Salviamolo! Un giovane iraniano condannato a morte perché accusato di essere gay
Articolo di Paul Parant tratto da Tetu.com (Francia) del 2 settembre 2010, liberamente tradotto da Domenico Afiero
Bisogna fare in fretta per Ebrahim Hamidi! Questo giovane iraniano di 18 anni, condannato (ndr in Iran) per presunta omosessualità, aspetta sempre la sua esecuzione, anche se l’Iran l’ha sospesa in attesa di una decisione ‘finale’ della giustizia.
Nel frattempo, la Francia esprime ufficialmente «la sua vivissima preoccupazione» attraverso una dichiarazione del Ministero degli Esteri (francese).
Quest’ultimo ieri ha dichiarato:«Condanniamo una sentenza che scuote le coscienze e giustifica la mobilitazione internazionale contro ogni violazione grave dei diritti dell’Uomo fondata sull’orientamento sessuale in Iran o in qualsiasi altra parte del mondo ».
Il bacio stesso un diventerà simbolo!
D’altra parte, Arthur Vauthier, il promotore dei kiss-in parigini, ha tentato un passaparola urgente: organizzando un kiss-in (raduno del bacio) per venerdì 3 settembre 2010 sul Sagrato dei diritti dell’Uomo al Trocadero (Parigi).
Scrive il promotore dei kiss-in tuona sulle pagine di Facebook: «Manifestiamo la nostra indignazione a quei Paesi che mandano al patibolo a causa dell’orientamento sessuale! Manifestiamo la nostra indignazione di fronte alla criminalizzazione dell’orientamento sessuale!».
Al suono del fischio , i partecipanti si baceranno per cinque minuti. « … Il bacio stesso diventerà simbolo! Che siate omo, bi o etero, abbiamo bisogno di voi tutti! Partecipate numerosi, fotografate, filmate, discutetene!»
Ricordiamo che alcuni scrittori francesi hanno lanciato un appello martedì scorso sul giornale Le Monde per Ebrahim Hamidi e vi invitiamo a firmare una petizione in rete per chiedere la sospensione della pena capitale per Ebrahim.
Firma la petizione in italiano di Amnesty International
http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/217
Testo originale Vendredi soir à Paris, un kiss-in «d’urgence» pour l’Iranien condamné à mort