicato sul sito del quotidiano The Guardian (Gran Bretagna) il 16 settembre 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Venti persone sono state arrestate con l’accusa di omosessualità nell’arcipelago semiautonomo di Zanzibar: lo ha confermato oggi un ufficiale di polizia. È l’ennesima retata tra la comunità gay del Paese. “Sono implicati in attività omosessuali. Li abbiamo arrestati e gli interrogatori procedono. La polizia non può chiudere un occhio su queste attività” ha detto il comandante Hassan Ali Nasri alla TV di Stato, aggiungendo che dodici donne e otto uomini sono stati arrestati in un hotel dove una ONG stava tenendo un corso sulla prevenzione dell’HIV/AIDS.
Lo scorso febbraio la Tanzania ha proibito a diverse cliniche private di fornire assistenza alle persone sieropositive: secondo il ministro della sanità Ummy Mwalimu, tali programmi mirerebbero a promuovere l’omosessualità. Secondo la legge della Tanzania il sesso tra uomini è passibile di pene dai 30 anni all’ergastolo; il sesso tra donne, invece, non è proibito. Tuttavia, i politici hanno per lo più ignorato la comunità gay (la quale non subisce i livelli di discriminazione che esistono in altri Paesi, come il confinante Uganda), fino alla recente impennata di discorsi anti-gay da parte del governo.
Ieri [15 settembre] il viceministro della sanità Hamisi Kingwangalla ha promesso di fronte al parlamento di “combattere con tutte le nostre forze contro i gruppi che sostengono l’omosessualità nel nostro Paese”. Lo scorso mese, invece, il governo ha promesso di espellere gli stranieri “che fanno propaganda all’omosessualità”. Decine di uomini sospettati di essere gay sono stati arrestati e portati in ospedale per eseguire un esame dell’ano, il quale dovrebbe confermare o meno la loro omosessualità. Nel luglio del 2016 il governo ha proibito l’importazione e la vendita di lubrificanti sessuali: sempre secondo il ministro della sanità, favorirebbero il diffondersi dell’omosessualità e dell’HIV/AIDS.
L’omosessualità è illegale in 38 dei 54 Paesi africani e secondo Amnesty International è punibile con la morte in Mauritania, Sudan e Somalia. L’Uganda nel 2014 ha tentato di introdurre la pena di morte per i colpevoli di omosessualità, ma la controversa legge è stata in seguito rigettata.
Testo originale: Zanzibar arrests 20 for ‘homosexuality’: police