Ricordiamolo! L’accettazione delle persone LGBT è un concetto cristiano
Riflessioni di Darren Main* tratte dal suo libro Hearts and Minds: Talking to Christians About (Cuore e mente. Colloquio con i Cristiani sull’omosessualità), pp.2-3, Findhorn Press Ltd., 2008, liberamente tradotto da Alberto
Ero all’ultimo anno di scuola superiore quando ho fatto coming out pubblicamente. Primo che ciò avvenisse, avevo fatto coming out solo con alcuni amici. Ero sempre uscito con le ragazze e avevo avuto anche alcune piacevoli esperienze sessuali con esse, ma avevo sempre avuto un occhio soprattutto per i ragazzi. Mi ero sforzato di rimanere pulito e di non bere ed era circa da un anno che non bevevo quando sono andato in gita scolastica in Europa.
Una delle ultime sere della gita, un gruppo di noi stava giocando a “domanda e risposta” in un hotel a Venezia. Tutte le solite domande imbarazzanti furono buttate là e quando venne il mio turno, mi chiesero l’inevitabile domanda riguardo al sesso gay. Il mio primo istinto fu quello di mentire; era l’istinto di sopravvivenza, dopo tutto. Ma qualcosa scattò dentro di me. Ero stanco di mentire e di vergognarmi di me stesso. Ero stufo di nascondermi. Nel programma in dodici fasi che seguivo, era stato affrontato il problema dell’onestà. Fu così che, invece di fare ciò che avevo fatto tantissime volte in precedenza, aprii la bocca e dissi la verità.
Il silenzio cadde nella stanza. Quasi mi aspettai che mi gettassero in uno dei canali di Venezia e là lasciato a morire. Invece, uno dopo l’altro, i miei compagni iniziarono a sorridere. Alcuni annuirono in segno di approvazione. Alcune delle ragazze persino espressero il loro sostegno. Una persona, tuttavia, rimase visibilmente impassibile.
Si chiamava George, e rimarrà sempre impresso nella mia mente perché è stato il primo cristiano che ha tentato di salvarmi dal “peccato di omosessualità”. A suo credito va detto che aspettò fino a che non fummo da soli per dirmi che ero un peccatore. Ma fu tutta lì la sua generosità. “Allo scopo di “salvarmi”, usò ogni tattica in suo possesso per tentare di convincermi che sarei finito all’inferno se non mi fossi pentito e non avessi accettato Gesù. Lo sentii parlare di “Adam e Steve” e di “Sodoma e Gomorra”. Mi disse che l’omosessualità era “contro natura” e che lui “amava il peccatore ma odiava il peccato”. Buttò là un versetto della Bibbia dopo l’altro nel tentativo di convincermi che ero sulla strada più diritta verso l’inferno.
Non sapevo cosa rispondergli. Non ero uno studioso della Bibbia, ma sapevo per certo che Dio aveva creato Adamo ed Eva e non Adam e Steve. E di molti versetti della Bibbia non avevo mai sentito parlare, ma tutti sembravano maledettamente inconfutabili. Non avendo un risposta all’idea che George stava sostenendo, feci la cosa che tutti i ragazzi amareggiati ed arrabbiati avrebbero fatto – gli gridai dietro che “la Bibbia era comunque tutta una grande stronzata!”.
Inutile dire che le cose andarono a rotoli dopo quell’affermazione. George mi rispose gridando e la discussione divenne ben presto una lite accesa. Alla fine, lui non mi “salvò”, e io non gli feci cambiare opinione riguardo all’omosessualità. Ci separammo molto più arrabbiati e con la convinzione che l’altro avesse ancora torto.
George fu il primo della lunga serie di Cristiani con i quali avrei avuto lo stesso tipo di discussione – una discussione che avrebbe potuto benissimo essere pre-registrata perché aveva sempre il medesimo svolgimento. Il Cristiano del giorno iniziava con un tono di voce calma e rassicurante, generalmente mettendo in evidenza l’amore di Gesù. Io continuavo col considerare il fatto che Gesù amava tutti, compresi gli omosessuali. Allora quello buttava là alcuni versetti della Bibbia e io gli dicevo che la Bibbia era una stronzata. Allora arrivavano le discussioni accese nelle quali ciascuno di noi ascoltava solo se stesso. Tutto finiva in offese reciproche e nulla cambiava.
Cuore e mente
Mi ci vollero anni per rendermi conto che quelle discussioni non erano né salutari né d’aiuto a nessuno. Fu solo quando cominciai a tenere la mia collera sotto controllo e a usare i fatti e la logica che iniziai a vedere qualche cambiamento del cuore. La cosa che George possedeva, come la possedevano molti dei Cristiani come lui, era la sincera preoccupazione per me. È vero, lui semplicemente mi ripeteva a pappagallo gli stessi triti e ritriti versetti che gli erano stati fatti ingoiare da qualche altro Cristiano. Ma a suo modo di vedere, c’era veramente preoccupazione profonda. George non era cattivo. Se non gli avessi gridato dietro, se avessi discusso con lui sulla Bibbia con calma e logica, invece di definire la Bibbia una stronzata, ci sarebbe stata una buona possibilità che anche il suo personale modo di pensare sull’argomento avrebbe iniziato a cambiare.
Non avrei comunque potuto fare nulla di ciò, tuttavia, perché non conoscevo la Bibbia ed ero irritato per essere stato coinvolto in quel tipo di conversazione. Mi ci vollero molti anni per mettere a punto la mia preparazione e acquisire le conoscenze necessarie per poter sostenere una discussione ponderata e significativa con i Cristiani. Questo libro sta all’apice di questo lavoro. Ha lo scopo di essere sia guida sia risorsa per le persone che vogliono aiutare i Cristiani ad aprire il loro cuore e la loro mente piuttosto che chiudere la porta dalla rabbia.
Molto è stato fatto negli ultimi tempi sulle cosiddette “guerre culturali” che stanno dividendo la nostra società. Questioni come l’aborto, il matrimonio gay, la ricerca sulle cellule staminali e l’istruzione religiosa a scuola costituiscono il cuore di questa guerra. E, come in ogni guerra, questa non può essere vinta con l’ignoranza e la paura. Possiamo solamente riuscire a vincerla cambiando i cuori e le menti. Se la guerra dell’Iraq ci ha dimostrato qualcosa, è che “chi vince non ha sempre ragione” e senza l’elemento cuore e mente, la guerra continuerà senza fine.
È tempo per noi gay di porre fine a questa guerra con i Cristiani comprendendo le loro posizioni e aiutando a istruire i molti cristiani dalla mente aperta sul fatto che le persone gay, lesbiche, queer e transessuali hanno pure loro un posto a tavola. Oltre al fatto che abbiamo il diritto civile di essere a tavola, è probabilmente anche ciò che Gesù avrebbe voluto, e perciò l’accettazione della comunità gay è un ideale del tutto cristiano.
* Darren Main è istruttore di yoga e di meditazione e scrittore. Oltre ad aver scritto libri, ha partecipato anche come relatore a seminari e conferenze sullo yoga e la spiritualità moderna in tutti gli Stati Uniti e all’estero. Vive attualmente a San Francisco (USA).